Uno dei casi di cronaca nera più dibattuti: gli omicidi di Elisa Claps ed Heather Barnett. Lo ricostruisce, sulla base del libro “Blood on the altar” di Tobias Jones e con la consulenza della famiglia Claps, la serie Tv in tre serate da 100 minuti “Per Elisa – Il caso Claps”, prodotta da Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited, in collaborazione con Rai Fiction per la regia di Marco Pontecorvo, in onda da martedì 24 ottobre alle 21.25 su Rai 1, interpretata da Gianmarco Saurino, Rosa Diletta Rossi, Anna Ferruzzo, Giacomo Giorgio, Ludovica Ciaschetti, Vincenzo Ferrera, Giulio Della Monica, Francesco Acquaroli, Francesca Ventriglia, Marta Giovannozzi, Claudio Corinaldesi, Beniamino Marcone, Fulvio Pepe, Bianca Nappi, Giusy Frallonardo, Vincent Riotta, Nila Prisco, Katie McGovern, Francesca Antonelli, Carlo De Ruggeri.
Elisa Claps esce di casa per andare a messa in un’assolata domenica mattina del settembre 1993 a Potenza. Da quel momento nessuno avrà più sue notizie, fino al ritrovamento del suo corpo 17 anni dopo, nel sottotetto della chiesa dove era stata vista viva l’ultima volta. A novembre 2002 a Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Heather Barnett, una madre single di due adolescenti, viene trovata in casa a terra, coperta di sangue, orribilmente mutilata.
Il giorno della scomparsa, Elisa Claps aveva appuntamento con Danilo Restivo, poco più grande di lei, proprio nella chiesa dove poi fu ritrovato il suo corpo. Danilo Restivo era anche il vicino di casa di Heather Barnett, e su di lui la polizia inglese appuntò presto i suoi sospetti. Ma ci vollero anni per connettere i due delitti e far condannare il colpevole. Un ruolo fondamentale perché questo avvenisse è stato svolto dalla famiglia Claps e, soprattutto, da Gildo, fratello maggiore di Elisa, che aveva 24 anni all’epoca della scomparsa della sorella.
“Per Elisa – Il caso Claps” è la storia dell’ininterrotta battaglia di Gildo Claps e della sua famiglia per fare luce sulla scomparsa di Elisa, assicurare il suo assassino alla giustizia e sul perché la verità sia potuta rimanere oscurata per così tanto tempo.
“Questa è una serie importante perchè tocca una ferita aperta, è una storia con molti chiaroscuri, su cui lavoriamo da nove anni. E’ una coproduzione anglo-italiana, che poi ha visto la luce ribaltando le quote produttive, facendo diventare la Rai produttore maggioritario. Ci auguriamo che questa serie venga vista ovunque perchè ha un ingrediente che voglio sottolineare, l’amore. E’ una famiglia che ha dovuto affrontare difficoltà incredibili, colpi del destino che avrebbero potuto stroncare chiunque ma non i suoi componenti. Nelle difficoltà l’amore riesce a farti andare avanti”, ha esordito in conferenza stampa Michele Zatta di Rai Fiction.
“I nove anni in cui ho seguito questa storia sono nulla rispetto alla tenacia della famiglia Claps. Quello che è uscito è il privilegio e la possibilità di raccontare la storia di Elisa. Vivevo in Italia a Torino come giovane studente quando è scomparsa e una volta diventato produttore ho voluto raccontare questa vicenda”, ha spiegato Ben Donald.
“Due parole sintetizzano la produzione, la tenacia, da parte della famiglia Claps e nostra che abbiamo realizzata la serie, e l’armonia che aleggiava intorno al lavoro“, ha aggiunto il produttore Maurizio Tini.
Alla regia della serie c’è Marco Pontecorvo: “Abbiamo incontrato nella famiglia Claps delle persone speciali. Tutti in diversa maniera abbiamo fatto amicizia con loro e questo ci ha aiutato ad entrare in quel mondo. Abbiamo cercato di rispettare la storia e le persone senza mimarla. Abbiamo tentato tutti insieme dal principio di entrare nella storia e poi abbiamo riportato questo lavoro con gli attori cercando di dare tridimensionalità ai personaggi perchè non è solo una storia di cronaca nera ma rappresenta la voglia di giustizia e verità che la famiglia Claps con tenacia ha perseguito. E’ una storia anche di speranza”.
