Il patto di fedeltà con il grande pubblico, la continuità di una lunga tradizione e le novità che la rilanciano: la Fabbrica delle Storie della Rai si presenta all’appuntamento con la stagione 2022/2023 con la solidità dei risultati ottenuti e la riconoscibilità di un marchio di produzioni originali che permettono di rinsaldare il rapporto con i telespettatori.
È una sfida che torna a riproporsi, fatta di grandi personaggi e storie che alimentano l’immaginario collettivo e che si giocano tutti sul bordo che separa e unisce la finzione e la realtà: da una parte, l’invenzione di racconti e di protagonisti immaginari – come Mina Settembre, Lolita Lobosco e Vincenzo Malinconico – che esistono nel rapporto emotivo che si stabilisce con chi guarda. Dall’altra, la realtà di persone e fatti – il rapimento di Aldo Moro o il generale Carlo Alberto dalla Chiesa – che nella finzione trova profondità, introspezione e descrizione dei sentimenti.
Con questa ricca e composita offerta la prossima stagione vuole rispondere alle incertezze di un periodo sociale complesso e offrire una visione di positività e di valori sempre orientata al futuro. Appartiene al ruolo della Rai quale servizio pubblico mettere a punto un progetto complessivo di racconto, originale e coerente con la propria missione. È in questa cornice che la fiction della Rai trova ispirazione e suggestioni negli ambiti più diversi della creatività: l’immaginario degli sceneggiatori; la letteratura e il punto di vista di autori che interpretano il contemporaneo anche attraverso la lente del genere; la cronaca con i suoi casi; la memoria che custodisce figure esemplari di una vocazione civile; il teatro con i suoi personaggi.
In parallelo, l’attenzione alla fabbrica dell’audiovisivo nel suo complesso, alla ricchezza della scrittura come della regia e delle varie maestranze, il rapporto prezioso e il confronto aperto e continuo con il sistema della produzione – dalle majors agli indipendenti – e con la sua sempre più consapevole e attrezzata capacità progettuale e organizzativa.
Su questo sfondo e nella maturità di una Fabbrica delle Storie che vive del patrimonio e dell’esperienza di tante professionalità, la proposta per la prossima stagione si configura in una partitura che si muove dal poliziesco alla commedia, dal dramedy al coming of age alla linea civile, lavorando sull’arco più largo dei formati e puntando a valorizzare il talento a tutti i livelli.
E se si dovesse immaginare una sorta di punto angolare che si riverbera su tutta l’offerta non potrebbe che esprimersi negli eventi e nelle grandi coproduzioni internazionali, ambiti che dicono del livello della nostra sfida. Da una parte, gli eventi con la potenza di storie che hanno un carico fortemente simbolico e uno spessore produttivo tale da illuminare tutta l’offerta. Dall’altro, le serie che nascono da accordi internazionali e che portano le nostre storie oltre i confini, in particolare nell’ambito dell’Alleanza Europea con i servizi pubblici France Télévisions (Francia) e ZDF (Germania): una testimonianza dell’autorevolezza e della competitività del marchio Rai a livello internazionale e della capacità di portare in Europa e nel mondo la qualità del made in Italy.
Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ha dichirato: “Nella ricchezza sono contemplati le quantità di prodotto che produciamo ogni anno e la qualità. Tutto il mondo fa a gara per cercare una serialità migliore e la Rai non può restare indietro alle piattaforme e agli altri operatori, siamo sullo stesso piano e abbiamo bisogno di coraggio, di sperimentare e di innovare. Ci saranno ritorni e nuove appassionanti serie. Posso confermare che ho scelto di non fare la seconda stagione di “Noi””.
RAI1 – L’OFFERTA DELL’AUTUNNO 2022
Eventi
Per la Rai Marco Bellocchio firma per la prima volta una importante serie televisiva, un titolo molto atteso e di grande qualità autorale: Esterno notte con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Toni Servillo. Presentato alla 75^ edizione del Festival di Cannes e accolto da dieci minuti di applausi, Esterno notte è una serie in cui il maestro dell’audiovisivo italiano torna al nodo del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse sperimentando un originale percorso seriale e narrativo che segue il punto di vista delle diverse personalità coinvolte nella vicenda.

