Intervista con Filippo Graziani che ci racconta il nuovo disco “Sala Giochi”

a cura di Francesca Monti

Filippo Graziani pubblica il suo secondo disco, dal titolo “Sala Giochi” (su etichetta Farn Music/Universal Music), in uscita venerdi 16 giugno. Il progetto contiene undici tracce inedite, legate da un concept rappresentato dall’amore come soluzione alle difficoltà che viviamo al giorno d’oggi. Il disco ha un sound che unisce acustica ed elettronica, è stato realizzato in due anni e mezzo in cui il cantautore ha composto i testi a casa da solo e ha lavorato in studio con l’arrangiatore Simone Papi per la label svizzera “Farn Music”, guidata dal tycoon Cosimo Vindice.

Il booklet del disco è impreziosito da un ritratto di Filippo del grande Tanino Liberatore, fumettista, illustratore e pittore, soprannominato da Frank Zappa il “Michelangelo del fumetto”.

Abbiamo incontrato Filippo Graziani a Milano, in occasione della presentazione di “Sala Giochi” presso Mare Culturale Urbano e fatto una chiacchierata con lui.

3) cover disco_Sala Giochi_crediti Fabrizio Fenucci

credit foto Fabrizio Fenucci

Filippo, cosa rappresenta per te la Sala Giochi?

“La Sala Giochi per me è sempre stata un mondo a sé, un universo di meccaniche sui rapporti umani, perché se hai la mia età è possibile che i primi schiaffi li hai presi in sala giochi, i primi amori li hai vissuti lì.  Quando ho fatto il conto delle canzoni, quando le ho riascoltate tutte insieme con un mio amico, mi è sembrato di essere in una sala giochi e quindi ho capito che il titolo del disco doveva essere quello”.

Le tracce dell’album sono caratterizzate da un mix di elementi acustici ed elettronici. Come hai lavorato al sound?

“Mi sono lasciato andare molto al mondo dei sintetizzatori, delle batterie elettroniche, e poi ho scritto le canzoni e automaticamente, come in un tetris, le ho unite a questi mondi che mi piacevano ed è uscita una sorta di fusione tra il mondo cantautorale, legato agli strumenti acustici e quel tipo di elettronica vintage”.

A cosa ti sei ispirato nella scrittura dei brani?

“Mi sono ispirato tantissimo ai film degli anni’ 80, in particolare a quelli di John Hughes e alle serie movie apocalittiche del primo Mel Gibson, a classici come Sixteen Candles, Breakfast Club, fino ad arrivare a Mad Max, sono questi i film che mi hanno più influenzato, sono commedie leggere, di carattere amoroso, che mi ricordo vedevo da bambino e che tuttora guardo. Mi sono sempre piaciute molto perché c’era quell’equilibrio particolare tra lo smielato, il kitsch, il sogno e la realtà. E’ un disco che parla d’amore ma in maniera sincera e semplice. In tempi incerti come quelli che stiamo vivendo, con la paura del terrorismo e con la crisi, soprattutto di valori, secondo me è importante scrivere canzoni pensando alle nuove generazioni che mai come oggi hanno bisogno di ritrovarsi. Con questo spirito sono nati brani come Dov’è il mio Posto, Il Mondo che Verrà, Metterci Vita”.

Tanino Liberatore_ritratto inedito di Filippo Graziani

Com’è nata la collaborazione con l’illustratore Tanino Liberatore?

“Ci siamo incontrati per caso, sono andato a suonare nel paese dove lui è nato e alla fine del concerto Tanino è venuto a salutarmi, io ho fatto studi d’arte e per me lui è nell’olimpo dei grandi illustratori, così ci siamo conosciuti, ci siamo presi bene e abbiamo iniziato a frequentarci. Un giorno gli ho proposto di collaborare per il booklet del mio disco e lui ha accettato subito e mi ha fatto un grande regalo”.

Come componi una canzone?

“Io sono un po’ contorto nella composizione, scrivo quando mi trovo in uno stato d’animo preciso, quando ho assimilato sensazioni, esperienze, mi risulta più facile descrivere un’emozione tramite la musica”.

Prima hai citato il brano Dov’è il mio posto, che chiude il disco. Quali ricordi degli anni ’80 hai portato in questo progetto?

“Negli anni ’80 ero piccolo quindi in questo disco ho portato i ricordi sonori e visivi dell’infanzia, tante cose che hanno a che fare con la musica ma anche con altri contesti. Noi siamo un po’ la generazione di mezzo, ci ricordiamo il mondo delle cabine telefoniche ma abbiamo lo smartphone in tasca. Nel disco dichiaro il mio amore per quello che c’era nel secolo scorso”.

Presenterai il disco con un tour?

“Poichè il disco è uscito d’estate, ci saranno delle date di presentazione che comunicheremo a breve sulle mie pagine social, ma il tour vero e proprio partirà in inverno nei club”.

 

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