“Back to Motherland” è il documentario girato a Lagos, in Nigeria, dal regista Shayo Three, in cui Chris Obehi racconterà la sua splendida storia di riscatto e libertà

È partita la campagna di crowdfunding (Produzionidalbasso) per la realizzazione di “Back to Motherland”, documentario girato a Lagos, in Nigeria, dal regista nigeriano Shayo Three, in cui Chris Obehi racconterà la sua splendida storia di riscatto e libertà, di determinazione e di nuove possibilità, coronata con la realizzazione del suo sogno: ritornare a casa come artista e da essere umano che ha preso in mano la propria vita ed i propri sogni, dopo aver attraversato il mare su una barca piena di migranti, insieme a gente che come lui era in cerca di speranza e di una nuova vita.

Arrivato dalla Nigeria in Italia nel 2015, Obehi (in Esan “mano dell’angelo”) inizia a studiare chitarra; nel 2019, realizza il video di “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri, che fa il giro dell’Italia. Successivamente, con il team dell’etichetta palermitana 800a Records, Chris avvia la prima campagna di crowdfunding: un successo straordinario, grazie al quale riesce a produrre il mio primo disco, “Obehi”, a cui segue, dopo la pandemia, il tour nazionale.

“Adesso, dopo tutto questo, torno in Nigeria, a Lagos per produrre nuova musica nella culla dell’Afrobeat, dove tutto è nato – racconta Chris -. Un viaggio che non è solo la realizzazione di un sogno artistico, ma porta con sé un significato molto più grande: ritorno a casa come artista e da essere umano che ha preso in mano la propria vita ed i propri sogni. Un desiderio che nasce anche dalla consapevolezza che le storie di migranti che arrivano dal mare e che riscrivono il loro destino, realizzando i loro sogni e la possibilità di tornare nella propria terra da professionisti, sono ancora troppo poche. Se sono arrivato fin qui, oggi, è grazie al sostegno di persone che credono in me e in ciò che faccio. Parto, questa volta con un biglietto aereo in tasca, ma non con meno sogni della volta in cui sono andato via da quelle terre. Parto con la gioia di rivedere i posti che conosco, la mia famiglia, le persone che ho lasciato, le strade che ho percorso sin da bambino. Torno a casa per un progetto importante come musicista, pronto ad immergermi di nuovo nella cultura da cui provengo, cogliendone tutte le sfumature e le vibrazioni artistiche.”

Dagli studi di registrazione, alla serata in un locale della capitale, passando per i luoghi più importanti come il MOCA ed il Santuario del Re dell’afrobeat Fela Kuti: “mostreremo a tutti le radici della musica africana nelle sue sfumature più contemporanee – prosegue – dando voce ad un Paese che ha tanto da dire e merita di essere ascoltato, anche per dare speranza adogni fratello ed ogni sorella che lascia il proprio Paese e spera di trovare in una nuova terra. Vorrei quindi portarvi con me, in questo viaggio di ritorno nelle terre che ho lasciato 6 anni fa, raccontando la Nigeria, l’ambiente artistico e il tessuto culturale e la mia famiglia, che ho tanta voglia di riabbracciare e con cui condivido la passione per la musica da quando cantavamo nelle messe Gospel della nostra città”.

Tra le ricompense per il supporto di questa campagna: cartoline da Lagos, vinili autografati e possibilità di live set oltre all’accesso alla premiere del documentario: “come con gli amici più cari – conclude Chris – porterò dal viaggio in Nigeria alcuni piccoli souvenir di artigianato locale in stoffa wax africana fatti a mano. Potete tenerli per voi, o metterli sotto l’albero per dei doni di Natale speciali, poiché oltre a sostenere una causa, contribuirete a sostenere l’artigianato locale.”

Il disco “Obehi” ha segnato l’esordio discografico di Chris Obehi, (uscito per 800A Records): nove tracce (“Mama Africa”, “100% Amore”, “Mr Oga”, “Fly Away”, “Walaho”, “Without you”, “Voice of the wind”, “Cu ti lu dissi”, “Non siamo pesci”) in inglese, italiano, dialetto esan e siciliano tra brani originali e un omaggio a Rosa Balistreri, con quella “Cu ti lu dissi” gli è valsa la notorietà sui social, che rappresentno un viaggio tra pop, folk, afrobeat, reggae con influenze che ricordano Tracy Chapman, Paul Simon, Fela Kuti, Bob Marley e che in modo sorprendente coesistono con l’intepretazione del brano in siciliano di Rosa Balistreri e con l’unico episodio in italiano, “Non siamo pesci”, nel quale Obehi racconta le sensazioni della propria traversata nel Mediterraneo. In seguito, è uscito il doppio videoclip dei brani “Mr. Oga” e “Non siamo pesci” diretto da Vincenzo Guerrieri e prodotto da 800A Records e Pank Agency.

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