“Mio padre è un marinaio, ha un peschereccio, così gli ho chiesto di poter andare un giorno a lavorare con lui. Ha accettato e mentre la barca si allontanava dal porto ed era buio, essendo le 4 di mattina, si vedevano le stelle in un modo pazzesco, emozionante, e si confondevano con le luci della città. Ho capito che quella poesia potevo trasmetterla attraverso ciò che so fare, cioè recitare”. Claudia Gusmano, tra i giovani talenti più brillanti del panorama italiano, apre la stagione 2022-23 di Fortezza Est con “Mozza”, intenso monologo da lei scritto, diretto ed interpretato, in scena dal 27 al 29 ottobre con un atto unico poetico e delicato che racconta la storia di una giovane donna e del suo bisogno di libertà.
Dopo il successo da protagonista della serie Netflix “Guida astrologica per cuori infranti” e nel film “Primadonna”, lungometraggio di Marta Savina presentato ad Alice nella Città e vincitore del concorso Panorama Italia, l’attrice marsalese torna a teatro con lo spettacolo vincitore dei premi “Miglior Drammaturgia”, “Miglior attrice” e “Fringers to fringers” al Roma Fringe Festival 2016.
Mozza è una donna appena affacciata alla vita, con il desiderio profondo di voler far suo quel mare che ha accompagnato tutta la sua infanzia e che ora è diventato la sua culla morbida, necessaria, comoda, a volte forse anche troppo. Il mare, il vento di sopra e quello di sotto sono le sue radici, il tronco il suo peschereccio, i rami la sua voglia di vivere in solitudine lontano dalle voci soffocanti degli abitanti della terra che la reputano “troppo bianca e troppo sicca” per avere qualcosa che non vada. Il desiderio profondo di libertà, ereditato dal nonno capitano di un peschereccio, può essere realizzato solo in quel mare infinito che aveva vissuto con lui da bambina. E se grazie ad un dialogo a volte rabbioso, altre volte liberatorio con un gabbiano si perdesse?
“Né troppo vicino né troppo lontano” bisogna stare dalle cose che ci fanno paura, ma per questo bisogna avere un timone che lei, appena salita a bordo, scopre di non avere. Mozza ha un duplice significato: “marinaia” per desiderio e “mozzata” per scelta. E se in quel perdersi scoprisse che anche il mare è finito? E che dove finisce lui inizia la terra?
Claudia, apre la stagione 2022-23 di Fortezza Est con “Mozza”, un intenso monologo da lei scritto, diretto ed interpretato. Ci racconta com’è nato?
“Ero a casa e ho ascoltato per caso “Battere e levare” di De Gregori, che insieme ad un’altra canzone scritta da Ermanno Dodaro fa da colonna sonora allo spettacolo, e lì ho avuto il sentore che potesse nascere qualcosa. Inoltre mio padre è un marinaio, ha un peschereccio, così gli ho chiesto di poter andare un giorno a lavorare con lui. Ha accettato e mentre la barca si allontanava dal porto, mentre era buio, essendo le 4 di mattina, si vedevano le stelle in un modo pazzesco, emozionante, e si confondevano con le luci della città. Ho capito che quella poesia potevo trasmetterla attraverso quello che so fare, cioè recitare. Da lì sono nate le prime righe di Mozza e poi la storia funzionale per raccontare quello che avevo vissuto attraverso una donna che vive su un peschereccio perchè è l’unica soluzione, essendogli stato diagnosticato il mal di mare in terra. Su questa barca però manca il timone e lei resta in balìa del vento, del mare, del cielo, di Dio. E’ una grande metafora di come da ragazzini ci si senta padroni della propria vita, quando parti e vai a realizzare i tuoi sogni, poi invece scopri che devi costruire tu il timone in base a quello che vuoi e alla strada che stai seguendo, che magari può anche cambiare”.
La protagonista di “Mozza” è una giovane donna che sente un profondo bisogno di libertà. Cos’è per lei la libertà?
“Per me la libertà è non sentire il giudizio, non giudicarmi e non essere giudicata. La libertà è come tanti colori messi insieme. Quando recito sono libera nel momento in cui non sento addosso l’occhio esterno, quando non ho paura di lasciarmi andare ed essere veramente me stessa, a disposizione del personaggio. Ed è lo stesso anche nella vita”.
