Intervista con Roly Kornblit, conduttore di “Snaps – Oltre lo sport”, in onda ogni lunedì alle 20 su Sportitalia: “Nelle interviste mi piace scendere nell’anima delle persone”

Ogni lunedì alle ore 20 su Sportitalia, in chiaro e gratuitamente sul canale 60 del digitale terrestre, va in onda in prima tv assoluta “Snaps – Oltre lo sport”, otto puntate dedicate alle vicende umane e sportive di altrettanti personaggi del mondo dello sport, condotte da Roly Kornblit.

Otto interviste a Carolina Kostner, Luciano Moggi, Donata Bergamini (sorella del giocatore del Cosenza Denis trovato morto nel 1989), Andrea Aiello, Roberto Pregnolato (storico massaggiatore del ciclista Marco Pantani), Giusy Versace (in onda nella puntata del 6 aprile), Giuseppe Incocciati, Alessandro Melli, che mirano ad evidenziare la stretta relazione tra sport e vita: da un lato l’impegno e i risultati dell’attività agonistica del protagonista, dall’altra la prospettiva personale, lo sguardo privilegiato e umano attraverso cui tale esperienza si è sviluppata.

Avvolto nella semi-oscurità di una “stanza delle verità”, l’ospite racconta il proprio percorso personale partendo da frammenti visivi che invita a scoprire. Nasce così tra il protagonista della puntata e il conduttore un flusso di comunicazione complice e autentica, quella dei sentimenti, dei valori, delle intime verità. Ogni immagine corrisponde a uno specifico istante di vita, a una sensazione precisa sulla quale solo l’intervistato può realmente fare chiarezza narrandola dal proprio punto di vista, spesso distante da quello comune.

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Sei alla conduzione di “Snaps – Oltre lo sport”, un programma che racconta storie di sport ma anche di vita…

“Raccontiamo non solo la storia sportiva ma specialmente quella personale di ogni atleta, da qui il titolo “Snaps – Oltre lo sport”. Abbiamo scelto personaggi diversi che hanno un vissuto che va a intrecciarsi con lo sport e ognuno di loro ci può insegnare qualcosa”.

Le interviste si svolgono in uno studio avvolto nella semi-oscurità, come mai questa scelta?

“La scelta dello studio è particolare, abbiamo cercato di mettere l’ospite a suo agio, senza l’interferenza delle luci e degli operatori, in modo che possa raccontare la sua verità e le sue paure. Io ad esempio non intervengo spesso mentre parla l’intervistato, se non per condurlo verso un argomento, ma soprattutto ascolto perchè sono curioso, voglio sapere e quindi permetto all’interlocutore di esprimersi. Quell’ambientazione dà la possibilità di rilassarci e di far sentire tranquillo l’ospite, verso il quale non ho giudizi nè pregiudizi. E’ stata ad esempio molto contestata la scelta di intervistare Luciano Moggi, ho ricevuto sui social molti commenti negativi nei suoi confronti, alcuni hanno detto che è la rovina del calcio, ma il mio ruolo è dare la possibilità alle persone di raccontare la loro verità senza contestarla. Bisogna imparare ad ascoltare perchè da ogni racconto puoi trarre degli insegnamenti. Ogni intervistato mi ha lasciato qualcosa”.

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La protagonista del primo appuntamento è stata Carolina Kostner, mentre lunedì 6 aprile ospiterai un’altra campionessa sportiva quale Giusy Versace…

