“E’ un personaggio molto attivo, veloce per certi aspetti, un ragazzo che ha bisogno di fare tante cose, di vivere il massimo e al massimo”. Luca Maria Vannuccini è tra i protagonisti di “Un’estate fa”, prodotta da Sky Studios e da Fabula Pictures in esclusiva su Sky Atlantic e in streaming solo su NOW dal 6 ottobre.
Un thriller transgenerazionale ambientato negli anni Novanta, diretto da Davide Marengo e Marta Savina, in cui il giovane attore, che il pubblico ha già potuto apprezzare nel film “Anni da cane”, presentato alla Festa del cinema di Roma, dà il volto ad Adriano, il miglior amico di Elio (Filippo Scotti e da adulto Lino Guanciale) e Carlo (Tobia De Angelis e da adulto Alessio Piazza). Sempre insieme, mai una lite, mai un contrasto, praticamente inseparabili. Il giovane Adriano è il vero e proprio motore del gruppo. All’indubbia capacità di creare casini ne abbina un’altra più rara: quella di scamparla sempre.
credit foto ©F. Di Benedetto
Luca Maria, nella serie “Un’estate fa” interpreti Adriano, cosa puoi raccontarci a riguardo?
“E’ un personaggio molto attivo, veloce per certi aspetti, un ragazzo che ha un grande bisogno di fare tante cose, di vivere il massimo e al massimo, che è un po’ la prerogativa di questa estate. La sua storia si mischierà con quelle degli altri protagonisti. Adriano è da sempre il miglior amico di Elio e Carlo, con i quali è praticamente inseparabile, ed ha la capacità di creare tanti problemi ma di riuscire sempre a farla franca”.
Come sei entrato nel personaggio?
“Ho fatto un lavoro sia fisico che di consapevolezza. Sono stato fortunato perchè sul set c’era un allestimento molto veritiero con i walkman, la macchina fotografica analogica, il biliardino, il ping pong, gli oggetti che si usavano negli anni Novanta e questo ci ha permesso di entrare in quella dimensione. Pian piano abbiamo un po’ perso l’interesse per il telefono e in hotel ad esempio trascorrevamo il tempo facendo giochi da tavolo. Anche la musica, i costumi, le acconciature ci hanno aiutato a capire come si muovevano le persone, tanto che sembrava di essere proprio in quell’epoca”.
Cosa ti ha più affascinato degli anni Novanta che non hai vissuto direttamente?
“Sono molto affezionato al periodo storico in cui vivo e mi trovo bene nonostante faccia abbastanza schifo per tanti motivi, ma degli anni Novanta che abbiamo scelto di raccontare mi è piaciuto il contatto diretto che c’era tra le persone che oggi si è un po’ perso. C’era un modo di comportarsi diverso, più solidarietà e unione”.
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Come ti sei trovato sul set?
“Mi sono trovato super bene, purtroppo ho incontrato poco Lino Guanciale, Claudia Pandolfi, Nicole Grimaudo perchè eravamo su due linee temporali diverse, ma con il resto della troupe e del cast con cui ho lavorato mi sono sentito accolto e ho percepito la libertà di fare quello che volevo, e il rispetto per ciò che stavamo facendo”.
Qual è il ricordo più bello che conservi legato ad un’estate che hai vissuto?
“Non amo molto questa stagione, quindi probabilmente la mia preferita è stata l’estate in cui ho girato questa serie e ho fatto qualcosa di diverso. Parlando seriamente il ricordo più bello è legato ad un viaggio che ho fatto da bambino con la mia famiglia, in Francia, sul Canal du Midi, abbiamo affittato una barchetta e lo abbiamo attraversato. Sembrava di stare in un film onirico, è stato bellissimo”.
In una battuta della serie “Un’estate fa” Elio dice “eravamo felici ma il mondo ci faceva paura perchè niente era veramente nelle nostre mani” riferendosi agli anni Novanta. Pensi che questa affermazione possa essere valida anche oggi?
“Se uno è in grado di capire questo periodo storico probabilmente è tutto più semplice. La vita è fatta di scelte e si arriva ad un obiettivo in un modo diverso. E’ qualcosa di soggettivo, c’è chi si trova bene in questo mondo, con il linguaggio che si usa adesso, che io non amo particolarmente, e chi non si trova bene, ma in entrambi i casi penso si possa arrivare dove si vuole”.
In quali progetti ti vedremo prossimamente?
“Mi sono preso un momento di pausa perchè avevo bisogno di centrarmi e ora che ci sono riuscito sto facendo delle attività per la mia ricerca personale e sono super sereno. Intanto aspetto che arrivino delle novità”.
Hai preso parte anche al film “Anni da cane” di Fabio Mollo, una storia di giovani e di amicizia…
“E’ stata un’esperienza pazzesca, il mio primo ruolo importante, la prima volta che ho avuto l’intuizione della responsabilità che un attore deve avere. Ci sono persone che si affidano ai registi, ai colleghi, ma se tutti fossero responsabili di se stessi, indipendentemente dal lavoro che fanno, riuscirebbero ad interagire meglio con gli altri”.
Cosa ti ha lasciato “Un’estate fa”?
“Questa serie mi ha cambiato la vita. Oggi sono una persona diversa rispetto al giorno del primo ciak e sono molto felice. Ho fatto dei passi avanti”.
C’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare?
“Proprio perchè non amo l’estate e il caldo mi piacerebbe girare una serie in montagna, ad alta quota (sorride)”.
di Francesca Monti
Grazie a Lorella Di Carlo