Oggi però viviamo in una società dove si tende a giudicare e a subire il giudizio degli altri…
“C’è questo modello di perfezione che non si è capito da chi sia stato introdotto. Per me la perfezione non appartiene all’essere umano, solo che oggi devi correre ed essere uguale agli altri perchè se fai qualcosa di diverso subito ti viene puntato il dito contro. Se penso anche solo all’uso che si fa dei social, agli insulti che leggo sotto i post, quella non è libertà, è malnutrimento umano. Bisogna invece avere cura delle parole, perchè se ci si riesce automaticamente si ha cura anche dei pensieri e le persone possono essere più sane se hanno pensieri sani”.
Claudia Gusmano in “Mozza”
“Mozza” è anche una metafora della solitudine, perchè ci si può sentire soli anche se si sta in mezzo alla gente…
“Mozza è un monologo che parla di solitudine, non a caso ho scelto di mettere la protagonista in mezzo al mare, da sola su un peschereccio. Lei ha questo dialogo continuo con un gabbiano immaginario, che rappresenta il sì e il no che diamo a noi stessi per andare avanti e credo che per delineare i propri confini bisogna necessariamente fare i conti con la propria solitudine. E Mozza fa proprio questo. Sulla terraferma non sta bene, si sente storta rispetto agli altri e credo che non sia nemmeno troppo sano sentirsi a posto quando si è soli. Così intraprende questo viaggio per capire che la completezza ti dà la stabilità. Il mare è bello ma finisce dove inizia la terra e per essere libera devi scegliere di poter andare da una parte o dall’altra, quando vuoi”.
Claudia Gusmano e Dario Aita nel film “Primadonna” – credit foto Giulia Fassina
Ad Alice nella Città, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma 2022, è stato presentato il film “Primadonna”, in cui interpreta la protagonista Lia Crimi. Come è riuscita ad entrare in un personaggio così emotivamente ricco di sfumature e così coraggioso, tanto da rifiutare il matrimonio riparatore e portare in tribunale Lorenzo (Dario Aita), il figlio del boss del paese?
“Lia ha un’età inferiore rispetto alla mia per come l’abbiamo immaginata, quindi ho dovuto per prima cosa togliere lo scudo forte e potente che mi sono costruita negli anni, le difese, le consapevolezze, tornare indietro nel tempo e pulire gli occhi. Per lavorare su questo personaggio ho fatto i conti con la solitudine perchè ho capito che ad un certo punto Lia scopre di essere sola e si trova accanto le persone che la amano davvero, cioè la famiglia. Del resto la legge sul matrimonio riparatore è stata abolita soltanto nel 1981. Vestire i suoi panni è stato come sentire di avere una missione. Ho studiato tanto, abbiamo lavorato sui rapporti tra personaggi, azzerando il giudizio anche nei confronti degli antagonisti. Non ho mai giudicato Lorenzo mentre lavoravo e nemmeno Dario Aita lo ha interpretato pensando di essere un personaggio negativo. Tutti sono schiavi della società di quel momento, di un modello maschile dove per forza devi essere prestante e secondo il quale se la donna dice no è solo perchè se invece dicesse sì sarebbe considerata una poco di buono. Questo concetto nel 2022 è purtroppo ancora un po’ presente. Invece la vita può essere più semplice, ci possono essere dei sì o dei no ma senza giudizio. Lia ha il coraggio di sentirsi, di ascoltarsi, perchè ha una famiglia che le ha dato lo spazio per poter essere se stessa. Lei e Lorenzo all’inizio si piacciono veramente, poi lui supera il limite e Lia rifiuta il matrimonio riparatore e porta lui e i suoi complici in tribunale”.
Che tipo di lavoro ha fatto insieme alla regista Marta Savina e al resto del cast e come si è trovata recitando con loro?
“Mi sono trovata molto bene. Lavorare con attori pluripremiati come Fabrizio Ferracane, Francesco Colella, Manuela Ventura, Dario Aita, Paolo Pierobon è stato bellissimo. Sono dei fuoriclasse. Con Marta e il cast, compreso il piccolo Francesco Giulio Cerilli che interpreta il piccolo Mario, abbiamo poi creato la famiglia di Lia, abbiamo lavorato prima di girare per trovare un filo che legasse tutte le pance. Marta Savina ci ha dato la possibilità di esprimerci, di mettere del nostro, siamo stati parte integrante di quel progetto e di quella squadra fin dal giorno zero. Mi sono sentita un’attrice libera interpretando Lia”.
