Nella notte italiana è arrivata la sedicesima medaglia per l’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, la seconda dal canottaggio.
Al Sea Forest Waterway Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta hanno portato il doppio PL azzurro sul terzo gradino del podio, 21 anni dopo l’argento a Sydney 2000, conquistando uno storico bronzo.
La coppia italiana è stata autrice di un’ottima finale, piazzandosi alle spalle dell’Irlanda, oro in 6:06.4,3 e della Germania, argento in 6:07.29, difendendosi negli ultimi metri dal tentativo di rimonta della Repubblica Ceca.
“Torno a casa con il bronzo olimpico dopo un percorso lungo e pieno di insidie, nel corso del quale non ho mai smesso di credere a ciò che volevo ottenere, anche nei peggiori momenti. Ho fatto molte esperienze, gareggiato ovunque nel mondo, e alla fine di questo cammino ho coronato il mio sogno. Ancora non ci credo, tocco in continuazione la medaglia per realizzare cosa è successo. Con Stefano abbiamo vendicato il quarto posto di Rio, avevamo delle aspettative per quella finale, poi andò come andò. Oggi invece tutto è andato perfettamente, abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, e adesso mi godo questa medaglia, che ti cambia la vita. Dedico questa medaglia alla zona del lago di Como, per quello che sta passando, e alla mia società, cui ho finalmente regalato questo risultato”, ha dichiarato Ruta.
“Abbiamo rispettato la nostra tattica fino ai 1000 metri, poi sono andati via e volevamo attaccare per restare con loro, ma era importante non lasciarsi prendere dalla foga. Sono cinque anni che lavoravamo a questo traguardo, e non potevamo non raggiungerlo. Questa medaglia vale tantissimo, per me come per la mia Sardegna, mi seguono molto, e magari qualcuno mugugnerà anche perché non ho vinto l’oro o l’argento! Scherzi a parte, mi vedono quasi come una bandiera, e per me era importante ricambiare l’affetto della regione per me. Partendo da lì, da Oristano e la sua Canottieri, ho girato l’Italia per arrivare a questa medaglia. La dedica più grande è per la mia fidanzata Camilla, la mia famiglia, mio fratello Matteo, sono fondamentali per me. Chiudo con un pensiero per la Sardegna che brucia. Spero di avergli regalato una ragione per sorridere”.
di Francesca Monti
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