Nel solco di una linea di ispirazione civile Il nostro Generale (regia di Lucio Pellegrini e Andrea Jublin), dedicata al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa nel quarantennale della strage di via Carini. Un richiamo all’eticità di un comportamento esemplare attraverso la figura di un difensore della legalità, coerente fino alla fine. Un’altra intensa prova d’attore per Sergio Castellitto.
Sopravvissuti (regia di Carmine Elia) con Lino Guanciale e un cast internazionale è la nuova serie a guida italiana dell’Alleanza Europea: un mistery drama con al centro una barca a vela che salpa per una traversata oceanica, ma che dopo pochi giorni a causa di una violenta tempesta scompare dai radar. Un anno dopo, viene ritrovato il relitto con a bordo, ancora vivi, solo sette dei dodici passeggeri. Che cosa è successo agli altri? Quale segreto nascondono i superstiti?
Infine, Il commissario Montalbano (regia di Alberto Sironi) – personaggio iconico di tutta un’offerta e ormai patrimonio dell’immaginario del Paese – torna sul piccolo schermo con il restauro nella definizione in 4K della pellicola in cui furono girati i primi quattro titoli tratti dai romanzi di Andrea Camilleri.
Serialità
È il macro-formato attraverso il quale si rinsalda la fidelizzazione del pubblico. Un contenitore ricco in cui si va dal giallo – con le sue contaminazioni – alla commedia, dal dramedy all’avventura.
Nel perimetro del dramedy, in cui la densità dei temi e delle situazioni si coniuga con la leggerezza della commedia, seconda stagione per una serie che ha conquistato il pubblico con la simpatia della sua interprete: Mina Settembre (regia di Tiziana Aristarco) con Serena Rossi. Un’assistente sociale ancora una volta scissa tra le incertezze della vita sentimentale, il contorto passato famigliare e la determinazione con cui affronta i casi nel consultorio in cui lavora.

Centrale la tradizionale area del giallo-poliziesco-crime, sostenuta dalla rigogliosa produzione letteraria di genere italiana e declinata nel più ampio spettro di territori. Nella consueta contaminazione con la commedia, ecco i nuovi episodi di Imma Tataranni – Sostituto Procuratore (regia di Francesco Amato) dai romanzi di Mariolina Venezia con Vanessa Scalera. Matera, il doppio livello familiar-matrimoniale con il triangolo Imma, il marito Pietro e l’assistente Calogiuri, e quello delle rinnovate indagini.