- Claudia Gusmano e Michele Rosiello in “Guida Astrologica per cuori infranti”
- – Credit Lucia Iuorio/Netflix © 2021
E’ stata protagonista anche di una serie molto amata quale “Guida astrologica per cuori infranti”, cosa le ha lasciato Alice, il suo personaggio?
“Questa serie mi ha regalato un bagaglio importante per il mio mestiere, infatti abbiamo girato tutti i giorni in modo continuativo, con un mese di pausa tra la realizzazione delle due stagioni. Questa continuità mi ha dato la voglia di scoprire una persona completamente diversa da me. Io sono molto più riflessiva rispetto ad Alice Bassi, con i piedi per terra, ho un carattere diverso e sperimentare quella leggerezza così alta è stato divertente. Questo personaggio mi ha dato anche la notorietà, ora mi scrivono persone da paesi lontanissimi, soprattutto dal Brasile. Avere la possibilità di interpretare la protagonista della serie dopo 18 anni che batto il ferro per fare questo lavoro è stato un grande onore e un grande terrore. All’inizio della prima stagione ero agitata, sentivo la responsabilità sulle spalle, poi quando sei con le mani in pasta diventa tutto più semplice e capisci come agire”.
Qual è il suo rapporto con gli oroscopi?
“Fino a qualche mese fa dicevo che quando ero più piccola guardavo l’oroscopo di Paolo Fox, poi con il passare degli anni ho smesso. Negli ultimi mesi invece ho ripreso a leggerlo e ho scoperto molto di più sul mio ascendente. Alice aveva esattamente bisogno di me, perchè sono Leone ascendente Bilancia, come Davide, il personaggio interpretato da Michele Rosiello nella serie, e ho capito tante cose di me stessa”.
Diceva poco fa che sono 18 anni che batte il fero per fare questo mestiere. Come si è avvicinata alla recitazione?
“Ero al liceo e c’erano dei corsi di teatro, ho fatto il provino, sono stata presa e la prima volta che sono andata in scena ho scoperto che mi piaceva recitare. Ero molto timida, introversa e il teatro mi ha dato la forza di non sentirmi più storta nel mondo perchè sul palco tutte le mie insicurezze potevano essere sfruttate per vestire i panni dei vari personaggi. A 18 anni ho partecipato ad Amici ma sono uscita subito dal talent, abbastanza distrutta perchè il meccanismo delle sfide era terribile, quindi mi sono iscritta all’Accademia teatrale a Roma e nel momento in cui pensavo di mollare ho conosciuto per caso una regista che si chiama Emanuela Giordano, con cui ho fatto un seminario e successivamente ho cominciato a lavorare insieme a lei. Mi ha insegnato il mestiere. Oggi ho grandi sogni e sto lavorando per riuscire a realizzarli”.
Ce ne può svelare qualcuno?
“Mi piacerebbe tanto che qualcuno scrivesse un personaggio per un film pensando a me o che mi vedesse adatta per un determinato ruolo, questo sarebbe realizzare una parte del mio sogno. Poi vorrei scrivere un altro testo teatrale e continuare a fare questo mestiere ancora per tantissimi anni. Sono una persona molto testarda, credo in me stessa e in quello che sento. Il successo di “Guida astrologica per cuori infranti” mi ha aiutato a non essere troppo introversa, quindi vorrei riuscire a comunicare le emozioni che sento attraverso le mie interpretazioni e l’amore che ho per la recitazione”.
Claudia Gusmano in “Mozza”
In quali progetti sarà prossimamente impegnata?
“Ora sarò in scena con “Mozza” e sono felicissima di portarlo per tre giorni a Roma a Fortezza Est, poi vorrei ricominciare a scrivere per il teatro e nel frattempo ci sono dei progetti che speriamo si possano concretizzare”.
In futuro ci sarà anche la terza stagione di “Guida astrologica per cuori infranti”?
“Tantissime persone mi fanno questa domanda e vorrei poter dare delle grandi notizie ma al momento non se ne parla. Con le due stagioni si è conclusa la storia raccontata nel romanzo di Silvia Zucca, quindi nel caso dovrebbero scriverne una nuova”.
di Francesca Monti
credit foto apertura Facebook Claudia Gusmano
Grazie ad Eleonora Turco