Emanuele Misuraca è tra i protagonisti della serie “La Compagnia del Cigno 2” in onda la domenica sera su Rai 1, nel ruolo di Domenico, un giovane musicista che si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Milano diventando Maestro, è un punto di riferimento per gli amici e per la sua ragazza, Barbara (Fotinì Peluso) e si troverà ad affrontare gli ostacoli che la crescita comporta.
Talentuoso pianista, compositore e attore, in questa piacevole chiacchierata Emanuele Misuraca ci ha parlato del suo personaggio, della sua infinita passione per la musica, ma anche di due incontri speciali con il Maestro Ennio Morricone e con Papa Francesco, dell’ultimo singolo “Tra le nuvole” e del sogno di scrivere una colonna sonora per un grande film.
Emanuele, nella serie “La Compagnia del Cigno 2” interpreti Domenico. Quali sono i tratti che ti accomunano a lui?
“Io e Domenico abbiamo tante cose in comune: come me si trasferisce dal Sud Italia, infatti sono siciliano e sono andato a vivere a Milano per frequentare il Conservatorio G. Verdi, studia il clarinetto come secondo strumento e ha gli stessi sogni che potevo avere e ho ancora di diventare un bravo pianista, di suonare in grandi aree da concerto. Ivan Cotroneo all’inizio aveva cambiato anche un po’ il personaggio per adattarlo alla mia storia”.
Com’è stato tornare sul set dopo l’interruzione delle riprese a causa del lockdown?
“Avevamo iniziato le riprese a febbraio 2020 prima che arrivasse il covid e il lockdown, e proprio quella settimana era uscita la notizia dei primi casi a Codogno ma in un primo momento sembrava che quella situazione non ci riguardasse. Poi ci siamo fermati e abbiamo ripreso a girare a metà maggio e tornare sul set è stata una doppia emozione perché era come riprendere una pseudo-normalità. Non solo avevamo la possibilità di recitare ma anche di suonare dal vivo con un’orchestra, tutti in gruppo, quello che manca di più ora a noi musicisti. Ovviamente abbiamo rispettato tutte le precauzioni del caso, settimanalmente venivamo tamponati, abbiamo avuto solo un paio di casi di positività alla fine delle riprese, a novembre. Quindi è stato un piacere sia rivedere tutti sia poter tornare a suonare, essendo stati fermi per diversi mesi ed essendolo tuttora”.
In questa seconda stagione prosegue la storia d’amore tra Domenico e Barbara…
“C’è un lasso temporale di due anni tra le stagioni de “La Compagnia del cigno”. Domenico vive una relazione travagliata con Barbara già nella prima serie, nel frattempo la loro storia è cresciuta, si amano e nella seconda stagione ci saranno degli ostacoli da superare ma lui dimostrerà di essere un ragazzo molto maturo”.
Una delle tematiche centrali della serie è la grande amicizia tra i sette componenti della Compagnia del Cigno. Siete altrettanto legati anche fuori dal set?
“Noi ragazzi siamo molto legati, ci siamo incontrati ai primi provini ed è nata subito un’amicizia sia perché stavamo iniziando un percorso assieme che avrebbe cambiato la nostra routine per i mesi a venire, sia perché siamo tutti musicisti con interessi comuni. Con Hildegard e Ario eravamo già compagni in Conservatorio prima di girare la serie. Abbiamo molti gruppi su whatsapp e ci sentiamo regolarmente”.
La tua prima esperienza cinematografica è stata invece nel film “Come diventare grandi nonostante i genitori” di Luca Lucini…
“E’ stato un caso, sono stato contattato da Luca Lucini perché cercavano oltre che un attore anche un pianista e mi hanno chiesto di fare un provino ma non avevo idea di cosa fosse un set e sono stato catapultato in questa realtà. Poi mi sono innamorato del mondo della recitazione e ora sto cercando di percorrere le due strade parallelamente, ma la musica resta la passione principale rispetto alla recitazione che è stata per ora un contorno a quello che è il mestiere di pianista”.
credit foto profilo Facebook Emanuele Misuraca
Hai conseguito la laurea magistrale in pianoforte. Com’è nata la tua passione per la musica?
