PMI sostiene l’appello di Assomusica e dei promoter per salvare la musica live

Il comparto della musica live è indubbiamente tra quelli più danneggiati dalla crisi generata dal Coronavirus. In Italia, da marzo 2020, il settore, in particolare quello dei grandi eventi, è completamente fermo e, ad oggi, la musica del vivo continua a fare fatica ad organizzare il suo futuro con gravissime conseguenze per l’economia del nostro Paese e, soprattutto, per i tanti lavoratori dello spettacolo.

PMI sostiene, quindi, l’appello di Assomusica e dei Produttori di Musica Live alla Presidenza del Consiglio per sollecitare una presa di posizione chiara e risolutiva per la sopravvivenza e il rilancio della musica dal vivo nel nostro Paese.

I promotori di “Salviamo la musica live” propongono al governo un protocollo condiviso sulle norme sicurezza per tornare ad una situazione di normalità, come quella pre-covid, e chiedono che sia fissata una data certa per la ripartenza attraverso un piano condiviso da formalizzarsi entro il 31 ottobre, condizione essenziale perché anche la stagione 2022 non venga irrimediabilmente compromessa.

“È di vitale importanza la ripresa del settore live, fonte di economie virtuose per l’industria musicale e per il territorio – afferma Mario Limongelli, Presidente PMI – Lo stop dei grandi eventi dal vivo e la drastica riduzione delle capienze nei concerti che attualmente si svolgono, creano un danno importante anche alla musica registrata, rappresentata dalle nostre aziende, perché il live da sempre è una spinta forte all’ acquisto di musica da parte del pubblico presente ai concerti. La musica dal vivo deve ripartire al più presto con grande attenzione per gli spettatori, per i lavoratori dello spettacolo e per gli artisti stessi… il live è cuore pulsante ed essenza di vita per gli artisti”.

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