Genova si sveglia preparandosi ad accogliere per tre giorni il G8, un vertice internazionale in cui, in quegli anni, i leader di otto dei più importanti Paesi del pianeta si riuniscono per parlare di economia. Ma quello del 2001 è un vertice diverso: nel mondo si è diffuso il movimento No Global, che chiede un’economia più equa e meno globalizzata. Alle sue manifestazioni di protesta, tenute in diversi Paesi, sempre più spesso si infiltrano i Black Bloc, gruppi internazionali che scelgono come forma di contestazione il vandalismo e la distruzione. In quei giorni il movimento No Global si è dato appuntamento a Genova e il governo italiano ha risposto militarizzando la città, con una “Zona Rossa” invalicabile. Nelle manifestazioni, inizialmente pacifiche, la temperatura sale e si verificano scontri tra manifestanti e polizia. Il 19 luglio la tensione arriva a un punto di non ritorno: un manifestante viene ucciso da un carabiniere. È solo il primo dei tragici eventi che segneranno il vertice: il giorno dopo una violenta irruzione delle forze dell’ordine alla scuola Diaz, centro logistico del Genoa Social Forum, si concluderà con 61 feriti e 93 arresti. Nei giorni successivi si scoprirà anche che molti dei manifestanti arrestati durante i tumulti, portati nella caserma di Bolzaneto, sono stati vittime di violenze fisiche e piscologiche da parte delle forze dell’ordine.
A vent’anni da quei fatti, Sky TG24 propone una programmazione dedicata, “G8 Genova Venti Anni Dopo”, a cura di Andrea Dambrosio, Massimo Di Pietrantonio, Massimiliano Giannantoni e Roberto Palladino, per capire cosa rimane oggi di questa terribile vicenda che ha segnato le coscienze di un Paese, cosa abbiamo imparato e cosa invece abbiamo voluto dimenticare. Si parte domenica 18 luglio 2021 alle 19.30 con lo speciale “G8 Genova Venti Anni Dopo – Le storie”, che torna sui luoghi di quei giorni concitati, Piazza Alimonda, la scuola Diaz, la caserma di Bolzaneto, per ripercorrerne la storia, alternandola con le testimonianze di chi ha avuto la vita segnata da quelle vicende. Condotto da Paolo Fratter, con la regia di Flavio Maspes, lo speciale proietta sulle facciate di quei luoghi simbolo le immagini dell’epoca e le voci e i volti di Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il manifestante ucciso, Mario Placanica, l’ex carabiniere che gli sparò, Antonio Martino, allora ministro della Difesa, Mark Covell, giornalista inglese picchiato dalla polizia alla scuola Diaz, Roberto Settembre, giudice del processo di Appello sulle torture alla caserma di Bolzaneto, Gianluca Prestigiacomo, all’epoca operatore della Digos.
Ho sentito Carlo quel giorno intorno alle tre del pomeriggio – è il racconto del padre di Carlo, Giuliano Giuliani -. Si è certamente reso conto del clima molto brutto, che stava aumentando nella città. Gli ho detto di stare attento, mi ha risposto ‘non ti preoccupare’. È l’ultima volta che l’ho sentito. Di quello che era successo abbiamo avuto le notizie dalle reti televisive soprattutto, dell’uccisione di un manifestante. Abbiamo saputo che si trattava di Carlo la sera, quando sono venuti a prenderci, ci hanno portato in questura e ci hanno detto, senza troppi giri di parole, che era Carlo.
Quello che mi traumatizzò completamente – ricorda accorato Mario Placanica – era di non aver nemmeno visto quello che era successo, chi c’era a terra. Se avessi visto sarei stato consapevole, da volontario della Croce Rossa avrei pure potuto fare qualcosa. Potevo scendere e fare qualcosa.
Alla scuola Diaz tutti hanno visto quello che stava succedendo – dice Gianluca Prestigiacomo -, dei ragazzi uscire su delle barelle. Io ne ricordo uno: oltre ad essere insanguinato teneva le mani sulla pancia e aveva delle convulsioni talmente forti che neanche gli infermieri riuscivano a tenerlo fermo. E allora ti domandi perché. Perché tutto questo? A cosa è servito? Non è servito a niente.
Lunedì 19 luglio alle 21 sarà la volta invece di “G8 Genova Venti Anni Dopo – Speciale Live”, un approfondimento dagli studi della testata di news, condotto da Roberto Inciocchi e con la regia di Francesco Venuto, in cui si confronteranno alcuni dei protagonisti di quell’epoca: Vittorio Agnoletto, a quel tempo portavoce del Genoa Social Forum, il giornalista Carlo Bonini, Claudio Scajola, in quegli anni ministro dell’Interno, ed Enrico Zucca, Pubblico Ministero del processo della Diaz. Sky TG24 dedicherà all’anniversario anche una serie di contenuti speciali disponibili sul sito Skytg24.it e sui canali social della testata e due podcast: una puntata speciale di “Science please”, a cura di Roberto Palladino, e una puntata di “Ghit Parade”, di Nicola Ghittoni, dedicata alla musica di quegli anni.
Anche Sky Documentaries (canali 122 e 402) vuole ricordare quei giorni di 20 anni fa. Attraverso 10 diversi punti di vista, “La sottile zona rossa – Il G8 di Genova vent’anni dopo” racconta gli eventi che avvennero per le strade della città. Le immagini di 10 filmmakers, integrate dalle interviste ai protagonisti di allora, diventano un documentario Sky Original in onda lunedì 19 luglio alle 21.15 su Sky Documentaries, disponibile anche on demand e in streaming su NOW.
Dei 10 filmmakers, tre di loro seguono i manifestanti delle tute bianche, altri tre sono insieme alle forze dell’ordine. Due sono con Don Gallo e Franca Rame, gli ultimi due documentano la frenetica attività della redazione della tv locale di Genova, Primocanale, guidata da una direttrice di soli 27 anni. La cronaca dei fatti di quel giorno rivive così come si è svolta davanti ai loro occhi, dall’alba al tramonto. “La sottile zona rossa – Il G8 di Genova vent’anni dopo” è una produzione Sky Original realizzata da Inside Man Srl, per la regia di Gj Squarcia.