A Milano fino al 25 maggio la magia di “Kurios – Cabinet of Curiosities” del Cirque du Soleil: “Vogliamo dimostrare che tutto è possibile attraverso il potere dell’immaginazione”. Le curiosità, il tour del backstage e le foto

La magia di “Kurios – Cabinet of Curiosities”, spettacolo itinerante di Cirque du Soleil Entertainment Group, è arrivata a Milano presso Piazzale Cuoco, luogo che ospiterà lo show, presentato dai partner italiani Show Bees e Vivo Concerti, fino al 25 giugno.

“Kurios – Cabinet of Curiosities” conduce lo spettatore in un affascinante e misterioso regno, che disorienta i sensi e le percezioni a tal punto da chiedersi: “È tutto vero o è solo frutto della mia immaginazione?”. Apriamo le porte dell’“armadietto” delle curiosità di un ambizioso inventore, che sfida le leggi del tempo e dello spazio per reinventare il mondo intorno a lui: personaggi unici e stravaganti lo guidano in un posto meraviglioso, dove tutto accende l’immaginazione e le sue curiosità prendono vita, una ad una, davanti ai suoi occhi. Un mondo capovolto di poesia e di umorismo dove il visibile diventa invisibile e le prospettive si trasformano. Lo show è un mix geniale di curiosità insolite e di prodezze acrobatiche mozzafiato, un vero kolossal in puro stile Cirque du Soleil, che dimostrerà che tutto è possibile attraverso il potere dell’immaginazione.

Il Grand Chapiteau giallo e blu, che può accogliere un pubblico di circa 2.500 persone e in corrispondenza dei quattro alberi principali arriva a misurare un’altezza superiore ai 25 metri, è situato all’interno di un villaggio straordinario dalla superficie di 48.000 metri quadrati.

“Kurios – Cabinet of Curiosities” vanta un cast di 49 artisti, alcuni dei quali sono in tournée con il Cirque du Soleil da oltre 15 anni. All’operazione del Big Top Raising hanno collaborato oltre 120 lavoratori. Più di 8.000 costumi e 426 oggetti di scena sono stati realizzati per questa produzione, la 35esima dal 1984.

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credit foto FM

Alla vigilia della première dello spettacolo abbiamo avuto modo di fare il tour del backstage, di vedere un segmento delle prove dello spettacolo e parlare con Anne Weissbecker, acrobata Bicicletta aerea, Gaya Mugnai, Assistente di guardaroba, Becky Williams, Senior Publicist, e Analiese Long, Stage Manager.

Becky Williams, Senior Publicist, ci ha spiegato come è nato “Kurios – Cabinet of Curiosities”: “Abbiamo una squadra che arriva una settimana prima in loco e si occupa di livellare il terreno e fare i lavori preliminari per il montaggio del Big Top. L’ispirazione per “Kurios – Cabinet of Curiosities” è venuta dal Big Top, dalla struttura e dai quattro pali alti che si vedono e che ricordavano delle antenne. Lo spettacolo è ambientato nella seconda metà del diciannovesimo secolo, quando è avvenuta la Rivoluzione Industriale che è l’avvenimento a cui vuole rendere omaggio, in cui ci sono state moltissime invenzioni che ci hanno permesso di capire che tutto è possibile, dal treno a vapore all’elettricità alla comunicazione telefonica. L’obiettivo è portare uno show positivo e che risollevi il morale del pubblico in modo che esca pensando davvero che tutto sia possibile. Abbiamo cercato di riflettere questa idea nei vari numeri, in particolare con Acro Net, inventato per questo spettacolo. Un esempio di questa filosofia è la rete stessa che si usa ed è attaccata a quattro pali e sottoposta ad un determinato tipo di funzione. In realtà all’inizio era una rete di sicurezza utilizzata in un altro numero con i trapezisti ma dava troppo rimbalzo e quindi i tecnici hanno visto l’opportunità grazie a questo imprevisto di creare una cosa nuova. E’ stata una bella sfida arrivare ad una quadratura del cerchio. Dopo studi e ricerche abbiamo chiamato gli artisti per fare le prove. La creazione di questo numero ci dimostra l’importanza del lavoro di squadra perchè mentre sul trampolino normale un artista salta e riesce a raggiungere un’elevazione notevole, per l’Acro Net servono sei artisti che rimbalzando per dare la progressione giusta a quello che sta in mezzo e può raggiungere un’altezza di 13 metri. La storia che c’è alla base di Kurios è quella di uno scienziato che crede nell’esistenza di un mondo invisibile e cerca di scoprirlo e mano a mano lo accompagniamo nel suo viaggio di scoperta durante il quale emergono le varie curiosità. La colonna sonora dello spettacolo è electro swing. Ogni show del Cirque du Soleil impiega due anni per venire alla luce e nasce a Montreal dove c’è la nostra sede. Ogni idea viene vagliata e portata avanti dalla collaborazione delle varie squadre, tecnica, artistica, scenografica”.

