Video intervista con Paolo Triestino e Giulio Corso, in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 17 ottobre con “Testimone d’accusa”

La stagione di prosa del Teatro Manzoni di Milano si aprirà il 17 ottobre con “Testimone d’accusa” di Agatha Christie, nella versione teatrale diretta da Geppy Gleijeses, con protagonisti Vanessa Gravina e Giulio Corso insieme a Paolo Triestino, in scena fino al 29 ottobre.

Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci si aggira tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla perfezione del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei.

In occasione della presentazione della stagione 2023-2024 del Teatro Manzoni di Milano abbiamo realizzato un’intervista con Paolo Triestino e Giulio Corso.

Paolo, Giulio, sarete in scena con “Testimone d’accusa”, cosa potete raccontarci a riguardo?

Paolo Triestino: “E’ una dramedy, una commedia-dramma di carattere poliziesco, giudiziario di Agatha Christie, con una scrittura incredibile che tiene incollati gli spettatori per due ore e quaranta, con una successione di colpi di scena uno più sorprendente dell’altro. Tutto questo non sarebbe possibile senza una compagnia meravigliosa, a cominciare da Vanessa Gravina e Giulio Corso… poi c’è anche Paolo Triestino che dicono sia bravino (sorride). La regia è di Geppy Glejeses”.

Giulio Corso: “C’è anche una chicca. Sei spettatori saranno chiamati a diventare giurati di questo processo e saliranno sul palco con noi ad occupare i posti della giuria. C’è quindi la possibilità di immergersi nello spettacolo non solo da fuori ma anche da dentro ed è un’esperienza fortissima”.

Una commedia che è stata anche trasposta al cinema nel 1957…

Paolo Triestino: “E’ un testo che Billy Wilder ha portato al cinema perchè ne ha riconosciuto la grandezza e gli attori che interpretavano sir Wilfrid Robarts e Leonard Stephen Vole erano Tyrone Power e Charles Laughton”.

Giulio Corso: “Christine Helm, che nel film aveva il volto di Marlene Dietrich, nello spettacolo sarà invece interpretata da Vanessa Gravina che è straordinaria e fa una prova degna di nota. Invito tutti a farsi un regalo e a venirla a vedere”.

di Francesca Monti

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