Elena Sofia Ricci, vincitrice del David di Donatello come miglior attrice per “Loro” di Paolo Sorrentino, è la protagonista di “Vivi e lascia vivere”, la nuova serie in sei puntate in onda da giovedì 23 aprile su Rai 1, con la regia di Pappi Corsicato.
Il light drama ambientato a Napoli racconta la storia di Laura, che ha cinquantacinque anni ed è una donna come tante: lavora in una mensa, si arrabatta con i conti per arrivare a fine mese e si occupa dei suoi tre figli che danno per scontata la sua presenza così come che ci sia sempre da mangiare in casa. Lo stesso vale per suo marito Renato, che lavora sulle navi e ogni volta che torna a Napoli sa che la troverà ad attenderlo al porto. Quando però l’uomo comincia a non risponderle più al telefono, Laura decide di andare a vedere di persona dove sia finito suo marito, scoprendo una realtà molto dolorosa che segnerà un punto di svolta nella sua vita. La donna avrà come alleati un gruppo di donne, tutte ferite e tradite, e Toni, il suo vecchio amico e primo amore.
Nella nuova serie “Vivi e lascia vivere” interpreta la protagonista Laura. Ci presenta il suo personaggio?
“Laura è una donna decisa, a tratti molto ruvida, pragmatica, a volte sfacciata e un poco aggressiva, ma è anche capace di dolcezza e di tenerezza. E’ una mamma che dimostra l’affetto verso i suoi figli non con le parole o i gesti ma attraverso i fatti, facendo anche scelte discutibili ma sempre mossa dall’amore. Nel corso della serie ci saranno inoltre dei momenti in cui lotterà con i sentimenti e con le proprie fragilità”.
Ci sono dei tratti di Laura in cui si rivede?
“Come Laura anch’io non sono solita dimostrare il mio affetto nei confronti delle persone a cui voglio bene in senso fisico, con gesti e abbracci. Ci accomuna anche la determinazione, infatti fin da ragazza ho lottato per seguire la mia passione per la recitazione e per fare questo lavoro nel migliore dei modi. Ci differenzia invece il fatto che lei sia bravissima in cucina mentre io non so cucinare”.
Nel cast della serie c’è anche sua figlia Emma. Che emozione ha provato?
“E’ stato emozionante ma allo stesso tempo divertente perchè non è abituata a stare sul set e dopo questa esperienza mi ha detto che ha capito quanto impegno richieda questo mestiere. Emma mi somiglia nel carattere, quindi non è stato difficile sceglierla quando ha fatto il provino perchè ricorda me alla sua età”.
“Vivi e lascia vivere” racconta una storia di rinascita e speranza, tematiche molto attuali. Quale ruolo può svolgere una serie tv in un momento difficile come quello che stiamo vivendo?
“Con questa serie cerchiamo di fare compagnia al pubblico e anche provocare, nel senso di riuscire possibilmente a porre interrogativi, ad esempio: cosa possiamo fare per rinascere in generale e personalmente? Innanzitutto è necessario entrare in contatto con la parte piu’ profonda di noi stessi. E’ quello che accade nella serie dove tutti i personaggi nascondono qualcosa, hanno un segreto. Quindi è importante essere se stessi fino in fondo e far sì che questa parte di noi piu’ autentica sia rispettata. Quando abbiamo girato la serie mai avremmo immaginato uno scenario così catastrofico come quello che stiamo vivendo. Credo che questa storia possa dare un po’ di speranza a chi si trova in difficoltà, certamente non a chi ha perso persone care. Laura lavora in una mensa, viene licenziata ed essendo brava a fare il sartu’ decide di aprire un’attività di street food. Questa serie potrebbe essere una sorta di invito a rialzarsi e reinventarsi un lavoro a seconda delle proprie capacità e abilità, oppure a svolgerlo in un modo diverso, seguendo il regime di distanziamento sociale che è in vigore oggi. Ad esempio l’attività di street food, se si è capaci di cucinare potrebbe essere un’idea. Inoltre penso che “Vivi e lascia vivere” possa consolare gli animi facendo passare al pubblico alcune ore in leggerezza, perchè è un family che alterna tanti generi al suo interno, è un sartu’ pieno di ingredienti”.
Un altro tema della serie è il cambiamento. C’è stato un evento che ha cambiato la sua vita, un po’ come è successo a Laura?
“Ci sono stati diversi eventi che hanno cambiato la mia vita e momenti in cui come Laura ho dovuto trovare la forza per ricominciare. Quando avevo 30 anni sono caduta in basso e ho capito che per ripartire avevo bisogno di seguire un percorso psicoterapico, grazie al quale mi sono anche appassionata alla psichiatria. Un altro momento è stato quando, dopo diversi anni nei panni di Suor Angela in “Che Dio ci aiuti”, ho deciso di tornare al grande teatro classico. Da lì sono arrivati tanti altri progetti, dal film “Loro” diretto da Paolo Sorrentino in cui ho interpretato Veronica Lario, a questa serie e a un film sempre per Rai 1 su Rita Levi Montalcini le cui riprese sono state interrotte a causa della pandemia. E poi quando ho dovuto scegliere se dire a mia madre che era gravemente malata, alla fine come Laura ho deciso di nasconderle la verità per non farla soffrire ancora di piu'”.
Come sta trascorrendo queste giornate?
“Leggo, guardo i film con la mia famiglia, stando a casa per assurdo sembra che il tempo passi più velocemente. Spero che questo periodo ci faccia capire quanto sia importante l’altro e che l’individualismo imperante nella nostra società possa lasciare spazio ad uno sguardo piu’ attento verso il prossimo, accogliendo anche le differenze”.
di Francesca Monti
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