Al via, l’ultimo fine settimana di giugno, a Maccarese la rassegna estiva FAI BEI SUONI del Museo del Saxofono, un festival ideato da Attilio Berni che giunge alla sua seconda edizione, finalmente riportando dal vivo, dopo lungi mesi di assenza, concerti dedicati a questo particolare strumento. Gli spettacoli, gestiti ed organizzati nel pieno rispetto di tutte le normative anti-covid, prevedono un ingresso con prenotazione obbligatoria. La prevendita è sul sito liveticket o chiamando i numeri 06 61697862 – 347 5374953. I concerti del sabato, nel giardino esterno, saranno dedicati al jazz, la domenica, nella sala interna, destinati alla classica. Alle ore 20.00, prima dell’inizio degli eventi, è prevista un’apericena d’intrattenimento.
Si parte sabato 26 giugno con “Ghost of the Twenties” del quintetto capitanato dai saxofonisti Red Pellini e Giorgio Cuscito, due dei massimi esponenti del Jazz tradizionale italiano, riconosciuti a livello internazionale, in un concerto del vero jazz degli anni ruggenti americani. Ad accompagnarli sul palco ci saranno Alessio Magliari al pianoforte, Guido Giacomini al contrabbasso e Carlo Battisti alla batteria.
Domenica 27 giugno lo spazio con la collezione più grande del mondo di sax ospiterà invece il concerto del Duo Camilletti con un programma tutto nuovo, ricco di nomi importanti e di affascinanti suggestioni. La prima parte è dedicata alla musica barocca, con brani di due tra i più straordinari compositori dell’epoca: Bach e Telemann. Seguirà un intermezzo romantico ispirato ai nomi immortali di Schubert e Tchaikovsky. Infine un viaggio nella musica francese del primo Novecento (Debussy, Honegger e Mouquet), con un particolare riferimento al mito di Pan e alle musiche che a esso si sono ispirate. È un percorso che parte dall’idea di musica “assoluta”, cioè priva di riferimenti esterni e totalmente autoreferenziale, per giungere a un linguaggio diametralmente opposto, di tipo programmatico e narrativo. Un modo ancora diverso per comprendere come, al di là dei secoli, delle mode e delle contingenze storiche, la musica riesca sempre a celebrare se stessa con la bellezza di capolavori senza tempo; un insegnamento per tutti i giovani – a cui questo festival è dedicato – in cerca di valori e di ideali per cui valga davvero la pena spendersi con passione ed entusiasmo.