Intervista con Caparezza: “L’Exuvia Estate 2022 è un crossover di arti con un filo narrativo costituito dal rito di passaggio”

“E’ uno spettacolo nel vero senso della parola, è tutto molto pensato, ragionato e soprattutto ci sono tanti ingranaggi che vanno a incastrarsi l’uno con l’altro“. Caparezza è pronto per portare in giro per l’Italia l'”Exuvia Estate 2022”, il tour con cui potrà finalmente far ascoltare a tutti i fan i brani dell’ultimo disco “Exuvia”, pubblicato lo scorso anno da Polydor/Universal Music Italia e già certificato disco di Platino.

I concerti dell’artista sono sempre stati un modo per raccontare gli album e raccontarsi, non solo un’occasione per ricreare su un palco quello che succede in studio ma anche la possibilità di delineare un filo narrativo lungo il quale spiegare meglio certe idee.

Se sul palco accanto a Caparezza ci sarà la band formata da Rino Corrieri (batteria), Giovanni Astorino (basso), Alfredo Ferrero (Chitarra), Gaetano Camporeale (tastiere) e Diego Perrone (voce), il lavoro dietro le quinte è frutto di grandi professionisti come Francesco Aiello (fonico di sala) e Miki Giove (fonico di palco), del team che ha curato le scenografie formato da Deni Bianco (oggettoni in cartapesta), Tekset (oggetti di scena e fondali), Maki (ledwall) e Tommaso Gianfreda (oggetti di scena), della costumista Rosalba Patruno, del performer e coreografo Pasqualino Beltempo e dei performer Cristina Siciliano, Brian Boccuni e Mariangela Aruanno.

In questa intervista Caparezza ci ha parlato del tour, del disco “Exuvia”, del suo rapporto con il cinema ma anche della partecipazione al concerto “Una. Nessuna. Centomila”.

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Michele, sui social ha postato diverse fotografie relative all’allestimento del tour, in partenza il 25 giugno da Treviso. Come sta strutturando i live?

“Mi sto dando da fare sui social per amore di questo spettacolo anche per far capire che non si costruisce dall’oggi al domani, è tutto molto pensato, ragionato e soprattutto ci sono tanti ingranaggi che vanno a incastrarsi l’uno con l’altro. Io e la mia band ci preoccupiamo della parte musicale, delle canzoni che saranno prevalentemente quelle del disco “Exuvia”, insieme ovviamente ai brani del passato, e che costituiscono lo scheletro del live, ma la pelle e la carne saranno affidate ad altri tipi di arte, ad esempio quella artigianale rappresentata dagli oggettoni di cartapesta di Deni Bianco, maestro cartapestaio di Putignano con il quale collaboro da anni e che crea quelli da me desiderati che vanno ad arricchire ogni brano. Poi ci sono quattro ragazzi che arrivano dal mondo del musical che ballano, cantano e recitano, ci sono scenografie fisse e mobili, i costumi di Rosalba Patruno. E’ un crossover di arti con un filo narrativo costituito da un macroargomento che è quello del disco Exuvia, cioè il rito di passaggio, di cambiamento affrontato alla mia maniera sia attraverso le canzoni che gli interventi parlati che farò. E’ uno spettacolo nel vero senso della parola”.

In questo show che ha come filo conduttore il rito di passaggio come si inseriranno i brani dei dischi precedenti ad “Exuvia”?

“E’ una cosa molto divertente che ho fatto anche nei tour di Museica dove il tema era la storia dell’arte e di Prisoner 709 dove la tematica era la prigionia. Riesco a dare una nuova veste ai pezzi dei precedenti album e a incastonarli nell’argomento nuovo, e ogni volta assumono sfumature diverse semplicemente perchè li prendo per i capelli e li trascino in un contesto inedito. Ovviamente non tutti i brani sono adatti, quindi scelgo quelli che possono stare bene nella scaletta, senza essere dissonanti”.

Il disco “Exuvia” uscito il 7 maggio 2021 è stato da lei definito come un’iniziazione alla vita in una forma diversa. Qual è stata la molla che ha fatto scattare questa trasformazione?

“In primis le candeline sulla torta quando hanno iniziato a diventare troppe… (sorride). Mi sono reso conto che non sono solo gli anni a cambiare la mia vita ma che si modificano anche il mio cervello, la mentalità, il modo di essere e di fare. Questo processo che di solito è naturale nel mio caso ha avuto una spinta dettata dai problemi di udito, che ad un certo punto mi sono sembrati una sorta di ostacolo insormontabile. Fino a quel momento ho pensato che la vita fosse tutta in discesa e mi sentivo come uno sciatore che doveva fare semplicemente il suo e assecondare una pista già solcata dal destino, per cui vedevo già queste bandierine che avrei dovuto superare. Quando è arrivato l’acufene è come se fossi finito dentro ad una valanga e ho iniziato a pormi dei quesiti che mai mi sarei posto. Una delle frasi che si trovano nel testo della titletrack Exuvia dice “chi ti spinge dopo quella soglia? Se non è la noia, sarà il tuo dolore”. Qualcosa comunque accelera questo processo e siccome non amo piangermi addosso nè piangere addosso agli altri, ho preferito darmi una mossa, cambiare, trovare nuovi stimoli e andare avanti”.

