A Centrale Preneste Teatro il 24 febbraio in scena lo spettacolo DINO, scritto, diretto ed interpretato da Bernardo Casertano

Sarà in scena a Centrale Preneste Teatro il 24 febbraio, all’interno della rassegna YOU TWO. The YOUngCity, lo spettacolo DINO, monologo liberamente tratto da “Il Re del Plagio” di Jan Fabre, scritto, diretto ed interpretato da Bernardo Casertano.

“Cos’è perfetto? Cosa non lo è? E chi lo decide?”. E’ la danza di un essere lontano da ogni clichè sugli angeli. Il difetto è il suo abito informale per eccellenza che, tuttavia, indossa alla perfezione. E’ una creatura sterile che incarna l’origine di ogni prima volta ed ha il carattere della potenzialità.

Dino vuole essere un uomo e tutto ciò che ne comporta: irrazionalità, stupidità. Vuole un corpo che abbia vita, che sia colpevole. Di cosa? Di tutto. Vuole fallire come solo gli uomini riescono, essere il prolungamento e l’estensione di ogni loro difetto, il fallimento in potenza umana.

Generato da un cordone ombelicale divino, un insolito angelo si partorisce in un uomo che ha scelto. E così adesso è un uomo, non più sterile, ma nudo nella sua condizione umana primordiale, quella cieca e sorda. Che fare? Tornare indietro? Non è più possibile. Una sensibilità tattile di perdita e un interrogativo irrisolto: Da che parte stare? Qual’ è l’istinto primo di ogni creatura sola e appena nata? Chiedere aiuto. Non c’ è soluzione. La vita come una prima teatrale senza prove ci trova sempre impreparati. Ogni giustificazione ci umilia, non abbiamo scusanti. Siamo tanti cappotti abbottonati in corsa.

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“Dino è un progetto che nasce da un quesito che mi sono sempre posto – racconta Bernardo Casertano – cosa è perfetto e cosa non lo è? Ma soprattutto chi lo decide e perché?. Mi piace pensare che il concetto sia implicito in “Il Re del Plagio” di Jan Fabre, testo a cui mi sono ispirato, anche se in realtà quest’ultimo sfiora diverse tematiche, concentrandosi soprattutto su quanto l’umano vivere scarsamente sperimenti strade nuove a favore dell’imitazione di ciò che c’è già. Mi è piaciuto appunto giocare sul concetto di perfezione che l’angelico incarna nell’immaginario collettivo e stravolgerlo a favore di un essere puro, ma non perfetto anzi tutt’altro. Da qui nasce una danza scomposta di un essere sterile e divinamente imperfetto, affascinato dall’umano al tal punto da rinunciare a tutto per poter “fallire” come solo gli uomini riescono.  E’ la storia di una scelta e di un interrogativo irrisolto.”

DURATA SPETTACOLO: atto unico 50 minuti

Centrale Preneste Teatro

Via Alberto da Giussano 58 Roma

Info: 06 27801063, info@ruotalibera.eu

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