Hanno preso finalmente il via i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 con una cerimonia emozionante. All’Olympic Stadium, senza pubblico e con sole 950 persone presenti, i performer hanno realizzato il simbolo delle Olimpiadi posizionando al centro dell’impianto cinque cerchi in legno, mentre Mirai Moriyama, ha cantato l’inno giapponese.
Un minuto di silenzio è stato osservato in conclusione della parte iniziale della cerimonia di apertura, per ricordare le vittime della pandemia con personaggi vestiti di bianco e le immagini delle piazze delle città del mondo vuote, mentre la bandiera giapponese è stata portata da rappresentanti della Sanità, della Protezione Civile e dell’Esercito.
E’ stata poi la volta della sfilata delle delegazioni dei 200 Paesi presenti, per un totale di 11 mila atleti. Assenti la Russia, esclusa dal comitato olimpico internazionale a causa del doping e presente a Tokyo con un gruppo di atleti che hanno sfilato senza la bandiera russa, e la Corea del Nord che ha deciso di non partecipare ai Giochi per la paura legata al covid. I primi ad entrare nell’impianto sono stati gli atleti greci, seguiti dalla squadra dei Rifugiati Olimpici, gli ultimi quelli giapponesi, preceduti dalla Francia, che ospiterà a Parigi la prossima edizione delle Olimpiadi estive nel 2024.
credit foto Coni
L’Italia, guidata dai portabandiera Jessica Rossi ed Elia Viviani, ha sfilato sventolando le bandierine tricolori, tra selfie e sorrisi.
E’ stato poi il momento di un altro passaggio emozionante: l’esecuzione di Imagine di John Lennon cantata dal Suginami Junior Chorus con la partecipazione in video di Angelique Kidjo, Alejandro Sanz, John Legend e Keith Urban, in rappresentanza dei cinque continenti.
“Ci siamo preparati per i Giochi con la collaborazione di un numero infinito di persone per realizzare un evento in cui tutti quelli che ne prendono parte possano sentirsi al sicuro. Spero che questa cerimonia di apertura possa dare un piccolo contributo verso un futuro positivo in cui tutti si sforzino di raggiungere il meglio per se stessi, sentendosi veramente uniti nella diversità”, ha detto la presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici, Seiko Hashimoto.
Ha preso poi la parola Thomas Bach, il presidente del Cio: “Finalmente è arrivato il momento. Gli atleti dei Comitati Olimpici Nazionali di tutto il mondo e il Cio Refugee Olympic Team si sono uniti per un’edizione davvero senza precedenti. Questi Giochi saranno diversi a causa del coronavirus, ecco perché la nostra priorità assoluta è garantire la salute e la sicurezza di tutti, gli atleti, i partecipanti e i nostri gentili ospiti, i giapponesi. Durante questi tempi difficili per tutti apprezziamo particolarmente il supporto dei media e delle emittenti detentrici dei diritti, è solo grazie a voi che la magia di questi Giochi Olimpici è condivisa con un pubblico globale. Gli atleti olimpici stanno inviando un messaggio di speranza al nostro fragile mondo. I Giochi di Tokyo 2020 sono una luce alla fine di questo tunnel buio. “Più alto, più veloce, più forte – Insieme”, questo è il motto olimpico che stiamo inviando, da Tokyo e dal Giappone, nel mondo: sia nello sport, sia nell’affrontare le tante sfide nella vita, siamo sempre più forti insieme. Grazie per essere una parte così importante di questa storica celebrazione di pace, solidarietà e unità di tutta l’umanità”.
L’imperatore giapponese Naruhito ha dichiarato ufficialmente aperti i Giochi di Tokyo 2020, quindi ha fatto il suo ingresso nello stadio la bandiera olimpica, portata da sei atleti, tra cui la campionessa italiana di pallavolo Paola Egonu.
credit foto Tokyo 2020
La cerimonia è proseguita con un omaggio al Kabuki, l’antico teatro nipponico, con i pittogrammi umani rappresentanti i simboli dei singoli sport e le colombe di carta sinonimo di pace, quindi è avvenuta l’accensione del tripode. La fiamma olimpica è stata portata nello stadio sulle note del Bolero di Ravel da una staffetta composta da una coppia di sanitari, da un gruppo di bambini nati a Fukushima e dalle prefetture colpite dall’incidente nucleare del 2011, dall’atleta paralimpica Wakako Tsuchida e da altri atleti della storia dello sport giapponese, mentre il braciere è stato acceso dall’ultima tedofora, la tennista Naomi Osaka, in un tripudio di fuochi d’artificio.
Ed ora spazio alla magia dello sport.
di Francesca Monti