Nelle tracce di “Exuvia” ci sono diversi riferimenti cinematografici, lei ha anche preso parte ad alcuni film e i suoi video, penso ad esempio a quelli de “La Scelta” o “El Sendero”, hanno una componente visiva molto curata. Qual è il suo rapporto con il cinema?

“Io mi faccio i film anche quando non li giro e quando compongo la musica ho bene in mente un contesto per cui ogni canzone ne diventa la colonna sonora, ho un modo molto immaginifico di relazionarmi con le cose, è come se fosse un linguaggio più facile da usare persino rispetto all’italiano parlato. Il cinema mi affascina e quasi come la letteratura mi ha suggerito dei temi da affrontare o delle idee da sviluppare. Quindi quando mi chiedono se nasca prima il testo o la musica molto spesso rispondo che nasce prima l’immagine a cui poi affidare le parole e le note”.

Quale genere di film le piace guardare?

“I film devono avere una caratteristica fondamentale per piacermi, devono essere un po’ dei mattoni, avere una forte componente di solitudine o di malinconia da trasmettere, come “2001: Odissea nello spazio”, o “Biutiful” di Iñárritu, un po’ claustrofobico, altrimenti devono essere surreali o essere incentrati sulla tematica del perdersi come “8 1/2″ di Federico Fellini che è un film accessibilissimo a tutti. Questo grande regista così come Kafka sono autori molto accessibili ma non so perchè siano diventati elitari secondo molti”.

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Le piacerebbe lavorare ad una colonna sonora per un film o una serie tv?

“Sì, mi piacerebbe, ma finora non c’è mai stata la possibilità. Credo anche che avrei molti problemi. Mi spiego. Io ho fatto in passato il dj ma mai a pagamento, solo per gli amici, perché non mettevo i brani che gli altri avrebbero voluto sentire ma quelli che io volevo ascoltare e lavorare ad una colonna sonora insieme a me per il regista potrebbe essere un minimo pericoloso (sorride). Poi magari si raggiunge una sintonia. Infatti metto spesso il becco nella realizzazione dei miei video, mi confronto con i registi con cui lavoro, partecipo al processo creativo”.

E’ stata annunciata la sua partecipazione al concerto “Una. Nessuna. Centomila” contro la violenza sulle donne che si terrà l’11 giugno al Campovolo. Come è stato coinvolto in questa importante iniziativa?

“Fiorella Mannoia voleva che fossi l’ospite maschile della sua performance e sono felice e onorato che mi abbia scelto perchè ho grande stima e rispetto nei suoi confronti ed è una delle poche artiste che mi ha fatto sentire a mio agio in un programma televisivo. Quindi immagino sarà ancora più semplice cantare insieme sul palco”.

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Quanto la musica e le arti oggi possono essere un veicolo per trasmettere dei messaggi su tematiche importanti?

“La musica è utile come qualsiasi altro strumento che abbiamo a disposizione. Non so quale sia lo scopo di quest’arte ma quello dell’artista è fare ciò che ha in mente e se vuole comunicare qualcosa di interessante è giusto che lo faccia. La musica però ha questa caratteristica di poter essere veicolo di messaggi, così come il teatro, il cinema, e questo diventa un valore aggiunto. Ne è un esempio il concerto “Una. Nessuna. Centomila”, volto a sensibilizzare su un tema molto importante come la violenza sulle donne”.

Questo il calendario aggiornato delle date del tour organizzato da Magellano Concerti:

25 giugno TREVISO – ARENA DELLA MARCA

27 giugno BOLOGNA – SEQUOIE MUSIC PARK   SOLD OUT

28 giugno BOLOGNA – SEQUOIE MUSIC PARK

01 luglio LUCCA – LUCCA SUMMER FESTIVAL

02 luglio PADOVA – SHERWOOD FESTIVAL

04 luglio COLLEGNO (TO) – FLOWERS FESTIVAL   SOLD OUT

09 luglio MANTOVA – PIAZZA SORDELLO

11 luglio MILANO – MILANO SUMMER FESTIVAL – IPPODROMO SNAI SAN SIRO

15 luglio NAPOLI -SUO.NA FESTIVAL

16 luglio MATERA – SONIC PARK MATERA

20 luglio GENOVA – BALENA FESTIVAL

22 luglio FERRARA – FERRARA SUMMER FEST

23 luglio ROMA – ROCK IN ROMA

29 luglio CATANIA – VILLA BELLINI

03 agosto LECCE – OVERSOUND MUSIC FESTIVAL

06 agosto PESCARA – ZOO MUSIC FEST

07 agosto FASANO (BR) – LOCUS FESTIVAL

10 agosto MONTE URANO (FM) – BAMBÙ FESTIVAL

12 agosto BRESCIA – FESTA DI RADIO ONDA D’URTO

13 agosto MAJANO (UD) – FESTIVAL DI MAJANO

di Francesca Monti

grazie ad Elisa Marchina e Jessica Gaibotti

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