Massimiliano Allegri, commosso, saluta la Juve: “Sono stati cinque anni straordinari”. Il Presidente Andrea Agnelli lo omaggia con la maglia History Alone: “Max ha scritto la storia bianconera”

Dopo cinque anni sulla panchina bianconera e 11 trofei conquistati, tra cui cinque scudetti consecutivi, le strade di Massimiliano Allegri e della Juventus si divideranno alla fine del campionato.

Il Presidente Andrea Agnelli e l’allenatore della Vecchia Signora hanno tenuto questa mattina alla Continassa una conferenza stampa congiunta, ricca di emozioni, alla presenza dei media e di tutti i giocatori bianconeri.

Questa non è una giornata come le altre e non risponderò a domande relative al nome del prossimo allenatore. Sono qui per celebrare Max, che da solo ha scritto la storia della Juventus“, con queste parole Andrea Agnelli ha aperto l’incontro.

Fino ad oggi quando si parlava di cinque scudetti consecutivi ci si riferiva alla Juve del quinquennio, di Edoardo Agnelli e degli anni 30. Soltanto Allegri ha realizzato l’impresa di vincere cinque scudetti consecutivi. Ricordo quando nel maggio 2013 eravamo a Londra, io e Paratici, per vedere la finale di Champions League, e abbiamo visto uscire Max da un albergo. Io ho detto a Paratici che Allegri sarebbe stato il futuro allenatore della Juventus e il 16 luglio del 2014, tra le contestazioni generali, ha accettato di diventarlo. Alla fine della stagione su Twitter scrissi: “E’ prendendo la Juventus il 16 luglio e riportarla a vincere che ci vogliono gli attributi”. I suoi numeri sono incredibili, undici trofei, il terzo allenatore più vincente della storia bianconera dopo Trapattoni e Lippi, primo per percentuali di vittorie. Al di là dei numeri, per me sono stati cinque anni bellissimi, ricchi di affetto, stima, riconoscenza, fatica e tante vittorie. Abbiamo vissuto cinque anni da vicini di casa, le famose cene piacevolissime con condivisioni non solo sulla Juve ma anche sulla vita, sulla famiglia, abbiamo visto crescere i nostri figli. La cosa che mi rende più orgoglioso è aver trovato un amico sincero con cui potermi confidare e confrontare su tanti argomenti. Tornando alla parte sportiva pensiamo a un’inaspettata cavalcata fino a Berlino, l’anno successivo tra ottobre 2015 e febbraio 2016 alle 15 vittorie consecutive, al testa a testa col Napoli nel 2018 e allo scudetto vinto nel 2019 con cinque giornate di anticipo. La prima squadra come al solito, quando si riunirà a luglio, avrà l’obiettivo di vincere e noi proveremo a rinforzare la rosa, abbiamo progetti di crescita straordinari sulle donne e sull’Under 23″.

Una decisione, quella di non confermare Allegri per la prossima stagione, maturata nell’ultimo mese dopo una serie di incontri:Dopo l’Ajax, quando ho detto che saremmo andati avanti con Allegri ero sincero, poi c’è stata una serie di analisi che ha portato a questa decisione, una delle piu’ difficili da prendere. Non nascondo che ci sia un fondo di tristezza ma questo era il momento giusto per chiudere uno straordinario ciclo con la Juve e con Max. Al di là delle dietrologie è stato un percorso di un mese fatto da un gruppo di professionisti. Dopo diversi confronti abbiamo capito che era arrivato il momento di chiudere con un successo. Gestendo aziende bisogna saper prendere le giuste decisioni quando vanno prese, solo il futuro dirà se le scelte sono state corrette. Al di là delle considerazioni esterne dei tifosi, noi viviamo le situazioni dall’interno. Grazie Max per tutto quello che hai fatto e dato alla Juventus e a me“, ha concluso Agnelli consegnando all’allenatore una maglia speciale con il numero 5 e la scritta History Alone.

Quindi la parola è passata ad Allegri che commosso ha dichiarato:Ringrazio il Presidente per le bellissime parole che ha speso per me e ringrazio tutti i ragazzi, ci siamo tolti tante soddisfazioni, lascio una squadra vincente che ha le carte in regola per ripetersi in Italia e fare una grandissima Champions, quest’anno purtroppo ci sono state delle circostanze che hanno fatto sì che uscissimo ai quarti. Qui alla Juve ho trovato una società solida, super organizzata, con un gruppo straordinario sia sul piano tecnico che sul piano personale. Per vincere servono uomini oltre che giocatori e la Juve li ha. Essere juventino vuol dire far parte di una famiglia che ha un Dna preciso. Qui si impara la cultura del lavoro e la disciplina e in questi cinque anni sono cresciuto, siamo cresciuti insieme. In queste settimane abbiamo parlato, discusso, espresso i nostri pensieri sul futuro e sul da farsi per il bene della Juve. La società ha fatto delle valutazioni e ha ritenuto opportuno che l’allenatore non fossi piu’ io. I rapporti con il presidente sono straordinari, sono arrivato trovando una società organizzata, siamo cresciuti molto ed ora è il momento di dividere le nostre strade. Sono convinto di lasciare una squadra forte, e con grandi potenzialità. Fabio e Nedved li ho conosciuti che erano dei ragazzi e ora sono diventati due dirigenti di spessore. Domani sera bisogna festeggiare per due motivi: la vittoria dello scudetto e l’addio al calcio di Andrea Barzagli, il professore della difesa. Sono stati cinque anni straordinari. Vivo serenamente questo momento, nei rapporti professionali ci si può dividere, io non ho chiesto rivoluzioni, anni di contratto in piu’, cessioni, non eravamo neanche arrivati a questo, ma quando capisci che fisiologicamente è il momento di lasciarsi è giusto farlo. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo costruito, sono contento ed emozionato”.

La conferenza si è chiusa con una standing ovation per Mister Allegri, che ha scritto una pagina di storia difficilmente eguagliabile della Juventus e che è stato ringraziato da tifosi, giocatori bianconeri e dalla stessa società con tantissimi post sui social.

di Francesca Monti

credit foto twitter Juventus

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