Una statua del santo protettore dei mafiosi San Michele Arcangelo con tanto di targa in memoria di due parenti di un boss dell’Ndrangheta. Accade nel Duomo di Platì (RC), dove è in trasferta Vittorio Brumotti. Uno schiaffo alle vittime di mafia e a tutti i cittadini onesti: il capomafia che l’ha donata è noto per essere stato il mandante dell’assassinio di un carabiniere.
Dopo la vicenda di Guardavalle (CZ), con il Comune che ha rimosso – grazie all’inchiesta di Striscia la notizia – la statua donatagli dal Clan Gallace, Vittorio Brumotti torna nella culla dell’Ndrangheta per denunciare un altro caso di infiltrazione della criminalità organizzata nelle istituzioni: «Cosa ci fa in una chiesa – chiede l’inviato biker – una targa donata da un clan pericoloso come i Barbaro?»
Clamorosa la risposta del parroco di Platì, che, nonostante Papa Francesco nel 2014 abbia detto chiaro e tondo che «gli ‘ndranghetisti sono scomunicati», afferma: «Perché una famiglia di ‘Ndrangheta deve essere lasciata fuori dalla Chiesa? La misericordia di Dio c’è anche per loro».
Dopo la segnalazione di Striscia la notizia è stata aperta un’indagine.
(cs)