“La passione per la musica è nata da piccolo, all’inizio per gioco e poi è cresciuta sempre più. Ho uno zio trombonista, una sera mi portarono a Palermo a teatro dove davano il secondo concerto di Rachmaninov per pianoforte che è il mio preferito, e mi innamorai della musica che ascoltavo e della figura del pianista, con queste dita che volavano sulla tastiera. Così chiesi ai miei genitori se potessi studiare pianoforte e da lì è iniziato un percorso che mi ha portato a 15 anni a trasferirmi a Milano per frequentare il Conservatorio fino a diplomarmi”.
C’è un pianista o un compositore che ascolti maggiormente o a cui ti ispiri?
“Ultimamente mi sto dedicando al mondo della composizione e da un anno ascolto vari compositori di colonne sonore, Kissin sul piano classico mentre su quello pop Ludovico Einaudi, che mi piace molto perché con semplici note riesce a creare un mood unico e ha una potenza espressiva pazzesca”.
Cosa ci racconti riguardo il tuo nuovo singolo “Tra le nuvole”?
“E’ l’ultimo singolo che è uscito e che ho scritto quest’anno insieme a “Come back”. Sono brani che si staccano molto dal mondo della classica avvicinandosi a quello minimal e neoclassico. Sto cercando di creare il mio sound e Tra le nuvole risente tanto dell’influenza di Einaudi”.
Questi singoli andranno a far parte di un disco?
“Ai primi di maggio arriverà un nuovo brano con la casa discografica Inri Classic e poi vedremo. Quando un artista pubblica un album ha già un’idea del sound che vuole dare, della melodia ricorrente come se fosse un lungo racconto. Al momento non ho ancora trovato questa storyline ma dei piccoli frammenti che spero di mettere uno dietro l’altro, per poi poter far uscire un album”.
credit foto profilo Facebook Emanuele Misuraca
Hai avuto modo di conoscere il grande Maestro Ennio Morricone. Che ricordo conservi di quel giorno?
“Suonare davanti a un idolo, un compositore, un musicista, un personaggio che adoro è stato qualcosa di eccezionale. Ho conosciuto Ennio Morricone pochi mesi prima della sua scomparsa, credo sia stata l’ultima sua apparizione pubblica in occasione del Premio Excellentissimus. Era una persona diretta, senza filtri, con un bel caratterino, mi ha detto con assoluta tranquillità e fermezza quali brani gli piacevano e quali non andavano bene. Per quanto possa far male perché dietro pochi secondi di musica ci sono mesi di preparazione, allo stesso tempo mi ha dato quella spinta per migliorarmi”.
Hai poi suonato anche in occasione del Sinodo dei Giovani davanti a Papa Francesco…
“E’ stata un’emozione pazzesca, eravamo in una sala immensa, con 7000 posti, c’era un’atmosfera così positiva, il Papa è venuto dietro le quinte a salutarci, a dare la benedizione a tutti i ragazzi che dovevano esibirsi. Ha un carisma straordinario, tanto che non sentivo quella paura che magari provo suonando davanti a 300 persone, era come se mi stessi esibendo a casa. Questo mi è rimasto impresso, non ero agitato, c’era quest’aurea di positività e condivisione”.
Hai composto la colonna sonora per il documentario “Mexico” premiato al Festival di Torino. Che esperienza è stata?
“E’ nata per caso. E’ stato divertente perché non c’è stato un lavoro di composizione dietro, di solito il compositore riceve le clip e poi ci sono mesi di scrittura prima di registrare. In questo caso mi sono ritrovato in studio con un pianoforte e mi hanno chiesto di improvvisare vedendo le immagini di “Mexico”, che sono abbastanza forti, per la prima volta”.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Al momento ho in programma il lancio del nuovo singolo e terminare la produzione di altri brani. A livello attoriale vedremo nei prossimi mesi cosa accadrà. Spero poi di tornare presto a suonare, non ho ancora delle date ma ho avuto delle proposte per alcuni concerti a giugno, anche a Milano, e mi auguro vadano in porto”.
Un sogno nel cassetto…
“Sogno di scrivere la colonna sonora per un grande film e vivere della mia musica”.
di Francesca Monti
si ringrazia Planet Film