Ha preso poi la parola Gildo Claps, fratello di Elisa: “L’idea di vedere la mia vita e quella della mia famiglia, che è stata tormentata, trasposta in una serie mi lasciava perplesso all’inizio, sia quando ho incontrato Ben sia quando ha iniziato a prendere forma questa coproduzione. Questa storia è sempre stata mediatica, perchè diversamente credo che sarebbe stata purtroppo dimenticata come lo sono tante altre che attraversano questo Paese e magari non ricevono l’adeguata attenzione. Federica Sciarelli (presente in sala) è una carissima amica e in questa storia fatta di dolore c’è tanto bene, in questi anni abbiamo incrociato persone straordinarie che ci hanno sostenuto e incoraggiato. Io sono quello che è stato più esposto mediaticamente ma senza la mia famiglia e i miei compagni di viaggio non saremmo arrivati dove siamo. Ripercorrere su uno schermo questi difficili anni è stato devastante a livello emotivo, ma tutti i timori iniziali rispetto al fatto che una storia così complicata potesse essere banalizzata sono stati fugati man mano che si andava avanti. Credo che questa fiction sia la più aderente alla realtà per merito della volontà e della disponibilità della produzione, di Marco Pontecorvo e del cast straordinario che ha percepito la grande responsabilità di interpretare una vicenda così drammatica e conoscere personalmente i veri personaggi. Mi sono ritrovato in tanti momenti nella recitazione di Gianmarco Saurino. Il personaggio di papà non è riuscito a superare l’impatto di un evento così devastante ma l’ho rivisto nella tenerezza con Elisa grazie all’interpretazione di Vincenzo Ferrera così come Anna Ferruzzo nel ruolo di mamma è stata straordinaria, rendendone la determinazione e il suo essere fonte di ispirazione per me perchè senza un gigante come lei non avrei retto per trenta anni. Elisa è stata la prima vittima di femminicidio e attraverso la serie vengono trattati temi importanti e attuali come la violenza sulle donne e le persone scomparse che sono tantissime, le cui famiglie vorrebbero vedere restituito almeno il corpo. Tutto questo viene raccontato in maniera magistrale così come la fondazione della Casa di Penelope a memoria di una storia in un paese che spesso tende a non ricordare. In Italia ci sono le leggi ma servirebbe la certezza della pena. Sono felice che Restivo sia detenuto nel Regno Unito perchè lì sono sicuro che sconterà tutti i quaranta anni che gli sono stati inflitti, e non per desiderio di vendetta perchè ho fatto un percorso che ha spento il mio odio. E’ necessario fare prevenzione, se fosse stata fatta con lui non ci sarebbe stata questa scia di sangue”.
Gildo Claps ha poi parlato della riapertura della Chiesa dove è stato ritrovato il corpo di Elisa: “Io e mamma abbiamo chiesto un’ammissione di responsabilità e che ci venisse chiesto scusa per le menzogne che si sono consumate in quel luogo. Le omissioni e i ritardi nel ritrovamento del corpo di mia sorella sono legate anche a responsabilità del clero potentino. Alle parole non sono seguiti i fatti, nessuno ci ha chiesto scusa. La chiesa è stata riaperta il 24 agosto, è una situazione imbarazzante per tutta la città, non si celebrano funzioni, non c’è un parroco che dice messa, non si sa cosa ne faranno. Mi auguro che non venga vanificata la battaglia che abbiamo fatto e che non venga mortificata ancora la verità su questa storia”.
Infine Claps ha svelato che il compenso che la produzione ha voluto dargli per la consulenza alla sceneggiatura della serie saranno devoluti in beneficenza per un progetto da realizzare in Africa: “Il sogno di Elisa era fare il medico, e voleva entrare in Medici senza frontiere, allora noi abbiamo pensato di costruire a Kindu, nel Congo, un ambulatorio che porterà il nome di mia sorella”.
A interpretare Gildo Claps è Gianmarco Saurino: “E’ un privilegio gigantesco mettere in scena un uomo come Gildo. E’ il ruolo più grande, pesante e faticoso che ho fatto, ne siamo usciti grazie ad un allenatore che ha tenuto le redini di uno spogliatoio nel bel mezzo di Potenza, per quattro mesi sotto la neve, che è Marco Pontecorvo. E’ una storia che racconta il male e le sue mille facce, dietro questo quadro che è Danilo Restivo ci sono delle persone sfocate che resteranno tali per sempre, ma in realtà anche il bene ha mille facce e noi raccontiamo la semplicità e la normalità di una famiglia incredibile della provincia italiana. Non siamo abituati a personaggi come Danilo Restivo e vorrei sottolineare il lavoro fatto da Giulio Della Monica che è gigantesco”.
