SANREMO 2023, SERATA COVER – Intervista con Paolo Vallesi: “Cantare sul palco dell’Ariston è sempre una grande emozione”

Paolo Vallesi nella serata del Festival di Sanremo 2023 dedicata alle cover sale sul palco del Teatro Ariston, ospite de I Cugini di Campagna per duettare sulle note di “La Forza della Vita” e “Anima mia”. Il medley sarà diretto dal Maestro Fabio Gargiulo.

“La Forza della vita”, hit di Paolo Vallesi, fu portata dall’artista proprio al Festival nel 1992, nella categoria Big, classificandosi terza, e diventando uno dei più grandi successi degli anni novanta: una versione del brano, cantata con Gianni Morandi, è contenuta in “IoNoi”, album pubblicato qualche mese fa per il trentennale di carriera di Vallesi.

“Anima mia” è il più grande successo de I Cugini di Campagna, uscito nel 1973, esattamente 50 anni fa, e contenuta nell’album omonimo. La canzone è stata incisa in varie lingue e nel tempo, è divenuta anche oggetto di cover da parte di artisti internazionali, come Dalida, Perry Como e Frida degli ABBA.

L’11 marzo partirà da Roma il nuovo tour di Paolo Vallesi che proseguirà fino ad ottobre. 

Paolo, sarà al Festival di Sanremo 2023 ospite de I Cugini di Campagna per cantare con loro nella serata dedicata alle cover “La Forza della Vita” e “Anima Mia”. Com’è nata questa collaborazione?

“Mi hanno chiesto se mi andasse di festeggiare questa doppia ricorrenza, i trenta anni di “La forza della vita” e i cinquanta di “Anima mia” e ho accettato con entusiasmo. Penso che sia dovuto al fatto che ho realizzato una nuova versione di “La forza della vita” con Gianni Morandi inserita nel mio album celebrativo “Io/Noi”, qualcuno l’ha sentita ed è nata questa idea. Quello con i Cugini di Campagna è un connubio molto particolare ma bello come risultato. Sono due canzoni che amo per motivi diversi. Anima Mia è un pezzo che ho nel cuore dalla gioventù”.

Cosa ne pensa di questa edizione del Festival di Sanremo?

“Credo che mai come quest’anno siano più protagoniste le canzoni rispetto agli interpreti. Questa è una vittoria per il Festival. L’offerta mi sembra iperfrazionata, con stili e musiche diverse tra loro, che troveranno una magia questa settimana sul palco dell’Ariston e poi ognuna si farà valere in modo differente. Ho sentito dei brani molto belli, credo che faranno parte delle playlist, dei social, della radiofonia, della tv per diversi mesi”.

E’ salito diverse volte sul palco dell’Ariston, in gara tra le Nuove Proposte nel 1991 con “Le persone inutili”, con la quale ha vinto il Festival, nel 1992 con “La forza della vita” classificatasi terza, poi come ospite. Cosa rappresenta per lei?

“Ho gareggiato tra i Giovani, tra i Big, ho fatto l’ospite nel 2017 e nel 2021 e mi mancava la serata cover. Poi dal prossimo anno ricomincerò da Sanremo Giovani (scherza)… Sono passati trenta anni dall’esordio su quel palco ma l’emozione è sempre grande. Allora ero terrorizzato, stasera spero di godermi il momento. Sono quelle occasioni in cui si pensa ad eseguire bene il pezzo e a lasciare un bel ricordo”.

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“La forza della vita” è una delle sue canzoni più amate dal pubblico e ha un testo che a distanza di trenta anni dalla sua uscita è sempre attuale…

“Ogni canzone per chi la scrive è come una figlia o un figlio, è poi il pubblico che decide se hai indovinato i sentimenti delle persone. “La forza della vita” è stata eletta tra le preferite dalla gente e sono orgoglioso perchè grazie ad essa sono entrato in amicizia, in confidenza con persone che magari conosco appena e che mi hanno confidato le loro paure più intime o delle ambizioni segrete perchè in questa canzone hanno trovato un amico o qualcosa in cui riconoscersi. La più grande risposta è scrivere qualcosa per te stesso e capire che si rivedono gli altri. Non avremmo mai pensato che sarebbe stata attuale anche a distanza di trenta anni”.

Quali sono i suoi prossimi progetti?

“L’11 marzo partirà il tour dal Teatro Italia a Roma, poi faremo tappa in tante città italiane e anche in diversi Paesi Europei. Andremo avanti fino ad ottobre”.

Qual è la prima immagine che le viene in mente se pensa ai suoi 32 anni di carriera?

“L’immagine che mi viene in mente è quella del mio primo Festival di Sanremo nel 1991. Le scenografie non erano così stellari e tecnologiche come adesso ma c’era una specie di quinta cinematografica, in cui le scale che si vedevano in tv erano quelle che si scendevano effettivamente, ma dietro c’erano delle altre scale di legno che bisognava salire, anche un po’ malconce. E’ il primo ricordo ed è emozionante ripensare a quei momenti”.

C’è qualcosa che non ha ancora fatto nella sua carriera e che vorrebbe realizzare?’

“Sì, sto girando una puntata pilota di un format per una serie televisiva dove attraverso le esperienze che ho avuto andiamo a raccontare come è cambiata la musica a livello di fruizione dagli anni Novanta ad oggi. Si parte dalle musicassette, per arrivare ai cd e allo streaming.  Vediamo se diventerà una vera e propria serie. E’ il mio sogno nel cassetto”.

di Francesca Monti

Grazie a Nadia Rosciano

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