“A mano a mano” è il nuovo singolo di Roberta Morise feat. Pierdavide Carone (etichetta Work Entertainment/distribuzione Artist First), disponibile dall’11 dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali.
La cantante e conduttrice, nota al pubblico per aver condotto in tv trasmissioni di successo tra cui “Easy Driver” e “I Fatti Vostri”, porta parallelamente avanti la sua grande passione per il canto e la musica italiana che l’ha portata a duettare anche con Lucio Dalla. Ed è proprio la condivisione del palco con l’artista bolognese ad unire Roberta Morise, in questo nuovo progetto artistico, al cantautore Pierdavide Carone che proprio con Dalla ha presentato il brano “Nanì” in gara al Festival di Sanremo 2012.
Con “A mano a mano”, prodotto da Francesco Tosoni negli studi di Noise Symphony, i due artisti hanno deciso di omaggiare un altro grande cantautore, Rino Gaetano, a 70 anni dalla sua nascita con la canzone scritta e pubblicata da Riccardo Cocciante per la prima volta nel 1978.
La scelta di questo brano, in un momento storico in cui anche una semplice e scontata stretta di mano non è più la normalità, vuole essere ancora una volta un messaggio positivo: la vita può fiorire anche se circondati da quello che sembra un deserto.
Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Roberta Morise che ci ha parlato di “A mano a mano” ma anche dell’esibizione con Lucio Dalla a “I Migliori Anni” e del sogno di andare al Festival di Sanremo come cantante o magari come conduttrice.
Roberta, com’è nata la collaborazione con Pierdavide Carone in “A mano a mano”?
“E’ nata in maniera naturale e spontanea. Ho sempre amato Pierdavide Carone, artisticamente parlando, ho riconosciuto in lui le qualità e l’arte dei grandi cantautori di un tempo da cui purtroppo la musica che va per la maggiore oggi ci sta un po’ allontanando. Lui è moderno ma con un sapore nostalgicamente legato alle canzoni di una volta. Quando con il produttore Luca Catalano è nata l’idea di A mano a mano ho subito pensato a un featuring con Pierdavide. E’ uno dei miei brani preferiti ed è stato la colonna sonora della mia vita. La nostra versione si avvicina maggiormente a quella di Rino Gaetano che è calabrese come me. Abbiamo cercato di approcciarci in punta di piedi ad una canzone e a un mostro sacro della musica con il massimo rispetto e con la voglia in un periodo così complicato di trasmettere la stessa emozione che ho provato io cantandola, ovvero una sorta di carezza. Visto che ci stiamo avvicinando al Natale che sarà diverso poiché il virus ci sta privando della bellezza dello stare insieme vorrei che arrivasse come un abbraccio e donasse un po’ di calore in un momento in cui ce n’è veramente bisogno”.
Cosa ti affascina maggiormente della musica di Rino Gaetano?
“Credo che Rino Gaetano abbia la capacità di coniugare perfettamente la sua ironia ad una graffiante satira politica che non mancava mai nei suoi brani. A mano a mano si allontana un po’ da questo ma fin da bambina ho amato la sua voce perchè è ruvida. Io conosco bene la sua storia e nelle interviste che rilasciava diceva spesso: sento che le mie canzoni verranno cantate dalle future generazioni. Non c’è niente di più vero perchè rimangono attuali nel tempo”.
Nel 2011 è uscito il tuo album d’esordio “E’ soltanto una favola”. Che ricordo hai di quel periodo?