Rosa Diletta Rossi dà il volto a Irene Nardiello, la moglie di Gildo: “Sono enormemente grata sia di raccontare questo personaggio che di aver avuto la fortuna di incontrarlo. Irene è una donna silenziosa, discreta, rispettosa degli affari della famiglia eppure in lei ci sono una forza, una delicatezza, una grazia, un’intelligenza straordinarie ed è stato un bellissimo cammino. Sono felice di aver lavorato con un cast eccezionale. Irene è anche un’insegnate molto brava e me lo hanno confermato i suoi alunni”.
Giacomo Giorgio veste i panni di Luciano Claps, l’altro fratello di Elisa: “E’ stato un onore prendere parte a questa storia con un cast meraviglioso. Consiglio a tutti di vederla”.
Ludovica Ciaschetti dà il volto ad Elisa Claps: “Oltre ad essere il mio debutto di cui sono orgogliosa porterò sempre nel cuore questa serie, insieme alle persone meravigliose che ho conosciuto. La difficoltà di rapportarsi a delle memorie è quella di sentire la responsabilità di raccontare qualcosa che per me fino ad un certo punto non è stato tangibile, perchè non ho avuto modo di conoscere Elisa ma i racconti della famiglia mi hanno suggestionata e sono partita da lì. Spero arrivi la generosità e la bontà di una ragazza spensierata, di un’adolescente solare, disposta ad aiutare gli altri, a non lasciare nessuno da solo. Ci sono stati momenti in cui sentivo di non reggere emotivamente quello che stavo andando a raccontare ma Marco Pontecorvo mi ha sostenuta e guidata”.
Anna Ferruzzo impersona Filomena Claps, la mamma di Elisa: “Io sono un’appassionata di Chi l’ha visto? e quindi avevo avuto modo di conoscere questa donna straordinaria. Quando mi è capitata l’opportunità di fare il provino e di essere scelta è stato un onore e una grande responsabilità. Filomena è una donna così minuta ma anche incredibilmente forte. E’ venuta sul set, ci teneva a conoscermi e mi ha detto che era contenta che mi avessero scelta. Ci ha chiesto di mettere il cuore in questa storia perchè loro il cuore l’hanno perso. Abbiamo cercato di andare oltre i nostri limiti di attori e vivere il più possibile una storia vera, un dolore reale. Marco è stato il nostro capitano coraggioso e lo ringrazio, perchè girare da gennaio a marzo nella città più fredda d’Italia non era semplice”.
Vincenzo Ferrera è invece il padre di Elisa, Antonio Claps: “Anch’io sono appassionato di Chi l’ha visto?… Ho portato la mia esperienza di papà di un ragazzo di 15 anni e ho cercato di capire cosa potesse provare un genitore in una situazione del genere. Ho incontrato Gildo e l’unico scopo era rendere orgoglioso lui e la sua famiglia di quello che stavo facendo. Sentendo le sue parole credo di esserci riuscito”.
Infine Giulio Della Monica ha spiegato come è entrato nel ruolo di Danilo Restivo: “All’inizio avevo un muro enorme di paura e giudizio, era un mondo a me sconosciuto, io non amo i crime, ma in realtà si dovrebbero conoscere queste storie affinchè non accadano più. Insieme a Marco Pontecorvo e ad una psicologa ho fatto un percorso cercando di capire questi mostri che sono poi diventate entità quindi umani con sfaccettature che hanno tanto male ma a volte anche fragilità. Abbiamo indagato il disturbo, le patologie che li affliggono. E’ una storia che ha mille punti interrogativi e se all’inizio provavo a colmarli in tutti i modi, poi mi sono abbandonato, abbiamo chiarito i personaggi insieme a Marco e ho cercato faticosamente di trovare un punto di contatto tra me e Danilo. E’ stata un’opportunità di crescita umana. Ci ho messo tanto cuore perchè quando fai un cattivo devi volergli bene tre volte di più di uno buono”.
di Francesca Monti