Domenica 20 giugno siamo stati a Vercelli dove sono in corso le riprese del film “Lupo Bianco” diretto da Tony Gangitano, sulle gesta del filantropo vercellese Carlo Olmo, soprannome del grande benefattore insignito lo scorso ottobre della Onorificenza di Cavaliere ‘Bianco’ al merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
La storia di un orfano, che ha fatto dell’amore ricevuto un moltiplicatore di opportunità, esce dalla porta della sua vita privata per essere raccontata al grande pubblico grazie all’idea dell’attore Diego Cammilleri, siciliano, che ha lavorato per anni nella Prefettura di Vercelli, prima di sposare l’arte della recitazione. Cammilleri, infatti, colpito dalle vicende di Carlo Olmo e dalle sue incredibili donazioni durante il Covid – dalle migliaia di mascherine donate alle charity tour con 24 tonnellate di derrate alimentari portate con i pullman alle famiglie bisognose fino alle stanze degli abbracci per bambini e case di riposo – ha proposto a Olmo la sua idea.
Nel cast troviamo Sebastiano Somma, Remo Girone, Morgana Forcella, Guia Jelo, Shi Yang Shi, Francesca Rettondini, Rosario Petix, Vincent Riotta, Gaetano Aronica, Andrea Zirio, Antonio Lubrano, Diego Cammilleri, Emanuele Olmo, Nando Morra, Maurizio Nicolosi, Gabriele Scopel, Vincenzo Giordano, Massimo Pascucci, Alessandro De Marco, Daniela Fazzolari, Monia Manzo, Pierluigi Gangitano, Tony Biffi, Salvatore Nocera, Ilenia Giammusso, Carlo Giammusso, Guido Bazzani, Giorgia Fiori, Alice Carbonaro, Elisa Muriale, Naomi Moschitta.
La sceneggiatura è di Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara, le musiche sono di Serena Rubini, Francesco Cilione, Silva Poy, Marco Giva. Il film è prodotto dalla CinemaSet di Antonio Chiaramonte e prenderà parte anche al Festival del Cinema di Venezia 2021.
Al Modo Hotel di Vercelli si è tenuta una conferenza stampa promossa dalla CinemaSet per presentare il film “Lupo Bianco”.
“Ho amato questa storia fin dal principio, perché nonostante le difficoltà siano state tante è un personaggio bellissimo e complesso”, ha dichiarato la sceneggiatrice Stephanie Genova.
“Tutti gli attori sono stati bravissimi a cominciare da Sebastiano, Morgana e Francesca. Siamo al 70% delle riprese e sono felice del lavoro fatto finora. Ho accettato di dirigere questo progetto spinto dal profondo interesse che ha suscitato in me la storia di Carlo Olmo e da come questa si prestasse meravigliosamente ad una narrazione di genere thriller. “Lupo Bianco” si articolerà all’interno di un arco temporale che comprende la vita di Carlo dalla sua nascita negli anni ’60 ai tempi della pandemia di Covid-19, in cui il protagonista interverrà attivamente aiutando la popolazione in difficoltà. Le diverse decadi che attraverseremo verranno caratterizzate dall’utilizzo di luci differenti. La fotografia giocherà dunque un ruolo determinante che permetterà allo spettatore di individuare e collocare facilmente i salti temporali”, ha raccontato il regista Tony Gangitano.
Morgana Forcella interpreta Angela, la moglie di Carlo Olmo: “Angela è una persona molto discreta ed è il motore insieme a Carlo della storia che raccontiamo. Sono onorata di far parte di questo progetto, stiamo acquisendo un bagaglio umano enorme, è una continua emozione avere i veri protagonisti sulla scena e vivere il loro percorso. Carlo è un moltiplicatore di possibilità, un alchimista e ha saputo trasformare gli eventi avversi della sua vita in qualcosa di positivo aiutando gli altri”.
Francesca Rettondini riveste il ruolo della dottoressa Carrisi: “Interpretare un medico mi ha toccato tantissimo e ho cercato di restituire le emozioni per non dimenticare questo periodo e il grande lavoro che hanno fatto gli operatori sanitari per salvare tante vite umane”.
Sebastiano Somma veste i panni di Carlo Olmo: “E’ stato un percorso abbastanza lungo, le riprese dovevano iniziare qualche mese fa ma poi sono state rimandate a causa della pandemia. E’ una produzione complessa, stiamo facendo un bellissimo lavoro di squadra in una città fantastica come Vercelli. E’ un onore poter interpretare Carlo Olmo, un uomo straordinario. La storia racconta la sua vita, i suoi vuoti, la sua determinazione, i momenti di sconforto e di leggerezza. Il Covid ha stravolto la vita di tutti noi e anche la mia. Mia mamma è volata in cielo durante la pandemia, ma mi sono fatto forza per ricominciare. Questo film parla di rinascita e di speranza”.
