Intervista con Luca Avallone, tra i protagonisti della serie “Il Paradiso delle Signore 3”: “Come Paolo Bianchi, il personaggio che interpreto, amo la musica e sono un sognatore”

Tra i protagonisti della serie “Il Paradiso delle Signore 3 – Daily”, in onda dal lunedì al venerdì su Rai 1 c’è Luca Avallone, affascinante e talentuoso attore che interpreta l’ambizioso sognatore e musicista Paolo Bianchi, che cercherà in tutti i modi di far conciliare i suoi studi universitari con la smisurata passione per la musica.

Recentemente il pubblico ha potuto apprezzare Luca Avallone in importanti lavori cinematografici come il film italofrancese Hannah di Andrea Pallaoro, presentato in concorso ufficiale a Venezia 74, accanto a Charlotte Rampling, la pellicola di Ridley Scott “Tutti i soldi del mondo” e l’opera prima di Sasha Alessandra Carlesi “Le grida del silenzio”, mentre in tv sempre per Rai 1 ha preso parte nel 2014 alla fiction “Un’altra vita” con Vanessa Incontrada.

In questa intervista l’attore, che è anche tra i protagonisti del cortometraggio L’Albero delle scarpe di Sebastian Maulucci e sarà presto a teatro con gli spettacoli Farfalle di Emiliano Russo e Bang di Luca Pennacchioni, ci ha parlato del suo personaggio Paolo Bianchi e di molto altro.

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Buongiorno Luca, sei tra i protagonisti della serie tv “Il Paradiso delle Signore 3”, nel ruolo del musicista Paolo Bianchi. Ci puoi presentare il tuo personaggio?

“Buongiorno. Paolo oltre ad essere un abile musicista è un sognatore. Dopo aver frequentato il conservatorio si iscrive all’università per studiare ingegneria, ma senza dimenticare la sua vera e grande passione: la musica. Vede in Tina, oltre ad un grande talento canoro, la possibilità di poter realizzare quel sogno tanto ambito: esibirsi davanti ad un pubblico”.

C’è qualche tratto di Paolo che ti somiglia?

“Entrambi abbiamo un rapporto, oserei dire, quasi morboso con la musica. Per me la musica è importantissima, cerco di creare continuamente un legame tra il momento che vivo e una determinata musica. È come se imprigionassi le emozioni in un brano musicale. Oltre alla musica l’aspetto che sicuramente mi somiglia di più è quello del sognatore. Sogno spesso, il più delle volte ad occhi aperti”.

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Come ti sei trovato sul set?

“Mi sono trovato e mi trovo molto bene. Nonostante i ritmi siano molto serrati, giustamente per questo tipo di lavoro, c’è un clima aperto e sereno”.

Hai lavorato con Charlotte Rampling nel film Hannah di Andrea Pallaoro, presentato in concorso ufficiale a Venezia 74, nel film di Ridley Scott “Tutti i soldi del mondo” e nell’opera prima di Sasha Alessandra Carlesi “Le grida del silenzio”, mentre in tv ti abbiamo visto nella serie “Un’altra vita”. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze?

“Ogni lavoro mi ha lasciato qualcosa di diverso, sia per l’esperienza in sé sia per il momento in cui l’ho vissuta. “Un’altra vita” è stato il mio primissimo lavoro serale per Rai1 e, per questo, sono particolarmente legato a questa serie. Di “Hannah” e “Tutti i soldi del mondo” sono contento di aver condiviso l’esperienza di un grande set con grandi nomi. “Le grida del silenzio” è il mio primo lungometraggio come protagonista e sono soddisfatto del lungo lavoro fatto per costruire “internamente” il personaggio”.

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Come ti sei avvicinato alla recitazione?

“Che io ricordi ho sempre voluto recitare. Devo dire che il desiderio si è acuito e affinato grazie alla lunghissima lista di film visti al cinema accompagnato da mio papà quando ancora ero bambino”.

Un regista con cui ti piacerebbe lavorare…

“Uno? È difficile dirlo. Mi piace raccontare personaggi introspettivi, analizzarne le debolezze, le fragilità e i risvolti dell’anima”.

In quali progetti sarai prossimamente impegnato?

“Ve lo farò sapere molto presto!”.

di Francesca Monti

credit foto ufficio stampa

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