Intervista con Miriam Galanti, alla conduzione di “Sei in un paese meraviglioso” su Sky Arte: “Mi piace molto questo programma perché concilia due mie passioni, viaggiare e recitare”

Martedì 15 settembre su Sky Arte (e la domenica mattina su Sky Uno) prende il via la sesta edizione di “Sei in un paese meraviglioso”, la produzione televisiva in collaborazione con Autostrade per l’Italia, che quest’anno vede alla conduzione Miriam Galanti insieme a Dario Vergassola, che ci porteranno alla scoperta dei primati che caratterizzano molti luoghi del Belpaese.

Nella prima puntata il viaggio partirà da Viterbo, che vanta il record della calza della Befana più lunga del mondo e arriverà a Castel di Sasso, borgo della provincia di Caserta, situato ai piedi della catena dei Monti Trebulani, dove nasce il più antico formaggio italiano: il conciato romano.

Tra le attrici più interessanti e talentuose del panorama nostrano, Miriam Galanti ha esordito nel film “Roma Nuda” di Giuseppe Ferrara, ha ricevuto il Premio “A New Talent Beyond Grey Goose” come “Giovane promessa del cinema italiano” alla Mostra di Venezia 2014, ha recitato nelle serie di successo “Che Dio ci aiuti” e “Don Matteo” e recentemente ha preso parte al progetto internazionale “In the trap”.

In questa piacevole chiacchierata Miriam Galanti ci ha parlato di “Sei in un paese meraviglioso”, ma anche di viaggi e del sogno di tornare alla Mostra del Cinema di Venezia con un film.

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credit foto Sky Arte

Miriam, dal 15 settembre su Sky Arte condurrai con Dario Vergassola “Sei in un paese meraviglioso”. Cosa ci racconti a riguardo?

“E’ un’esperienza per me bellissima, innanzitutto ho la possibilità di lavorare in un programma televisivo con chi questo lavoro lo sa fare davvero bene, cioè Dario Vergassola. In questi mesi è stato un po’ un maestro, mi ha insegnato tanto, sto cercando di “rubare” il suo essere schietto, divertente, sempre sul pezzo, spontaneo e devo dire che è molto generoso nel senso che ha voglia di aiutarmi, coinvolgermi. Non è una cosa scontata ed è una gioia enorme per me. E’ un programma che mi piace perchè va a conciliare le cose che amo di più fare, viaggiare e recitare. Infatti abbiamo un copione con delle scene, è un on the road con una sceneggiatura dove attraverso dei dialoghi scritti dagli autori Lorenzo Scoles e Luca Potenziani, raccontiamo le particolarità dei luoghi che stiamo visitando. Ci sono anche tante citazioni che rimandano al cinema e agli scrittori, da Fellini a Kafka”.

Tra i luoghi che hai scoperto realizzando il programma ce n’è uno che ti ha affascinato di più?

“Ce ne sono tanti, ultimamente siamo stati in Val Camonica tra Lovere, Pisogne, Naquane dove c’è questo parco patrimonio dell’Unesco con delle incisioni rupestri stupende che risalgono al Neolitico. E’ un posto incredibile. Noi giriamo per l’Italia ma non abbiamo il tempo di visitare le città come vorremmo. Questa volta invece, siccome avevamo tre giorni liberi prima delle puntate in Emilia Romagna, ho deciso di fermarmi lì, mi ha raggiunto mio fratello con il nostro husky e siamo andati alla scoperta della Val Camonica. E’ stato bellissimo”.

Poco fa hai detto che una delle tue passioni è viaggiare: qual è il viaggio più bello tra quelli fatti finora e un posto in cui vorresti andare?

