ANTEO 45 ANNI: Iniziative, ospiti e progetti per una festa lunga un anno

Si è tenuta a Milano la conferenza stampa di presentazione di Anteo, che festeggia quest’anno i suoi primi 45 anni di attività e una storia costellata di successi.
Nato il 1° maggio 1979, da sempre Anteo ha cercato di essere più di una semplice sala cinematografica, uno spazio polivalente  per le arti e per il pubblico (proprio al suo esordio Anteo nacque con la definizione di MusiCineTeatro), con un forte legame con il tessuto cittadino.
Il 2024 per Anteo è l’anno di un compleanno importante, iniziato con un grande successo: a febbraio Anteo è risultato il primo cinema a livello nazionale per presenze, superando le 60.000.

Nel corso della conferenza, alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi e, per Anteo, di Lionello Cerri, Sergio Oliva, Cristiana Mainardi, Claudio Bisio, è stato presentato il programma per la celebrazione di questi 45 anni di attività, ma anche l’avvio di un anno ricco di progetti.

Tante le iniziative, che dimostrano la costante attenzione di Anteo verso il proprio pubblico ma anche verso la città, tra queste: Punti Viola, Fabbrica dell’Aria®, lo studio di registrazione “Parla con Anteo”, lo spazio per il pubblico con il ledwall di Piazza XXV Aprile, il biglietto sospeso, Fuoricinema, oltre agli appuntamenti per il 45° compleanno che culmineranno il 7 giugno in una grande festa che coinvolgerà tutte le sale di Anteo.

Un’offerta ricca e variegata a testimonianza di come Anteo in questi anni sia diventato un modello virtuoso di imprenditoria culturale.

Un continuo dialogo  con la città e con il pubblico fatto di idee e iniziative per guardare al futuro che oltre alle 11 sale di Anteo Palazzo del Cinema vede coinvolti anche Anteo Citylife, Ariosto e le sale di Cremona, Monza e Treviglio.

“La nostra attività ha inizio nel 1979, eravamo in tre, io, Raimondo Paci e Maurizio Ballabio, poco dopo si è aggiunta Graziella Civenti, eravamo mossi dal desiderio di creare non una semplice sala cinematografica, ma uno spazio polivalente per le arti e per il pubblico – ci chiamavamo MusiCineTeatro, infatti – e abbiamo sempre avuto e desiderato un forte legame con la città e con i cittadini.  

Per noi è molto importante il concetto di comunità, costituita non solo dal pubblico ma anche dalle persone con cui lavoriamo. Dopo due o tre anni, ci siamo ingranditi, creare una condivisione, grazie ai nostri soci con cui abbiamo costruito una squadra, fatta di 17 soci che hanno creduto in questo progetto e lo hanno aiutato a crescere, così come sono fondamentali 25 collaboratrici e collaboratori che lavorano in ufficio per organizzare, comunicare, ideare tutta l’attività e le iniziative, 71 lavoratrici e lavoratori che si relazionano tutti i giorni con il nostro pubblico, accogliendolo con gentilezza, professionalità ed esperienza nelle nostre sale”, dichiara Lionello Cerri, amministratore delegato e co-fondatore di Anteo. 

“Siamo un centinaio e ciò che abbiamo costruito è frutto dell’esperienza sul campo, un percorso in cui non ci siamo focalizzati solo sul valore della nostra proposta culturale, ma in cui abbiamo voluto costruire dei luoghi. Luoghi fatti di persone e di legami con il territorio, anche dialogando costantemente con le realtà culturali e sociali locali, tra cui teatri, associazioni e fondazioni, musei, cinema e festival, università.

Queste collaborazioni si accompagnano a una condivisione e un confronto costante con gli enti locali. Abbiamo voluto abbinare sogni e bisogni, questo ci ha mosso. Il nostro sogno era quello di costruire una comunità formata dal pubblico e dalle persone che lavorano con noi.

Da qui nasce il concetto di imprenditoria culturale: abbinare alla parola cultura, l’intento di dare una sostenibilità economica alle proprie idee. Questo ci ha consentito di poter lavorare in sicurezza e libertà sulla proposta culturale, ma anche, come dicevamo, sulla costruzione dei pubblici. Le due cose sono connesse perché lavorare su un cinema di qualità ha consentito un allargamento del pubblico.

