Medici Senza Frontiere e Sea Eye hanno deciso di sospendere temporaneamente le operazioni di salvataggio nel Mar Mediterraneo

Medici Senza Frontiere e Sea Eye hanno deciso di sospendere temporaneamente le operazioni di salvataggio nel Mar Mediterraneo, a causa della mutata situazione di sicurezza nel Mediterraneo occidentale. Nave Acquarius, su cui opera il personale sanitario di Msf, continuerà a pattugliare le acque internazionali davanti alla Libia, “rispettando il limite delle acque territoriali del paese come prescritto dal diritto marittimo internazionale”. Sos Mediterranee sottolinea la “necessità di aumentare la capacità di ricerca e soccorso” nel Mediterraneo. Medici senza frontiere sospende le attività di ricerca e soccorso dei migranti davanti alla Libia, Save the Children annuncia che potrebbe fare lo stesso se dovessero peggiorare le condizioni di sicurezza e vi fossero restrizioni all’assistenza umanitaria. A mettere in difficoltà il lavoro delle Ong nel Mediterraneo non è il Codice di condotta stabilito dal Viminale ma l’atteggiamento sempre più ostruzionistico nei loro confronti da parte della Marina e della Guardia costiera libica. Quanto a Save The Children, nave Vos Hestia è ferma davanti a Lampedusa a causa delle condizioni del mare e l’equipaggio è in “stretto contatto” con la Guardia costiera italiana per valutare la situazione e decidere se sospendere o meno l’attività. A preoccupare Msf, così come le altre Ong, è soprattutto la situazione della sicurezza nelle acque davanti a Sabratha, Zuwara, Zawiyah, come dimostrano i colpi d’avvertimento sparati qualche giorno fa da una motovedetta della Guardia Costiera libica verso una nave della Ong spagnola Proactiva Open Arms e le minacce rivolte nei confronti dell’equipaggio via radio: “se ritornerete vi considereremo un obiettivo”. “Subito dopo l’annuncio della Marina Libica di istituire una zona Sar il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) di Roma, ci ha allertato di un rischio sicurezza legato alle minacce pubbliche dalla Guardia Costiera libica”, ha spiegato MSF.

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