“Ce ne sono diversi. Poco prima del lockdown ho incontrato due amici che non vedevo da mesi e ho deciso di andare insieme a loro a Siviglia, poi mi sono spostata a Madrid a trovare la mia migliore amica che abita lì, quindi ho raggiunto Lisbona, viaggiando in pullman di notte. E’ stata un’avventura molto bella perchè non era programmata e aver vissuto da sola la capitale portoghese è stato particolare. E’ una città che ha un’energia speciale ed è l’unica europea che si affaccia sull’Oceano. Un altro viaggio che mi è rimasto dentro è quello fatto a piedi sulla via Francigena, per 15 giorni con lo zaino in spalla. Sono partita con altre persone ma ho percorso anche dei tratti in solitaria, è stato importante per tante ragioni, anche psicologiche. In questo senso vorrei fare il Cammino di Santiago, solo che bisogna trovare il tempo e il periodo adatto, in quanto soffro il caldo e andare in estate sarebbe complicato”.

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Recentemente hai preso parte al progetto internazionale “In the trap” e ti abbiamo vista anche nella serie “Che Dio ci aiuti 5” nel ruolo di Lilia…  

“Sono state esperienze molto diverse tra loro ma bellissime. “Che Dio ci aiuti” è un set televisivo con tempi stretti, ma essendo italiano era più facile relazionarmi con le persone. Elena Sofia Ricci è una donna di una gentilezza, semplicità e apertura pazzesche. E’ stato proprio bello lavorare con lei perchè ha voglia di metterti a tuo agio e di capire chi sei, di raccontarsi. “In the trap” era un set internazionale, con la regia di Alessio Liguori ma con un cast inglese. Avevo un po’ di ansia, il primo giorno soprattutto, poi è passata. All’inizio ho avuto difficoltà ad adattarmi a un modo di lavorare diverso, nonostante David Bailie (attore iconico de “I pirati dei Caraibi” che ha recitato anche nel film di Lars Von Trier “La casa di Jack”) e Jamie Paul siano stati meravigliosi e abbiano cercato di mettermi a mio agio creando insieme i personaggi, così come il regista che è stato molto gentile. E’ un’esperienza che mi ha fatto crescere a livello umano, grazie alla quale ho cercato di capire quali sono i miei blocchi per provare ad andare oltre ed essere il più aperta possibile a quello che succede qui e ora”.

In quali progetti ti vedremo prossimamente?

“Al momento ci sono un paio di progetti cinematografici ma non posso ancora parlarne. C’era l’idea di fare uno spettacolo con un amico in un teatro off di Roma ma per le norme covid probabilmente quella struttura quest’anno non aprirà. Ho girato invece un corto a giugno con la regia di Andrea Walts, è la storia di una ragazza che vive in un mondo suo, un po’ sognante, molto legata a una visione distorta della realtà”.

Kineo Prize Awards - The 76th Venice Film Festival
Photo by Daniele Venturelli/WireImage – Premio Kinéo

E’ terminata pochi giorni fa la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nel corso dell’edizione 2014 della kermesse hai ricevuto il premio come miglior promessa del cinema italiano, che ricordo hai?

“E’ stato emozionante, era la prima volta che andavo a Venezia, sapevo che avrei ricevuto questo premio ma non avendo mai preso parte a un festival così importante e non avendo mai visto un red carpet non sapevo nulla di come si sarebbe svolto e quindi mi hanno letteralmente “buttata” sul tappeto rosso e io scappavo senza fermarmi agli stop dove si fanno le foto (ride). Ricordo che poi abbiamo assistito alla visione di un film stupendo, “Il giovane favoloso” con Elio Germano, io amo Leopardi ed è stato molto toccante. Alla cerimonia di premiazione ho ricevuto il premio da Isabella Ragonese che faceva parte di quel film. Ero incredula, è stata una delle cose più emozionanti della mia vita. Le prime volte rimangono nel cuore, anche se lo scorso anno sempre a Venezia ho ricevuto il premio Kinéo ed è stato meraviglioso essere sul red carpet con le altre premiate tra cui Lina Wertmuller e Sienna Miller. E’ un onore ricevere i riconoscimenti quando sai che li hai ottenuti per un lavoro o per dei sacrifici che hai fatto”.

Un sogno nel cassetto…

“Rimanendo in tema Venezia mi piacerebbe tantissimo andare al Festival con un film. E’ il sogno più grande che ho, lavorativamente parlando”.

di Francesca Monti

credit foto ufficio stampa

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