“Arrivavo da un programma di successo del venerdì sera come I migliori anni e volevo racchiudere tutte le cover fatte durante il programma e poi c’erano due inediti, uno ero Dubidoo e l’altro era scritto da Cristiano Malgioglio. Tornando a quel periodo forse oggi avrei realizzato l’album con una consapevolezza e un’attenzione differenti ma ogni cosa deve seguire il proprio tempo e quel lavoro era legato ad una Roberta più giovane, spensierata e leggera anche nel modo di gestire le questioni lavorative. Guardo a quella ragazza con tenerezza. Ora sono cresciuta, sono diventata una donna, sono anche più fragile ma più determinata sulle faccende professionali. In futuro mi piacerebbe poter pubblicare un disco, stiamo lavorando ad alcune cose che rispecchiano la mia identità come cantante e che sono cucite sul mio timbro e sul mio genere musicale preferito”.
credit foto Alessandro Bachiorri
Con Pierdavide Carone hai in comune il fatto di aver cantato con Lucio Dalla. Cosa ci racconti di quella serata a I Migliori Anni?
“Pensa che subito dopo l’esibizione Lucio mi prese per mano, mi portò a centro palco e disse: “Ecco signori, questo vuol dire avere l’anima nella voce, è il vero soul”. Stava parlando di me. Io in quel momento ho chiuso gli occhi e ho pensato che avrei anche potuto smettere di lavorare quel giorno perchè il più grande desiderio della mia vita di cantare con uno dei miei cantanti preferiti si era appena realizzato. E’ un ricordo bellissimo che conservo gelosamente. Lucio aveva la grande capacità di metterti a proprio agio e di coccolarti nota dopo nota. Ci siamo buttati nell’esibizione a I migliori anni, dovevamo cantare Caruso, avevamo fatto una prova poche ore prima della diretta ma prima di salire sul palco mi disse: “Roberta ricordi le prove? Dimentica tutto, andiamo a braccio”. Così è stato e ho visto la sua gioia guardandomi mentre facevo il doppio delle parti a me assegnate. Il giorno dopo Lucio ha chiamato la redazione, ha voluto follemente il mio numero e mi ha detto che aveva cantato quella canzone con tante persone ma nessuna gli aveva trasmesso quell’emozione che gli avevo dato io. Quindi mi ha chiesto di raccontare cosa rappresentasse Caruso per me. Artisticamente è stato il momento più bello della mia vita. Pierdavide poco dopo ha avuto il privilegio di cantare “Nanì” insieme a lui sul palco dell’Ariston”.
A proposito di Sanremo ti piacerebbe partecipare al Festival?
“Come faccio a dirti di no? (sorride). Dal punto di vista del canto sono una a cui piace muoversi con discrezione avendo fatto un percorso diverso in tv ma in ogni passo c’è sempre stata la musica. Mi piacerebbe prendere parte al Festival di Sanremo come cantante, ma anche come conduttrice, è il sogno che ho fin da bambina”.
credit foto Alessandro Bachiorri
Quali progetti hai in programma?
“E’ un momento televisivo molto statico dove ci sono poche novità, io non sono una prezzemolina ed evito ospitate. Aspetto che arrivi qualcosa di concreto dove possa mettere tutto il mio entusiasmo come ho fatto finora. Ci sono delle proposte anche molto interessanti, però al momento non posso dirti niente”.
Cosa ti auguri per il 2021?
“Un po’ di pace, non nel senso di riposare ma che ognuno possa rimettersi sul proprio cammino senza essere bloccato da qualcosa di più grande di noi. Quello che più mi ha fatto soffrire in questi mesi è doversi censurare negli abbracci, io sono molto fisica ed è stata la cosa più traumatica. Noi italiani siamo un popolo particolarmente abituato al contatto tanto che salutiamo anche dei perfetti sconosciuti con una stretta di mano o con un abbraccio e, una volta tornati alla normalità, forse ne faremo a meno perché siamo ormai abituati diversamente. Io spero invece di poter tornare presto ad abbracciare gli altri”.
C’è un sogno nel cassetto che vorresti realizzare?
“La maggior parte di quello che volevo dal punto di visita professionale l’ho realizzato. Non avere grandi sogni è il mio modo di vivere per mantenere i piedi per terra. Ho dei desideri che rimarranno miei finchè non si avvereranno e quel cassetto verrà aperto poco per volta quando il destino, il tempo e la vita vorranno”.
di Francesca Monti
credit foto Alessandro Bachiorri