Un’impresa titanica, una vittoria contro la sfortuna che lo ha attanagliato nelle ultime settimane, un capolavoro di cuore e grinta: Gregorio Paltrinieri ha vinto una strabiliante medaglia d’argento negli 800 stile libero ai Giochi di Tokyo 2020 chiudendo in 7’42″11, a soli 24 centesimi dall’americano Robert Finke, oro in 7’41″87. Il bronzo è andato all’ucraino Mykhailo Romanchuk in 7’42″33.
Greg ha dimostrato ancora una volta di non essere solo un talentuoso campione ma un grande uomo, capace di superare le difficoltà, come la mononucleosi che lo ha colpito a inizio giugno condizionando la sua preparazione in vista delle Olimpiadi. Fino ai 700 metri è stato al comando ed è stato passato dall’americano solo negli ultimi 50.
“Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io. Ma stavolta ci ho messo il cuore. E’ bellissimo, oggi ero un’altra persona rispetto alla batteria, con un’altra mentalità, un’altra cattiveria e voglia di gareggiare. Ieri sera un mio grande amico mi ha detto che queste finali non si affrontano con la testa ma con il cuore, è l’unico modo per uscire soddisfatto. Io forse ero caduto troppe volte nella mia vita nell’errore di voler programmare tutto. Gli altri potranno star meglio di me fisicamente e preparare la gara tatticamente, ma il cuore che ci metto io è troppo. Non è stato bello dover affrontare la mononucleosi, ho avuto paura di tutto e ho sofferto tanto. Ti ritrovi a maggio con cinque medaglie in altrettante gare e ti senti un Dio, era troppo bello. Stavo andando nella giusta direzione, poi mi sono dovuto fermare un mese e i sogni si stavano sgretolando. Ma col mio gruppo ci siamo fatti forza a vicenda”, ha dichiarato Paltrinieri ai microfoni di RaiSport.
di Francesca Monti
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