Anteo ha iniziato facendo conoscere autori e cinematografie che erano completamente sconosciute: il Nuovo cinema tedesco, da Wenders a Fassbinder; il cinema di denuncia inglese, primo tra tutti Ken Loach; il cinema spagnolo con Almodovar. Facevamo film in lingua originale con sottotitoli, facendo decine di migliaia di presenze. Ci siamo soprattutto battuti per diffondere il cinema indipendente, internazionale e italiano d’autore, ottenendo grandi risultati per il cinema italiano.

L’obiettivo è sempre stato quello di costruire un rapporto di fiducia con il pubblico, che si fida della programmazione di Anteo e si lascia guidare nella scoperta di nuovi autori e cinematografie. È uno scambio molto autentico, basato su una proposta sempre collegata alla società e alla realtà in cui viviamo. Qui si inserisce il rapporto che da subito abbiamo rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di costruire un pubblico consapevole negli anni. 

Abbiamo costruito luoghi dalla forte identità non solo per la programmazione ma anche per le iniziative che sono cresciute all’interno dei luoghi, servizi come bar e ristoranti, la libreria, gli spazi di lettura e tutto ciò che anche negli ultimi anni abbiamo sviluppato, come lo spazio dedicato alla realtà virtuale. 

E oggi? L’idea è quella di non fermarsi mai, con un approccio sensibile e contemporaneo rispetto al contesto in cui si sviluppa.

Abbiamo partecipato al bando del PNRR e realizzato tre impianti fotovoltaici in Anteo Palazzo del Cinema, Anteo spazioCinema Cremona Po e a Treviglio Anteo spazioCinema. Abbiamo realizzato altri interventi strutturali per l’efficientamento energetico e dotato le sale di una tecnologia all’avanguardia, con proiettori, di cui la maggior parte sono 4K.

Un investimento sulla tecnologia che va nella direzione di investire sul pubblico e sulle nuove abitudini di consumo. Consideriamo le nostre sale come un prolungamento degli spazi di casa, accogliamo i nostri visitatori in luoghi di incontro forniti di numerosi servizi, indipendentemente dall’offerta di cinema. Ci piace l’idea di intercettare le loro necessità e i loro desideri, adottando uno sguardo sempre curioso nei confronti dei nuovi linguaggi e delle nuove prospettive in campo di audiovisivo e non solo.

La curiosità è ciò che ci muove, che è alla base della socialità, in un rapporto di ascolto e continuo dialogo con il nostro pubblico, che ci dimostra quanto questa relazione sia reciproca. Lo dimostrano i numeri: nel 2019 abbiamo registrato un milione e 600 mila presenze… nel 2023 un milione e 500 mila presenze, di cui un milione di presenze solo nella città di Milano. Quest’anno, ad oggi, abbiamo già superato il mezzo milione di presenze, superando il periodo favorevole pre-pandemico.

Ma lo dimostrano anche i risultati di un’indagine che abbiamo condotto sul nostro pubblico insieme a BAM – Strategie Culturali. Tra agosto 2022 e maggio 2023 abbiamo somministrato questionari e organizzato focus group, intercettando sia il pubblico delle sale che delle arene estive. Abbiamo raccolto quasi 9000 risposte e risultati molto interessanti, tra cui quelli legati alla percezione che hanno di Anteo gli spettatori. Alla domanda “Cos’è Anteo? Prova a descriverlo con 3 parole”, ne è emerso un panorama molto diversificato di concetti, attributi e immagini, che abbiamo raggruppato in gruppi semantici, che non sono altro che le parole che state leggendo sullo schermo alle mie spalle. È stato interessante osservare le diverse tendenze rispetto alle fasce d’età.

Notiamo che gli universi di riferimento sono i medesimi: la nostra volontà di esplorare possibilità di incontro in nuovi progetti e i bisogni e i desideri del pubblico sembrano combaciare. Vogliamo che questa sia la bussola per l’attività di tutte le nostre sale.

Anche nell’82 – quando abbiamo fatto vedere i Mondiali su grande schermo e abbiamo festeggiato tutti insieme – andavamo in questa direzione, rispondendo alla voglia di socialità nostra e del nostro pubblico. Pensiamo che la sala debba avere l’ambizione di essere un progetto più ampio, che porta avanti la propria proposta culturale ma che si espande anche ad altre occasioni di condivisione, come è accaduto per l’evento della Notte degli Oscar di quest’anno, che ha contato oltre trecento spettatori. 

Dai concerti di jazz a quelli di musica classica, i primi film in odorama, dai mondiali agli oscar, la somma di pubblici diversi fanno un pubblico che è comunità”.

 

 

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