La sanità in Italia

In questo periodo si parla tanto su tutti i mezzi di informazione della sanità in Italia.
Si discute dei limiti e di cosa non abbia funzionato bene. Sicuramente ci sono state carenze ed errori fatti da più parti nella grave situazione venutasi a creare con l’arrivo dello sconosciuto coronavirus.
Ma nel complesso il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha retto abbastanza bene la situazione drammatica, e nonostante le difficoltà incontrate rimane uno dei migliori al mondo.
L’arrivo inaspettato del coronavirus ci ha trovato impreparati, con strutture non all’altezza per affrontare la grave situazione, carenza di posti letto per la rianimazione, di materiale sanitario, di medici e infermieri, di servizi e presidi sanitari sul territorio. Lasciatemelo dire in alcune regioni i governatori non sono stati all’altezza nel gestire l’emergenza. Tanti direttori generali si sono dimostrati impreparati nella gestione delle complessità delle Agenzie Territoriali Salute (ATS) e delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST). Alcune regioni da anni hanno portato avanti una politica di privatizzazione della sanità, con continui finanziamenti, tagliando risorse e depotenziando la sanità pubblica.
Ora io dico che c’è bisogno urgentemente di investire di più e meglio nella sanità pubblica, la salute deve essere messa al primo posto nelle scelte culturali, economiche, sociali e politiche.

Ecco alcune mie semplici proposte alle istituzioni e ai responsabili della sanità:
1) Potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, più risorse economiche, più strutture, più posti letto per la rianimazione, più medici e infermieri.
2) Negli Ospedali creare percorsi di sicurezza per i ricoveri degli ammalati, per evitare contagi da coronavirus.
3) Sul piano sanitario locale siano aumentate le strutture, con più presidi di prevenzione, più medici e infermieri.
4) I dirigenti dell’Agenzia Territoriale Salute (ATS) e delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) siano nominati con un concorso pubblico, possibilmente internazionale (europeo), con criteri di preparazione nel settore sanitario, di competenze, capacità e onestà.
5) Nel piano sanitario regionale vengano superate le disparità di trattamento dei cittadini sul diritto alla salute, da regione a regione.
6) Appena pronto il vaccino venga messa a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale la quantità sufficiente per soddisfare il bisogno per la vaccinazione di tutti i cittadini.
7) A livello centrale nel Piano Sanitario Nazionale sia applicata pienamente la legge 833, quella che ha istituito il nostro Servizio Sanitario Nazionale universalistico, con i suoi principi e obiettivi di prevenzione, cura e riabilitazione.
8) Sia applicato su tutto il territorio nazionale l’articolo 32 della nostra bella costituzione, in cui si dice che il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini e in eguale misura.
9) Per ultimo un ringraziamento speciale a tutti gli operatori sanitari, per il grande impegno e l’immenso sacrificio che hanno fatto per salvare vite umane durante la pandemia, mettendo a rischio la propria.

di Francesco Lena

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