Nell’ambito dello stesso mix di generi debutta Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso (regia di Alessandro Angelini), dai romanzi di Diego De Silva con Massimiliano Gallo. Un precario della vita e della professione che sublima il dissesto personale e famigliare con ineffabile leggerezza filosofica.
Tutt’altro mondo narrativo – l’avventura brillante e piena di colpi di scena – per Il giro del mondo in 80 giorni (regia di Steve Barron, Charles Beeson, Brian Kelly) con David Tennant, una nuova grande coproduzione dell’Alleanza Europea, tratta dal classico di Jules Verne. La compagnia femminile di una giornalista, peripezie da un continente all’altro e da una cultura all’altra.
Tv movie e docufiction
Un’altra traduzione televisiva di una commedia di Eduardo De Filippo firmata da Edoardo De Angelis: Non ti pago, con Sergio Castellitto nel ruolo di un personaggio ossessivo e paradossale nel contesto universale di una famiglia napoletana.
Ancora nel novero del genere civile, Tutto per mio figlio (regia di Umberto Marino) con Giuseppe Zeno. La coscienza civica e l’eroismo di un uomo qualunque che vive del suo lavoro, ama la famiglia e decide di ribellarsi al racket della camorra fino a fondare un sindacato.
Sul fronte della docufiction Arnoldo Mondadori. I libri per cambiare il mondo (regia di Francesco Miccichè) con Michele Placido, dedicata alla storia del grande imprenditore italiano: dalle difficoltà dell’infanzia alle intuizioni coraggiose e visionarie che gli hanno consentito di creare una delle più importanti case editrici d’Europa.
Serie Daily
Nel daytime, nuove puntate per Il Paradiso delle Signore – Daily, una scommessa vincente nella fascia delicata e competitiva del pomeriggio. Il territorio collaudato del daily drama con le vicende imprenditoriali e il reticolato sentimentale che ruotano attorno a un grande magazzino, spaccato milanese dell’Italia del boom negli anni Sessanta.
RAI1 – 2023
In continuità con l’autunno, nuove puntate per serie di successo confermate e una robusta quota di novità. L’offerta si apre al drama e continua nel filone biografico dedicato all’impegno civile di personalità della recente storia del Paese.
Serialità
Per quanto riguarda la commedia, settima stagione per Che Dio ci aiuti (regia di Francesco Vicario, Isabella Leoni), la novità di Suora Angela/Elena Sofia Ricci e Azzurra/Francesca Chillemi che si separano. Restyling largo della squadra dei personaggi di contorno.
Nell’ambito del giallo-poliziesco-crime, anzitutto la felice e collaudata ibridazione con la commedia con ritorni e nuovi personaggi. Ecco, quindi, la seconda stagione per Le indagini di Lolita Lobosco (regia di Luca Miniero) con Luisa Ranieri vicequestore a Bari. Un personaggio vincente, diviso fra le indagini sui casi, la ricerca della verità sulla morte del padre e le incertezze sentimentali.
E ancora giallo e commedia nella settima stagione di Un passo dal cielo (regia di Enrico Ianniello, Lazlo Barbo) in cui si contaminano le tematiche e gli sfondi dell’ambiente alpino e la commedia famigliare.

Seconda stagione anche per Il commissario Ricciardi (regia di Gianpaolo Tescari), dalle opere di Maurizio de Giovanni con Lino Guanciale: il Fatto che lo tormenta e nuovi sospiri d’amore nella Napoli degli anni Trenta.
Classico poliziesco nella versione anticonformista e scorretta del vicequestore Rocco Schiavone (regia di Simone Spada), dai romanzi di Antonio Manzini, con Marco Giallini. Molti nodi – vecchi e nuovi – vengono al pettine in questa quinta stagione che approda su Rai 1.