“Quando ho intervistato Carolina Kostner abbiamo chiacchierato per 50 minuti, lei solitamente parla pochissimo, questo mi ha fatto piacere perchè vuol dire che si è sentita a suo agio. Carolina è una ragazza che pattina da quando aveva 4 anni, è uscita di casa a 14 anni, è una campionessa olimpica ma allo stesso tempo è una ragazza normale, con le paure, le insicurezze di tutti. Piano piano però scopri anche la determinazione, la forza che l’hanno portata a ottenere grandi risultati. Giusy Versace ha una storia bellissima e da lei ho imparato tanto. Al di là del personaggio sportivo, televisivo, politico, è una donna affascinante che a 28 anni ha avuto un incidente grave ma ha trovato la forza di rialzarsi dopo ogni caduta grazie alla fede, alla forza interiore. Quando lei dice “basta piangersi addosso, dobbiamo affrontare e amare la vita e metterci in discussione continuamente” manda un messaggio potentissimo. Durante l’intervista c’è stato un momento molto commovente. Parlando dei suoi viaggi a Lourdes che ha fatto per capire perchè fosse successo proprio a lei, ha raccontato di aver invertito la domanda in perchè non a me”.

Cosa ti piace maggiormente di questo programma?

“Ho fatto servizi per tg, anche l’inviato sul campo, imparando tante cose, ma quello che preferisco è scendere nell’anima della persona, perchè penso che ognuno di noi abbia qualcosa da dare e da condividere con gli altri. L’obiettivo è far arrivare la storia, la verità, le ingiustizie, le difficoltà delle persone a chi ci guarda e quando questo accade per me è un grande successo”.

C’è uno sportivo che sogni di intervistare?

“Abbiamo parlato con Giuseppe Incocciati che è stato un attaccante di Milan e Napoli e durante la sua permanenza nella squadra campana è diventato molto amico di Maradona. Per preparare l’intervista ho studiato la sua vita e quella del Pibe de Oro, avvalendomi della scheda del personaggio grazie al lavoro fatto in redazione da Fabio Incerti e Silvia Protano che sono bravissimi. Mi piacerebbe intervistare Maradona perchè conoscendo il lato sportivo, è stato un genio del calcio, vorrei capire la persona, visto che è nato in Argentina in un quartiere molto povero, ha avuto tutto ma ha fatto anche degli errori”.

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A causa dell’emergenza coronavirus sono state rimandati di un anno i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e gli Europei di calcio. Le reazioni da parte degli sportivi sono state diverse. Da giornalista e appassionato di sport cosa ne pensi?

“Lo sport senza gli spettatori, come il teatro o il cinema non ha senso. Una partita di calcio senza pubblico non dà le stesse emozioni. In questo momento viviamo una pandemia, stanno morendo tantissime persone in Italia e nel mondo. Penso che la priorità debba essere quella di cercare di preservare le vite umane e che sia giusto fermare lo sport. Quando avremo superato questo drammatico momento si riprenderà a giocare”.

Come stai trascorrendo questo periodo?

“Mi trovo a Roma e al momento a mio avviso qui la situazione è sotto controllo, bisogna stare a casa e rispettare le disposizioni governative. All’inizio non credevo che bastassero questi comportamenti ma invece sto vedendo che funzionano. Un vaccino al momento non esiste e ci vorrà comunque tempo per testarlo per cui l’unica arma che abbiamo è provare a bloccare la diffusione del coronavirus perchè non si può fermare un paese per molto tempo. Sicuramente quando tutto sarà finito nulla sarà piu’ come prima perchè questa pandemia ci ha toccato nel profondo e vedremo le conseguenze nel futuro. In questo momento vorrei andare in auto al mare e fare una passeggiata. Una cosa che ho fatto tante volte ma a cui ora darò un valore aggiunto. C’è una canzone di Modugno che si chiama Meraviglioso, che parla del sole, del mare, del sorriso di un bambino, noi diamo per scontato troppo spesso le piccole cose. Quando ero bambino ogni stagione si comprava un paio di scarpe, oggi invece ne acquistiamo in quantità, anche se non ne abbiamo bisogno, è come se fossero dei soprammobili che ci fa piacere avere. Siamo arrivati a desiderare cose inutili. La vita secondo me non è fare viaggi ogni fine settimana o cambiare auto. Ogni esperienza ci insegna qualcosa, spero che in futuro ci accontenteremo di quello che abbiamo”.

di Francesca Monti

 

 

 

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