A “DRITTO E ROVESCIO” INTERVISTA ESCLUSIVA A VADYM BOYTCHENKO, SINDACO DI MARIUPOL

«Il battaglione Azov colpevole di distruggere le nostre città?  Replicherei in modo semplice: il 24 febbraio dell’anno corrente, il presidente russo Putin ha dichiarato la guerra all’Ucraina, ha invaso il nostro territorio, ha iniziato questa guerra contro la città di Mariupol. La guardia nazionale e le forze armate dell’Ucraina hanno difeso e stanno difendendo la nostra città. Non vi sono delle truppe nazionaliste in Ucraina. C’è mio figlio che oggi sta difendendo la propria patria, il capo-tenente Boytchenko, e sta cercando di far tornare la pace». Sono le parole di Vadym Boytchenko, sindaco di Mariupol, intervistato questa sera da Paolo Del Debbio, nel corso della puntata di “Dritto e Rovescio”, in onda in prima serata su Retequattro.  «Ogni cittadino che è morto oggi non è un nazista, non abbiamo invaso nulla, noi siamo nella nostra terra. Coloro che sono morti a Mariupol, questi civili, avete visto che atto orribile ha commesso Putin con le proprie truppe – continua Boytchenko – dice che ci sta liberando. Cosa sta liberando? Il nostro Paese, la nostra gente? È un genocidio, un crimine di guerra e loro bruceranno all’inferno per quello che hanno fatto alla nostra bellissima città di Mariupol».

Paolo Del Debbio: «La sua è la città martire di questa guerra. Com’è la situazione oggi?»

Vadym Boytchenko: «Oggi la situazione è estremamente complessa nella città di Mariupol. La nostra città si trova completamente sotto assedio per, oramai, il 36° giorno. Nella città vi è una crisi, una catastrofe umanitaria. Non abbiamo luce, riscaldamento, acqua, gas. Stanno finendo i beni di base come il cibo e i medicinali. Oggi ci appelliamo a tutta la comunità internazionale. Ci serve una totale evacuazione di tutti i cittadini di Mariupol perché oggi è importantissimo salvare ogni singolo cittadino, ogni singola vita, ogni singolo cuore che ancora batte all’interno di questo orrore. La nostra città è stata distrutta dall’invasore, dalla Russia, con il loro criminale di guerra Vladimir Putin».

Paolo Del Debbio: «Secondo lei che segnale è questa offerta di un cessate il fuoco temporaneo da parte di Mosca?»

Vadym Boytchenko: «Ci stanno promettendo il cessate il fuoco dal 3 al 13 marzo. Noi ci stavamo preparando per evacuare i civili e la Banca per la ricostruzione e lo sviluppo europeo, con la Banca mondiale, aveva acquistato autobus e pullman nuovissimi che stavano per partire ed evacuare i nostri civili dalla parte occupata dai russi, nel territorio sotto il presidio e il controllo delle forze armate ucraine, per esempio verso la città di Zaporižžja. In questi dieci giorni le truppe russe hanno distrutto i punti di raccolta, gli autobus, bloccando in questo modo l’evacuazione. Hanno distrutto anche lo snodo ferroviario che ci avrebbe permesso di evacuare i civili, donne, bambini, anziani. Non avevano un obiettivo per evacuare. Tutto il mondo civilizzato si è unito, tutti i premier, i presidenti, compreso il presidente Zelensky. Ci stiamo appellando, supplicando, abbiamo bisogno dell’evacuazione. Noi crediamo che ci sia almeno una goccia di umanità nel cuore di colui che ha commesso questo crimine terribile, il signor Putin e l’esercito russo. Spero almeno in qualche valore cristiano, l’amore per il prossimo, dell’essere umano. E oggi, un corridoio umanitario reale salverebbe le vite umane che ci sono ancora, che vivono sotto questo assedio pazzesco».

Paolo Del Debbio: «Sul teatro di Mariupol sono circolate molte versioni, molte interpretazioni di quello che è successo. Ci dia la sua»

Vadym Boytchenko: «Onestamente parlando, all’interno di questo teatro c’erano mia mamma, mio papà, mio fratello con la sua famiglia e un bambino piccolo. Hanno vissuto nel teatro per più di 20 giorni. Di mattina avevano un bicchiere di acqua calda con dei biscottini, a pranzo avevano una piccola ciotolina di zuppa, insieme con tutti gli altri ed erano in 800 persone. E la sera idem, un bicchiere di acqua e dei biscottini. Cinicamente le truppe russe hanno ignorato questa scritta davanti al teatro: “bambini”. Hanno colpito, hanno bombardato e c’erano molte all’interno del bunker che stavano in fila per avere questo cibo. Hanno distrutto il teatro. Parte delle persone sono riuscite a uscire, ma moltissime persone sono rimaste sotto le macerie. Ma secondo la propaganda russa, vi erano militari. Ma c’era una parola scritta in grosso: “bambini”. E quando i propagandisti russi camminavano per queste macerie e vedevano persone civili morte pensavano che fossero naziste? I nazisti sono stati inventati dai propagandisti russi. Erano gente comune, donne, bambini e anziani».

Paolo Del Debbio: «I russi chiedono una resa da parte vostra. Vi arrenderete mai?»

Vadym Boytchenko: «Oggi è molto difficile dire per quanto durerà la guerra. Oggi il nostro comandante della Guardia Nazionale ha detto con fermezza e con voce d’acciaio che noi non cederemo neanche un centimetro di terra del Paese chiamato Ucraina. Noi resisteremo fino all’ultimo. E il nostro Paese è con noi».

Qui il link per vedere l’intervista: https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/drittoerovescio/intervista-al-sindaco-di-mariupol-vadym-boychenko_F311546701012C12

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