Quindi abbiamo dialogato con Anne Weissbecker, acrobata della Bicicletta aerea, che ci ha raccontato come avviene la preparazione atletica per il suo numero: “Sono nata in Francia, ho iniziato a formarmi a 10 anni in una scuola circense e una volta diventata adolescente ho scoperto che avrei voluto fare questo lavoro. Così mi sono trasferita a Montreal per studiare arti circensi. Tre anni dopo aver concluso gli studi ho iniziato a lavorare per il Cirque du Soleil, prima a Las Vegas dove sono rimasta cinque anni e poi a “Kurios” di cui faccio parte fin dall’inizio. Generalmente faccio la trapezista e l’acrobata, in questo spettacolo invece faccio le mie acrobazie con una bicicletta aerea. E’ un numero completamente nuovo che prima non esisteva e che è stato inventato dal team creativo con una bicicletta e delle corde. Ogni esibizione ha qualcosa di diverso dagli altri e dai precedenti spettacoli, per esempio Acro Net ha un trampolino che supporta sette persone. In media facciamo 8-10 spettacoli alla settimana, io arrivo qualche ora prima della messa in scena per il trucco e parrucco, poi devo fare un’ora di riscaldamento per preservare le condizioni di forma fisica. Mi concentro in particolare sulle parti del corpo più sollecitate, quindi le spalle e la zona addominale. C’è l’allenamento finalizzato al numero vero e proprio ma abbiamo anche la possibilità di fare ginnastica, stretching, pilates 2-3 volte alla settimana. Quello della bicicletta sospesa è il mio numero di base ma partecipo anche ad altre piccole parti dello spettacolo perchè se un artista per caso si ammala deve esserci qualcuno in grado di sostituirlo. Ognuno di noi si prepara e trucca da solo, è un’abilità che ci viene insegnata a Montreal. Ad ogni passaggio ci viene scattata una foto in modo che abbiamo a disposizione una sorta di manuale che ci spiega come prepararci e così si arriva a farsi il trucco completo per lo spettacolo in circa 40 minuti. Anche i costumi sono legati al personaggio, il mio è una specie di postina che porta messaggi, quindi indossa un cappellino e ha una borsa per portare la posta. I vestiti sono elasticizzati per agevolare le evoluzioni. Si fa una prova e poi vengono adattati in base alle esigenze, ad esempio sono state aggiunte delle cuciture nella parte posteriore del mio costume perchè restava incastrato nella bicicletta”.

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credit foto FM

Abbiamo poi incontrato Gaya Mugnai, Assistente di guardaroba: “Siamo un team numeroso che gira con lo spettacolo a cui si aggiungono 4-5 persone nelle città in cui andiamo che ci aiutano perchè il lavoro è consistente. Ho iniziato per caso, leggendo un giornale di moda ho visto un articolo con un annuncio, ho risposto e mi sono trovata a lavorare con il Cirque du Soleil per due mesi nel 2004. Poi sono tornata a fare la stylist, ho avuto varie esperienze con il cinema e il teatro, quindi nel 2007 si è aperta un’opportunità perchè una persona dello staff era andata via. Mi affascinava il mondo del circo, ho rifatto la domanda, ho lasciato casa e sono entrata a far parte del Cirque du Soleil. I costumi rispecchiano l’idea di “Kurios – Cabinet of Curiosities”, cioè un mondo surreale e fantastico in cui tutto è possibile. Tutti i giorni i vestiti hanno qualcosa da sostituire, ad usurarsi di più sono soprattutto quelli delle contorsioniste”.

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credito fotografico Mathew Tsang

Infine Analiese Long, Stage Manager, ci ha parlato di come si svolge il suo lavoro: “La nostra responsabilità è fare in modo che le prove si svolgano nelle tempistiche previste e in completa sicurezza. E’ la prima volta che ci troviamo ad esibirci a Milano quindi è stato importante fare i controlli delle luci per tutti i numeri in modo che non accadano imprevisti che possano bloccare lo spettacolo. Sono 134 le persone in tour, la maggior parte personale tecnico e ci parliamo spesso durante lo spettacolo, nessuno fa alcun movimento senza il nostro ok. Siamo il trait d’union tra il settore tecnico e la parte artistica ed io amo definirmi una mamma chioccia che prende tutti i suoi pulcini e si assicura che possano lavorare in sicurezza e che vengano accolte sia le loro esigenze che quelle del pubblico. Sto molto attenta anche a quello che mi dicono gli artisti nel backstage, ad esempio se si scivola sul palco, se si rompe un costume, anche se i nostri performer sono molto autonomi e istruiti. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro senza farci vedere”.

I biglietti sono ancora disponibili su www.ticketone.it

di Francesca Monti

credito fotografico Mathew Tsang

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