Claudio Baglioni ha annunciato tramite un post su Facebook che il 29 giugno uscirà il suo nuovo libro “Non smettere di trasmettere”, edito da La nave di Teseo.
L’opera, composta da oltre 600 pagine, contiene delle lettere che il cantautore ha scritto alle tantissime persone che lo seguono sulla sua pagina Facebook.
Esiste un modo non impersonale di vivere i social? È possibile ridurre e non aumentare le distanze? Stabilire contatti “reali”, anche se spesso la conoscenza è e resta soltanto “virtuale”? Si può rimanere se stessi, senza stravolgere la propria identità, né lasciarsi trascinare nel gioco, non sempre divertente o innocente, della finzione? Ci si può incontrare su un piano di autenticità e onestà intellettuale, evitando “post-verità” e “hate speech”? C’è posto per pensieri veri, parole vere, sentimenti ed emozioni vere? Ci possono essere profondità senza pesantezza, leggerezza senza banalità, dialettica senza polemica e confronto senza offesa? Claudio Baglioni ci dimostra di sì: tutto questo è possibile. E lo fa, utilizzando la forma antica e romantica della lettera, nell’universo veloce e distratto dei social, recuperando e dando fiato e tempo a quei pensieri e a quelle parole che il mondo social cerca, ma raramente è in grado di offrire. Lettere dal tempo raccoglie le vere e proprie lettere, non semplici post, che Baglioni scrive alle centinaia di migliaia di persone (800mila, attualmente) che lo seguono sul suo profilo Facebook. Lettere personali nel linguaggio e nella forza delle riflessioni, ma anche nei destinatari, dal momento che non sono indirizzate a una platea informe e anonima, ma pensate come un “da me a te” diretto, intimo e vero, frutto della sensibilità, della profondità, e della capacità di emozionare e appassionare che solo un grande artista ha.