E sul terreno proprio del genere le novità, con significative accentuazioni nelle atmosfere crime: Mai più come prima (regia di Monica Vullo), da un’idea di Maurizio de Giovanni con il vicequestore Alessandro Scudieri/Francesco Arca. Napoli, una moglie da riconquistare, una trama criminale da scoprire.
Una serie tutta al femminile Sei donne (regia di Vincenzo Marra) con Maya Sansa nei panni del PM Anna Conti che indaga sulla scomparsa di una ragazza e attraversa le vite delle donne che l’hanno conosciuta.
Sempre sul fronte del crime, Il maresciallo Fenoglio (regia di Alessandro Casale), dai romanzi di Gianrico Carofiglio con Alessio Boni. Bari, 1992: la scomparsa del figlio di un boss sullo sfondo della guerra tra cosche criminali, la resa dei conti umana e professionale del protagonista.
Elena Sofia Ricci si reinventa in Teresa Battaglia nel thriller Fiori sopra l’inferno (regia di Carlo Carlei), dal best-seller di Ilaria Tuti: un’esperta profiler che, in un paesino di montagna, si trova a combattere contro un killer sanguinario e l’ombra di una malattia invalidante.
Esplora il promettente versante del true crime Circeo (regia di Andrea Molaioli) con Greta Scarano, una serie che si concentra sul processo agli aguzzini del delitto del Circeo (1975) e la rivendicazione della dignità della donna nel confronto tra un’avvocata e la sopravvissuta al dramma.
Uno sguardo sul passaggio adolescenziale e l’insidia della droga – siamo nel territorio del coming of age – nella serie Vivere non è un gioco da ragazzi (regia di Rolando Ravello) con Stefano Fresi, Nicole Grimaudo e con la partecipazione di Claudio Bisio. Un giovane rischia di perdersi e inizia un difficile cammino di consapevolezza e responsabilità.
Tv movie
Vite che hanno lasciato il segno di un impegno civile nel cammino del Paese, esempi che si riflettono sul presente nel formato del tv movie.
Fernanda Wittgens (regia di Maurizio Zaccaro) con Matilde Gioli racconta la storia della prima direttrice della Pinacoteca di Brera, la guerra e la lotta per salvare un patrimonio d’arte e gli ebrei dalla persecuzione razziale.
Poi la commedia con la collection Purché finisca bene: un matrimonio per finta e per sbarcare il lunario al centro di Se mi lasci ti sposo (regia di Matteo Oleotto); l’arredatrice che diventa colf in La fortuna di Laura (regia di Alessandro Angelini) e l’incidente che cambia la vita di un giovane soffocato dalla (buona) famiglia e di Sharon che viene dalla Napoli più popolare in Diversi come due gocce d’acqua (regia di Luca Lucini).
RAI2
Storie e personaggi complessi e la sfida del linguaggio.
Nel perimetro del coming of age, terza stagione per Mare fuori (regia di Ivan Silvestrini), una serie che ha riscosso un grandissimo successo anche sulla piattaforma RaiPlay totalizzando oltre 50 milioni di Legitimate Streams. I giovani detenuti di un carcere minorile, una vita senza sconti che torna a confrontarsi con la forza dell’amore.
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Le altre proposte si collocano tutte nell’area del crime-thriller, anche con variazioni sul mistery. Giunge alla terza stagione La porta rossa (regia di Gianpaolo Tescari) con Gabriella Pession, Lino Guanciale e Valentina Romani. Un groviglio che sullo sfondo di Trieste si riarticola ancora una volta per giungere davanti a quella Porta.

Due nuovi titoli nel quadro dell’Alleanza Europea con France Télévisions e ZDF. The Reunion (regia di Bill Eagles), dal best-seller La jeune fille et la nuit di Guillaume Musso che con la chiave del thriller esplora il rimosso omicida di un gruppo di amici che si riuniscono dopo venticinque anni.

E, dal romanzo di Frank Schätzing, Il quinto giorno (regia di Barbara Eder, Luke Watson, Philipp Stölzl). Un’apocalisse annunciata, la natura che si rivolta e forse un’entità misteriosa e potente che ha deciso di fare i conti con l’umanità che distrugge l’ambiente.
RAI3
Giunge alla stagione XXVI il daily drama Un posto al sole, caposaldo dell’access prime time della Rete. Una consuetudine quotidiana per il pubblico che torna a visitare Palazzo Palladini a Napoli con la sua varia umanità, il collante di un senso comunitario e famigliare e il mix di generi.
Altra conferma, nel congeniale formato della docuserie, Dottori in corsia 2022 (regia di Giacomo Del Buono). Federica Sciarelli racconta le storie dei piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, impegnato nell’accoglienza delle vittime della guerra in Ucraina.
RAIPLAY
RaiPlay è la piattaforma complementare dell’offerta generalista, sulla quale collocare prodotti seriali per i target più giovani, con formati brevi ed esperimenti di linguaggio. In linea con questa impostazione debutta Cinque minuti prima (regia di Duccio Chiarini) con Tecla Insolia, coming of age che, attraverso il blocco psicologico della sedicenne Nina, esplora il rapporto generazionale con la sessualità e, in particolare, la soglia problematica della prima volta.
E ancora giovani in Shake – Shakespeare In Teen: gli studenti di un liceo romano rivivono oggi i sentimenti universali di alcune delle più celebri opere di Shakespeare. Il valore del teatro del bardo diventa l’occasione per un nuovo coming of age.