“Tv7”: dal disastro Morandi alla SuperLega

Le indagini sul crollo del Ponte Morandi si sono concluse: dopo 69 soggetti indagati, due società (Aspi e Sea), più di 100 avvocati, centinaia di testimoni, 480 intercettazioni si passa al processo. A “Tv7”, venerdì 23 aprile a mezzanotte su Rai1, le conversazioni degli indagati mentre parlano della politica di risparmio sulle manutenzioni all’interno di Autostrade Spa. Protagonista del magazine del Tg1 anche il Covid che, in Calabria, può uccidere anche a bordo di un’ambulanza, aspettando un ricovero davanti agli ospedali già al collasso: un viaggio nell’impatto devastante della pandemia sulla fragile sanità calabrese, ultima in Italia anche nella somministrazione dei vaccini. Il ‘golpe’ dell’aristocrazia calcistica, invece, è fallito in meno di 48 ore. Svanita l’illusione di gonfiare ancora la bolla economica, restano irrisolte le contraddizioni di un sistema vicino al collasso. Negli ultimi due anni, il pallone europeo ha accumulato perdite per 7 miliardi di euro. Da un video rap alla guerriglia urbana: le telecamere di Tv7 sono entrate nel quartiere milanese di San Siro, dove l’assembramento di trecento ragazzi uniti dalla musica del rapper Neima Ezza è degenerato in scontri con la polizia. San Siro, quartiere ex operaio, ora è un coacervo di identità distanti costrette ad arrangiarsi nel cuore delle case popolari. Dopo la morte del principe Filippo come cambierà la monarchia inglese? A 95 anni appena compiuti la Regina d’Inghilterra si trova ad avere molti interrogativi davanti a sé. Le opinioni di Hugh Myddelton Biddulph, amico del principe Filippo, di Sophie J. Bennett, scrittrice e commentatrice delle vicende Windsor, e dell’esperto di Casa Reale Richard Fitzwilliams. Dal Commissario Ricciardi, ai Bastardi di Pizzofalcone, a Mina Settembre fino a Sara, protagonista del suo ultimo romanzo: quando scrive un libro scala le classifiche e, con le fiction ispirate ai suoi lavori, entra nelle case con personaggi indimenticabili. Maurizio De Giovanni, 63 anni e 31 libri alle spalle, si racconta a Tv7. E, per concludere, dagli archivi, l’attesa della 36esima edizione del Premio Oscar. È il 1964. Federico Fellini conquista la terza statuetta della sua carriera di regista. Dopo “La strada” e “Le notti di Cabiria, “8 e mezzo” vince come il più bel film straniero dell’anno. “Il premio dal maggior valore internazionale, il più favoloso, il più leggendario”, le parole di Fellini. Le telecamere curiosano tra i volti del cinema, riuniti alla vigilia della premiazione. Tra le ‘stelle’ italiane, Gina Lollobrigida, Sandra Milo, Virna Lisi e l’immancabile Giulietta Masina. 

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