Linea Verde Sentieri approda sull’Etna

Sarà un viaggio in Sicilia per l’ascesa del vulcano più alto d’Europa, l’Etna, uno dei più attivi al mondo, il prossimo appuntamento di “Linea Verde Sentieri”, con Lino Zani e Giulia Capocchi, in onda sabato 20 aprile alle 14.00 su Rai1.
Una storia di acqua e fuoco: i due conduttori si incontrano tra i comuni di Castiglione di Sicilia e di Motta Camastra, nella spettacolare cornice delle Gole dell’Alcantara, poi la città “miracolata”, alle falde settentrionali del vulcano, al confine con i Nèbrodi: sull’ultima scarpata di una colata, tra terrazzamenti di vigneti, il fascino di Randazzo, il centro abitato più vicino al cratere principale dell’Etna.
In arrampicata sulle pendici del vulcano, alla velocità di 30 km all’ora per apprezzare il valore della “lentezza”, alla scoperta dell’Etna a bordo del treno della Circumetnea, storica ferrovia inaugurata nel 1898, un anello d’acciaio lungo oltre 100 km.
Un semplice “figlio” dell’Etna: un toccante ricordo per Saro Ruspa, uomo di poche parole e molti fatti che, 30 anni fa, entrava nella Valle del Bove con in mente il grande proposito di intervenire sulla colata lavica, deviarne il corso e salvare, così, Zafferana Etnea.
Accedendo attraverso una piccola apertura che si trova ai piedi di un ripido pendio, la magia della grotta dei Lamponi, scoperta nel 1965, la più lunga tra le tante grotte che si sono originate per lo “scorrimento” lavico dell’Etna.
Cortecce candide e bianchissime, con i disegni a forma di occhio, che spiccano sul nero intenso delle rocce laviche: salendo lungo le pendici, la bellezza di un “monumento” alla vita e alla biodiversità, quello delle betulle bianche che qui si sono adattate al clima e al terreno dell’Etna, fino a diventare una specie esclusiva al mondo. 
Un piccolo rifugio in legno, dentro una vecchia stufa utilizzabile da tutti, il pozzo per attingere l’acqua: a quota 1800 metri, lungo una variante del sentiero Italia, per Lino e Giulia è tempo di un meritato riposo. 
Gran finale a quota 3000 metri, presso l’osservatorio Vulcanologico, le emozioni condivise di un viaggio giunto al termine in una terra che lascia segni indelebili.

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