Quindi ha preso la parola il Cav. Carlo Olmo: “Ogni volta che vedo sul set Sebastiano e Morgana interpretare me ed Angela mi sembra di trovarmi in un altro mondo e mi commuovo. “Lupo Bianco” sarà dedicato ai veri eroi di questa lotta contro il virus, che oggi sembra vinta ma che ha portato quasi 4 milioni di vittime. Tra di loro ci sono i medici vercellesi Luciano Bellan, Franco Barillà e Giovanni Canavero a cui dedico questo film”.
“Abbiamo una serie di produzioni da realizzare entro il 2023 grazie alla società cinematografica CinemaSet, ben sette opere, che grazie al sostegno del Patrocinio del Miur, sono da riprendere e finalizzare, per poter proiettare ai giovani studenti di tutta Italia (medie e superiori), film a scopo educativo e didattico per tematiche sociali sulla legalità”, ha dichiarato il produttore Antonio Chiaramonte, presidente di CinemaSet, componente del comitato tecnico scientifico del Miur per i progetti cinematografici inerenti alla legalità a scopo educativo e didattico.
SINOSSI:
Carlo, un bambino di sette anni, è una maschera di dolore, ridotto pelle e ossa, con i lineamenti segnati dalle violenze subite: abbandonato dalla madre naturale a pochi giorni dalla nascita, trascorre i primi anni di vita all’interno di un orfanotrofio, un luogo oscuro che come un rovo di spine lo avvinghia e lo trascina in un ventre nero di violenze di ogni genere, compreso gli abusi sessuali. Dopo tutto quel dolore sembra arrivare uno spiraglio di luce in fondo al tunnel, un distinto signore entrato nell’orfanotrofio lo sceglie in mezzo agli altri bambini, perché rimane accecato dai suoi occhi profondamente tristi. Lui è un avvocato di prestigio che ha davvero a cuore la felicità di Carlo, che però non riesce a cancellare del tutto gli orrori a cui è stato costretto a subire da bambino, incalzato anche da un rapporto difficile con la madre adottiva. Da “Levante” arriva il vero bagliore di luce: un giorno, vagando… come guidato da un richiamo spirituale, si ritrova davanti a un ristorante cinese e conosce JIN, un cuoco e un maestro di arti marziali e, decide di svelargli i segreti di questa antica disciplina e la filosofia del Tao Te?
Subito sente che qualcosa li lega al di là delle differenze culturali. Il rapporto fra loro si consolida sempre di più, come la roccia con le onde del mare, tanto che Jin decide di chiamare Carlo “Piccolo Fiume”. Un mattino Carlo si reca al ristorante, come di consueto, ma l’amara sorpresa è di non trovare il suo amico Jin; che gli lascia un dono che solo dopo molti anni Carlo riuscirà a coglierne il suo significato. Gli anni passano e Carlo, si impegna nell’intraprendere una classica carriera professionale all’occidentale, fino a diventare avvocato. Deluso dall’epilogo di un caso di pedofilia, Carlo lascia la carriera, per coltivare la sua vera passione: la filosofia orientale e diventa grande maestro di arti marziali. Nel frattempo, nel mondo, un onda anomala travolge l’Oriente. A Wuhan sorge una delle più grandi tragedie dell’umanità: si diffonde un virus letale che ha fatto un salto di specie, passato dall’animale all’essere umano, e si trasmette da uomo a uomo.
Una forza invisibile spinge la vita di Carlo in una predeterminazione fatale: L’Oriente si ripresenta nella sua vita. Un cinese di nome HU gli predice un messaggio catastrofico: “Preparatevi al peggio, il virus presto sarà qui.” La diffusione del Covid-19 nel mondo lo illuminerà sul suo destino: deve combattere il virus. Stretto fra la dura realtà e antiche leggende che prendono corpo, Carlo diventa il centro di una guerra che coinvolge Oriente e Occidente, fiero difensore della specie al fianco della mitologica figura del Lupo Bianco. Riuscirà l’uomo a sopravvivere o dovrà piegarsi alla Natura? Ma chi è il Lupo Bianco? Un thriller con un linguaggio universale, che unirà due mondi: l’Oriente con l’Occidente, e che ci accompagnerà attraverso i grandi interrogativi dell’esistenza! E il Lupo Bianco ne è la sentinella vigilante! Ed è proprio fra le tenebre che il protagonista trova la sua luce!
di Francesca Monti
credit foto FG STUDIO FERNANDO GALLINELLI