Intervista con Benedetta De Perna, autrice del libro “Racconti per mamme insonni”: “La misura della “perfezione” è sentirsi liberi di sbagliare”

Si intitola “Racconti per mamme insonni” (EPC Editore) il libro di Benedetta de Perna, per gli amici Bebbe, una giurista che non ha fatto l’avvocato perché ha scelto di fare la mamma a tempo pieno, ma la borsa da lavoro la usa lo stesso, anzi non solo una, ne ha ben due fantastiche sotto gli occhi, ben visibili dovute alle notti insonni, ma che profumano di famiglia e amore.

Nata a Foggia, nella sua amata e assolata Puglia, il 15 maggio 1989, si trasferisce a Roma per compiere gli studi universitari in giurisprudenza. Da lì, per lavoro, decide di spostarsi prima a Miami, in Florida, poi in Svizzera, a Lugano. È qui che si rende conto di non essere affatto “nel posto giusto, al momento giusto” e decide di tornare stabilmente a Roma dove inizia a costruire, con Antonello, la sua famiglia che oggi è composta da quattro bambine: Beatrice, Catia Vittoria, Nina Andrea e la piccola Lea Celeste. Nel 2018 fonda il blog Mumistheceo per comunicare e ricordare alle sue lettrici che si può decidere di essere qualsiasi persona si desideri, narrando l’incredibile lavoro che si cela dietro al passaggio dall’essere donna all’essere madre, con onestà ed un pizzico di sana ironia.

«Non me l’aveva detto nessuno come sarebbe stato eppure io mi ero preparata a diventare madre, ma poi… poi loro hanno stravolto talmente tanto la mia vita che oggi – mentre con il braccio sinistro cullo Catia Vittoria e con quello destro tolgo il grasso dal prosciutto per Beatrice – non ricordo proprio più chi ero, quindi vi racconto tutto solo da quando ne ho memoria. Non importa quanto si dà, ma quanto amore si mette nel dare».

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Benedetta, ha pubblicato il libro “Racconti per mamme insonni”. Com’è nata l’idea?

“Racconti per mamme insonni nasce da una forte esigenza comunicativa e dalla difficoltà di esprimerla a parole. Sono sempre stata una ragazza introversa e attraverso la scrittura ho trovato il modo di “confidarmi” con me stessa prima di tutto e poi con tutte le altre persone che hanno voluto “ascoltare””.

Come è cambiata la sua vita da quando è diventata mamma?

“Per ovvie ragioni il tempo da dedicare a me stessa si è nettamente annullato e va bene cosi, avremo sicuramente tanto tempo da recuperare quando le nostre bambine saranno più grandi. Quel che invece non è realmente mai cambiato è la percezione di me. Infatti, come molte altre donne sicuramente, ci siamo sentite dire: “quando nascerà tuo figlio, nascerà anche una nuova te”, io quella “nuova me” l’ho cercata a lungo ed invano senza mai trovarla. Rimanevo io, sempre io, con tutti i miei pregi e difetti da ragazza e le ambizioni da donna. Ho cominciato a fare pace con la genitorialità quando ho accolto ed accettato tutto questo”.

Qual è l’insegnamento più prezioso che ha trasmesso alle sue figlie e quello che loro hanno dato a lei?

“Io mi impegno ad insegnare loro ogni giorno che la misura della “perfezione” è sentirsi liberi di sbagliare e le mie figlie mi insegnano ad essere sempre e solo io nella mia autenticità. Loro mi amano così”.

Nel libro scrive: “essere madre è una cosa forte ma se proprio devo dirla tutta, è l’unica cosa che mi ha salvata”…

“Sì, essere la loro mamma mi ha salvata dalla ricerca spasmodica di una vita perfetta che di perfetto poi ha solo la parvenza”.

Quale messaggio vorrebbe arrivasse a chi leggerà il suo libro?

“Che siamo tutte uguali, nei dubbi, nelle domande, nel senso di “inappropriatezza” che spesso si impadronisce di noi e che possiamo rendere un validissimo alleato per migliorarci”.

Da donna e da mamma qual è il suo pensiero riguardo un tema che sta facendo molto discutere, cioè l’abolizione da parte della Corte suprema degli Stati Uniti della sentenza sul diritto all’aborto?

“C’è un’immagine che girava online in questi giorni e mi ha fatto molto pensare. Diceva così: Hai un utero? Se non vuoi abortire non farlo. Non lo hai? Non esprimere il tuo pensiero a riguardo. Ecco posso facilmente riassumere così il mio pensiero”.

Nel 2018 ha fondato il blog Mumistheceo. Cosa ci racconta a riguardo?

“Mumistheceo.com è nato quando ho cominciato a sperimentare un sentimento non proprio positivo nei confronti di mio marito, che pur rimanendo un genitore davvero fantastico, tutte le mattine usciva di casa continuando a perseguire i suoi goals professionali. Non volevo questo per noi, non volevo questo per me, rimanere incastrata in quel sentimento di sconfitta, ed ho deciso allora di virare e trasformarlo in qualcosa di produttivo. E’ così che è nato il mio blog. Uno sguardo onesto e sincero sul mondo della genitorialità, senza filtri”.

Quali sono i suoi prossimi progetti?

“Sono già al lavoro per il prossimo libro. Non sarò io la protagonista ma mi renderò portavoce di alcune scomode situazioni”.

di Francesca Monti

Grazie a Greta De Marsanich

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