Intervista con la cantautrice Ciao sono Vale: “Il mio primo disco SOS è un manifesto, racconta chi sono e quello che ho vissuto”

“SOS” è il titolo del primo disco della cantautrice Ciao sono Vale, prodotto da Matteo Costanzo.

La talentuosa artista, che fa parte della scuderia di Honiro Ent, ha una particolare attenzione alla scrittura dei testi, che quasi creano immagini che restano impresse nella mente dopo un singolo ascolto e si miscelano perfettamente in musica fra rap e pop. Brani versatili e pieni di emozioni che raccontano cose vissute in prima persona diventando una sorta di manifesto della cantautrice stessa.

Valeria Fusarri, in arte Ciao sono Vale, classe 1998, è nata il 18 marzo a Lovere (Bg).  A 16 anni scopre, quasi per caso, la passione per la musica e inizia a pubblicare alcune cover sul suo profilo Facebook, ottenendo l’attenzione di alcuni musicisti della sua zona, che la cercano per piccole esibizioni live.  Dopo una lunga gavetta fatta di prove, concerti, feste di piazza ed esperienze da busker, con il suo team di lavoro realizza diverse cover e quattro inediti. Nell’agosto del 2018 partecipa al contest di Radio Deejay, a Riccione, arrivando in finale. Due mesi più tardi vince le audizioni di Honiro.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Ciao sono Vale, ecco cosa ci ha raccontato.

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Valeria, è uscito il tuo primo disco “SOS”. Cosa ci racconti a riguardo?

“Questo primo lavoro è un manifesto, uno sfogo, perchè SOS è l’acronimo di “Save Our Souls” ovvero “salvate le nostre anime”, visto dal mio punto di vista e portato avanti a nome della mia generazione ma anche di persone di altre età che hanno problemi ad adattarsi nel periodo storico che stiamo vivendo dove non c’è piu’ nessuno che ci garantisca un futuro. Quindi per me è una sorta di forte rivalsa per portare avanti queste ideologie. Mi piacerebbe trovare persone che ragionino come me, che abbiano una mente aperta, perchè sentiamo ancora parlare di omofobia, razzismo, sessismo, tutti temi che colpiscono parecchio la nostra generazione ma in generale le persone che vorrebbero vivere tranquillamente la loro vita. Questo disco molto personale è stato scritto di getto, senza badare alle regole discografiche ma raccontando ciò che provavo in quel momento, quello che ho vissuto. Vorrei rappresentare la voce delle persone che non possono dire queste cose”.

Quanto la musica oggi può servire per cambiare la mentalità delle persone?

“La musica è una delle forme d’arte piu’ importanti, quando una persona ti ascolta e le comunichi qualcosa vinci perchè riesci a dire come la pensi. Con questo disco ho liberato me stessa. Spesso noto la sofferenza di persone che non hanno la forza di urlare certe cose e vorrei che la mia musica fosse una valvola di sfogo anche per loro”.

Contemporaneamente al disco è uscito anche il nuovo singolo “Singolo d’amore” che è accompagnato da un video con la regia di Riccardo Cesaretti…

“E’ il pezzo piu’ leggero a livello di contenuto, molto pop, meno introspettivo rispetto agli altri e l’ho inserito per dare respiro al disco. Sono felice perchè mi rappresenta. Anche il video è venuto bene, è molto semplice, mi allontano un po’ dal mio personaggio per entrare nella parte piu’ dolce ed elegante di me. E’ un singolo a cui tengo molto”.

Tra le tracce c’è “Delay” che hai presentato sul palco del Concerto del Primo Maggio di Roma. Che esperienza è stata?

“E’ stata un’esperienza stupenda, la piu’ importante tra quelle fatte finora. Salire su quel palco, in un contesto del genere con una canzone che parla del bullismo è stata fenomenale. Mi sono divertita tantissimo”.

C’è una canzone tra quelle del disco che ti rappresenta di piu’?

“Si chiama “Margherita” e mi rappresenta a livello di scrittura, melodia, sound. E’ stata scritta per mia nonna e quindi sono legata a questo brano. Da quando è scomparsa tre anni fa non ero ancora riuscita a sbloccarmi, fino a quando non ho scritto questa canzone la scorsa estate, di getto. Non accettavo la perdita, la mancanza, con questo brano sono riuscita a fare un passo avanti”.

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“Tre assassine” è stata invece scritta insieme a tua sorella…

“Tre assassine è un singolo che parla di malattia mentale, nello specifico di bipolarismo, quindi le tre assassine sarebbero le tre personalità di una persona che soffre di questa patologia. E’ un brano intenso ed è il testo piu’ bello e articolato del disco secondo me”.

Nelle tue canzoni c’è una grande attenzione alla scrittura dei testi, con un sound rap e pop…

“Vengo da un background di musica che parte dal rap e dal pop, mi hanno dato una grossa spinta nel liberare il mio genere, alla fine non rappo e non canto, ma parlo e racconto. Le canzoni nascono in modo spontaneo, di getto, magari scrivo una volta al mese oppure quando ho l’ispirazione o ho vissuto qualcosa di importante compongo anche dieci canzoni. La musica rappresenta quello che sono io”.

Dopo l’uscita del disco, quali sono i tuoi prossimi progetti?

“Con il mio team stiamo organizzando dei concerti e poi prenderò parte a diversi festival nei prossimi mesi. Intanto vediamo un po’ come va il disco restando sempre con i piedi per terra perchè è la cosa piu’ bella del mondo. Sono una persona molto semplice e penso che non cambierò mai. Appena avremo news le annuncerò sulle mie pagine social”.

di Francesca Monti

 

 

 

 

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