IKAROS: MORGAN RACCONTA WHITNEY HOUSTON NELLA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNE

Ikaros è il nuovo podcast Spotify Originals, prodotto da Gli Ascoltabili (podcast label di Cast Edutainment) ed Operà Music (agenzia di produzione e supervisione musicale per media) che, attraverso la voce graffiante e intensa di Morgan, traccia in modo originale ed empatico le storie dei musicisti la cui esistenza si è consumata troppo presto. Giovedì 25 novembre verrà pubblicata la puntata dedicata a Whitney Houston. Una puntata densa e intensa, che cade in concomitanza con la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2021.

“Muove leggera i piedi, osservando i cerchi d’acqua che si formano attorno. Le piastrelle iniziano ad appannarsi. Nella testa, le sovviene la melodia di un brano di Burt Bacharach e Hal David, che le è molto caro. Canticchia tra sé: “Alfie, siamo fatti per prendere più di ciò che diamo, oppure per essere gentili?” …muove le labbra, ma la voce fatica a uscire. Oramai è come una figlia disubbidiente. Ogni giorno è più difficile. D’improvviso, sente una stretta al cuore. Spalanca gli occhi, porta una mano al petto, con l’altra si aggrappa al bordo della vasca. Quella melodia risuona ancora nella testa. “…sono certo che esiste un paradiso lassù, Alfie…””. E’ questo l’incipit con cui Morgan racconta la fine prematura di una carriera tanto folgorante quanto dolorosa, che dietro una patina di lustrini nascondeva un crescendo di insicurezze, traumi segreti e cadute.

Morgan, infatti, inizia sempre la sua narrazione nel momento di maggiore difficoltà delle esistenze dei protagonisti, quando stanno per lasciare questo mondo per sempre come presenza fisica, insediandosi però nella memoria collettiva. Ikaros racconta prima la morte e solo dopo ne racconta la vita, gli amori, i tormenti, fino a risalire ai primissimi esordi:

<<1979, è una sera affollata al Mikell’s Club di New York. Qualcuno si fa aria col tovagliolo, sperando che la musica farà dimenticare il caldo. Gli occhi di tutti sono puntati sulla ragazzina al centro della scena, avrà sedici anni al massimo, fasciata in un abito luccicante. È sola con le spalle al muro, davanti a lei un microfono che pare sfidarla. Non è certo la prima volta che si esibisce di fronte a un pubblico, e nemmeno la prima volta che lo fa in un nightclub. Di solito, però, sta diversi passi più indietro, in mezzo alle altre coriste. Tutti stasera aspettavano sua madre, ma si è sentita poco bene. “Devi andare tu”, le ha detto. “Sei pronta”. Così, eccola lì. (…) Parte un po’ timidamente, poi si fa coraggio. La vede volare sopra le teste dei presenti, poggiarsi sulle loro spalle, accarezzargli il viso e i capelli. La sua voce è la sua forza. Al momento giusto, lascia che esploda dentro la sala, e d’improvviso tutti sembrano come pervasi da un senso di pace. Gli applausi, il pubblico, la gioia e la gratitudine nei loro volti. Sente di essere nata per questo. E che molti un giorno conosceranno il nome di Whitney Houston>>.

La morte e la vita di Whitney Houston viene scandita dalla voce di Morgan, l’unico così adatto a narrare in modo davvero credibile le vite dei tanti Ikaros della musica, che grazie all’aiuto degli autori Giacomo Zito (anche ideatore), Giuseppe Paternò Raddusa, Martina Marasco e Maria Triberti, puntata dopo puntata sviluppa una trama che non segue un percorso biografico canonico.

Proprio come Icaro che volò troppo vicino al sole, i 18 artisti protagonisti di Ikaros sono bruciati in fretta in una fiamma così grande da lasciare per sempre il segno nella storia della musica. Questo il punto di partenza, ma anche uno dei punti di forza e filo conduttore delle 18 puntate, pubblicate su Spotify tutti i giovedì fino al 17 febbraio.

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