Andrea Bocelli a Tutti convocati su Radio 24: “Le note di Morricone aiutano a vivere”

“Il momento è tragico, serio, molto grave. Uno stadio come San Siro senza pubblico per Milan-Juve è incredibile. All’inizio del lockdown mi toccavo e mi dicevo sono sveglio o sto sognando? E’ stato difficile credere a quello a cui abbiamo assistito”. Sono le parole di Andrea Bocelli, intervenuto in diretta a “Tutti convocati” su Radio 24 per commentare il tributo che la Serie A ha scelto di dedicare al Maestro Ennio Morricone: “Oggi la musica di Morricone – continua –  sarebbe in prima linea per far risorgere il mondo della musica che ora è morto, perché non si può andare a teatro in queste condizioni, non ci sono i concerti. Credo non sia la strada giusta per sconfiggere il covid che si sconfigge da solo. L’ho anche dimostrato venendo a Milano il giorno di Pasqua a cantare senza mascherina, perché i rischi per la nostra vita iniziano quando si nasce, la vita li presenta in ogni momento, in cielo, in mare, in macchina e non per questo si smette di vivere. Non ha senso vivere da morti”.

A proposito di questo, Bocelli ha parlato di cosa può voler dire per un artista o per un calciatore esibirsi senza pubblico: “Venire a Milano in quelle condizioni voleva dire non ho paura, affronto con coraggio questa situazione. Essere senza pubblico per me in quel momento non è stato un problema. Credo invece che, per un giocatore di calcio, trovarsi in uno stadio senza la spinta del pubblico, rappresenti un problema grosso”. Ancora sul Maestro premio Oscar: “Morricone l’ho conosciuto, ho cantato quattro sue canzoni e incarna quell’esempio di dono che viene dal cielo. Ognuno di noi nasce con delle qualità delle quali non ha nessun merito, ma le ha e le dona al mondo. Lui ci ha lasciato questa musica che ci aiuta a vivere”.

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