Non c’è magazine musicale che in questa fase finale del decennio non si sia sbizzarrito nello stilare un’ideale classifica dei pezzi piu’ importanti, piu’ suggestivi, piu’ ispirati o magari piu’ rivoluzionari.
Al di la’ della bellezza stilistica, dell’oggettivamente rilevante, qui e adesso ci interessa individuare (con le dita di una sola mano) i brani “spaccacuore”, per dirla alla Samuele Bersani, quelli cioe’ che gia’ al primo ascolto ci hanno messo i brividi addosso e sulla pelle (ma soprattutto nel cuore) e ci sono rimasti per il resto del decennio che sta per concludersi.
L’ULTIMA NOTTE AL MONDO – Tiziano Ferro (2011)
Una dichiarazione d’amore che profuma d’antico, un brano toccante, intimo e ricco di suggestioni come solo Ferro sa scrivere.
L’ESSENZIALE – Marco Mengoni (2013)
Vincitore di un festival di Sanremo questo puo’ considerarsi il pezzo dei pezzi di Marco Mengoni. L’inno della sua rinascita e del nostro turbamento.
POETICA – Cesare Cremonini (2018)
Ballata di raro spessore, di incontenibile poesia. Destinato a diventare un grande classico del pop italiano.
LA NOSTRA ULTIMA CANZONE – Motta (2018)
La piu’ sorprendente rivelazione del decennio. Motta porta alla canzone italiana, in un periodo in cui imperano rap e trap, la speranza di riassaporare le atmosfere dei grandi cantautori del passato. Questo pezzo ne è il manifesto.
VOLEVO SCRIVERTI DA TANTO – Mina (2018)
In questo maestoso pezzo (di Maria Francesca Polli e Moreno Ferrara con l’arrangiamento da Massimiliano Pani) la signora Mazzini sembra essere tornata alle ambientazioni dei suoi evergreen, per scrittura e interpretazione.