Dopo il grande successo dello speciale concerto E suonn so’ speranz’ dello scorso 7 gennaio alla Casa della Musica di Napoli, Aniello Misto porta avanti il suo progetto con i giovani talenti della Sud in Sound.
E suonn so’ speranz’, oltre ad essere il titolo di un brano dell’artista con il featuring della cantante franco-gabanese Tita Nzebi, vuole essere anche uno slogan per presentare un progetto più ampio, in cui i veri protagonisti sono i giovani talenti che attraverso la musica riescono a trovare la giusta speranza per sognare e farsi strada nel mondo.
Diversi sono i giovani talenti che la fucina della Sud In Sound accoglie da anni, cercando di dare loro non solo una possibilità per approcciarsi alla musica, ma anche di offrire un luogo dove potersi sentire a casa. Una famiglia in cui, la musica fa da collante ad un’iniziativa che ha tutte le carte in regola per avere il meritato successo.
Il progetto E suonn so’ speranz’ avrà un percorso anche live, composto di tappe che saranno comunicate più avanti. Non sarà un semplice concerto, ma un evento che avrà anche uno scopo benefico, proprio come è avvenuto per la data napoletana, in cui i ricavati sono stati devoluti all’Associazione Don Pietro Ottena per l’acquisto di uno scuolabus in Ruanda.
Com’è nato il progetto E suonn so’ speranz’?
“Da anni faccio dei concerti i cui proventi vengono devoluti in beneficenza, per comprare ad esempio il latte per i bambini malnutriti del Congo o destinati all’Associazione Don Pietro Ottena per acquistare uno scuolabus per il Ruanda come nel caso del live del 7 gennaio. Abbiamo scelto di chiamare il progetto “E suonn so’ speranz'” perchè speranza è una parola bellissima e non bisogna mai smettere di sognare. Ci sono persone che non sognano, che non credono più in questa vita per un fatto politico o generazionale. Io sono un insegnante di contrabbasso, ho due lauree al Conservatorio e sono precario da nove anni, ma non smetto di sognare perchè di base sono ottimista, ho un cuore, un’anima e un alto tasso di sensibilità”.
E’ indubbiamente un bel messaggio da trasmettere quello di portare avanti le proprie passioni e continuare a sognare…
“Sono stati tolti i sogni a tanti giovani che non possono sposarsi, avere una casa perchè manca il lavoro e questo fa male. Io ho iniziato a fare musica a 8 anni, a volte marinavo la scuola per andare a lavorare perchè mi servivano i soldi per studiare e per comprare un contrabbasso. Ho fatto tanti mestieri e alla fine sono riuscito a fare quello che volevo”.
Quanto può essere importante la musica per aiutare i ragazzi a non perdere la speranza?
“La musica è alla base della vita. I ragazzi sognano, credono e sperano ma ci deve essere sempre qualcuno che spiana loro la strada, che apra le braccia per poi portarli a un certo livello artistico e musicale. Alla Sud in Sound grazie al mio socio Gennaro Franco abbiamo preso dei talenti, li abbiamo fatti studiare e portati su un palco davanti a duemila persone per il mio live del 7 gennaio, dove hanno potuto confrontarsi con artisti internazionali quali la bravissima Tita Nzebi o il magico Tony Esposito che ha cantato Kalimba de luna e che suonava con Pino Daniele”.
Qual è il consiglio che dà ai giovani talenti della fucina della Sud In Sound?
“Io sono un bassista, considerato tra i migliori in Italia, ma ho dovuto sudare tanto per raggiungere dei risultati, quindi dico ai giovani che nessuno regala loro niente, devono scendere in campo, stringere i denti ma senza calpestare gli altri. Non devono pensare solo a cantare ma anche a studiare, capire cos’è la teoria, l’armonia, infatti hanno degli appuntamenti settimanali dove imparano le nozioni teoriche e pratiche. Abbiamo uno studio di registrazione dove ci sono giovani in erba che crescono e con il tempo arrivano a pubblicare dei dischi. Abbiamo ad esempio una ragazza che si chiama Carmen Buono, ha 10 anni, un talento straordinario ed è emozionante vederla recitare Filumena Marturano”.
Quali sono i prossimi progetti?
“Farò delle serate nelle piazze e nei teatri, mentre per quanto riguarda la casa discografica ci sono dei ragazzi che stanno finendo dei progetti e quindi promuoveremo i loro cd in tutta Italia”.
Nella sua carriera ha lavorato e collaborato con grandissimi artisti, dal Maestro Tullio De Piscopo ad Enzo Gragnaniello, c’è stato un incontro che le ha regalato maggiore soddisfazione?
“Sicuramente quello con Enzo Gragnaniello è stato importante, perché grazie a lui ho poi suonato con Ornella Vanoni, con Dulce Pontes, ma anche quello con Jorge Pardo che ho conosciuto in Perù, è una persona straordinaria e abbiamo fatto un pezzo insieme. Mi piace contaminare le culture musicali. Ora mi sono messo in testa di realizzare un brano in spagnolo-portoghese. La musica ha un colore diverso nei vari Paesi, io amo la world music, mischiare questi colori e creare un arcobaleno”.
di Francesca Monti
Grazie a Virginia Maresca