Papa Francesco in visita a casa della scrittrice Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz: “Sono venuto per ringraziarla per la sua testimonianza e per rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista”

Papa Francesco, nel pomeriggio di sabato 20 febbraio, si è recato nel centro di Roma per una visita privata a sorpresa a casa della scrittrice e poetessa Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz. Il Pontefice era rimasto molto colpito dall’intervista rilasciata all’Osservatore Romano in occasione della Giornata della Memoria, in cui ha raccontato l’orrore vissuto da lei e dalla sua famiglia ai tempi della persecuzione nazista e ha voluto incontrarla.

“Sono venuto qui da lei per ringraziarla per la sua testimonianza e per rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista. E con sincerità le ripeto le parole che ho pronunciato dal cuore allo Yad Vashem e che ripeto davanti a ogni persona che come lei ha sofferto tanto a causa di questo: Perdono, Signore, a nome dell’umanità”, ha detto il Pontefice rivolgendosi a Edith Bruck. “La conversazione con il Papa ha ripercorso quei momenti di luce di cui è stata costellata l’esperienza dell’inferno dei lager e ha evocato i timori e le speranze per il tempo che viviamo, sottolineando il valore della memoria e il ruolo degli anziani nel coltivarla e tramandarla ai più giovani”, fa sapere la Sala Stampa della Santa Sede con una nota.

Per tutta la sua vita Edith Bruck ha testimoniato e raccontato l’orrore dei lager mantenendo fede ad una promessa fatta a due sconosciuti, di cui raccolse l’ultima voce nel campo di concentramento di Bergen–Belsen, che le dissero: “Racconta, non ti crederanno, ma se tu sopravvivi racconta, anche per noi”.

di Francesca Monti

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