“Zero a Zero – Una sfida in musica” è il nuovo tour nei palasport di Renato Zero: “Sono felice di rimettermi in gioco e di confrontarmi con me stesso”

“Zero a Zero – Una sfida in musica” è il nuovo tour nei palasport di Renato Zero, prodotto da Tattica e in partenza da Firenze il 7 marzo.

Sulla scia dei monumentali festeggiamenti al Circo Massimo, dove lo scorso autunno ha celebrato i 70 anni e i 55 di carriera con sei concerti-evento tutti sold out, il grande artista è pronto a stupire ancora una volta i suoi fan con una nuova coinvolgente avventura live: “Ho scartato l’ipotesi di portare in giro lo spettacolo del Circo Massimo per onestà professionale e perché sono fatto a modo mio. Dopo le due serate su Mediaset ho deciso di cambiare rotta e ho riscritto uno spettacolo che si chiama “Zero a zero” dove mi metto nella condizione di analizzarmi, di analizzare l’uomo, invitandolo a parlare più al cuore e meno al cellulare. Ci sono delle buone ragioni perché ci si allontani dal frastuono della vita e ci si metta in connessione con quell’esserino che sta dentro di noi, a cui vogliamo bene e che vogliamo proteggere. E’ come quando a un certo punto della vita ti chiedi quanti abbracci in più avresti potuto dare e cosa sarebbe accaduto se lo avessi fatto. E’ arrivato il momento di tirare le somme e confrontarmi con me stesso. Sono felice di rimettermi in gioco e di incontrare il mio pubblico, che rappresenta la mia cartina di tornasole. Quando chiudiamo il botteghino ci aspettano due-tre anni di silenzio. È anche vero che personalmente sono sempre molto ricordato. Le facce che erano presenti al Circo Massimo sono le stesse che rivedo al supermercato, sui marciapiedi, per strada, alla fermata del bus. Quindi l’assenza del pubblico mi manca di meno perchè sento l’amore dei fan, forse di un tour mi manca il camerino, quando mi isolo e mi trucco da solo”, ha esordito Renato Zero.

L’artista ha poi ricordato amici e colleghi che purtroppo non ci sono più e che non saranno al suo fianco nel nuovo tour: “Penso ad Alberto Radius, che porto nel cuore, a Vittorio De Scalzi che speravo venisse ricordato al Festival di Sanremo, a Claudia Arvati, la mia meravigliosa corista”.

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credit foto FM

Firenze, Conegliano, Torino, Mantova, Bologna, Pesaro, Milano, Livorno, Eboli, Roma, sono le città che ospiteranno “Zero a Zero – Una sfida in musica”, per condividere con i fan il nuovo atteso capitolo di questa “sfida in musica” e regalare inedite emozioni con gli iconici brani che hanno segnato intere generazioni, senza risparmiare novità e grandi sorprese: “Ho il Sud nel cuore e mi riprometto in futuro di andare anche nelle piazze pur di esibirmi in Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna. Purtroppo bisogna denunciare ancora una volta la carenza di strutture. Riguardo i live posso anticipare che succederà qualcosa di importante tra Zero e Renato in quei giorni del tour. Quando abbiamo un ospite a casa ci abituiamo a lui, alle sue abitudini, poi ti trovi a un bivio e dici: devo sopportarlo ancora o possiamo farne a meno? Non vi svelo come andrà a finire (sorride). C’è poi la collaborazione con l’Orchestra Filarmonica della Franciacorta e sul palco porterò anche dei brani inediti (come quello, bellissimo, che ci ha fatto ascoltare in anteprima, ndr)”.

Renato Zero ha quindi parlato del Festival di Sanremo 2023 e della sua mancata partecipazione come ospite: “Sono stato interpellato da Amadeus che mi ha chiesto se avessi piacere a prendervi parte come ospite ma venivo da un’accoglienza straordinaria al Circo Massimo e andavo verso questo tour, per cui ho ritenuto opportuno di poter rinviare l’appuntamento con il Festival. Se sarò invitato anche il prossimo anno magari ci farò un pensiero. Ho percepito qualcosa di Sanremo attraverso amici credibili che mi hanno riportato dei particolari che sono andato a spulciare sui social. Sul brano di Gino Paoli ad esempio mi è venuta la lacrima, è stato uno tsunami meraviglioso”.

Riguardo la performance di Rosa Chemical, accostata da alcuni al suo modo di fare arte, Zero ha detto: “Sui social ci vado poco ma quando accade scopro tantissimi miei sosia. L’originale però vince sempre (ha scherzato). Nella musica non ci si improvvisa, non è colpa dei ragazzi se non hanno un’identità ben definita ma di chi manda in scena persone che non hanno ancora quella preparazione necessaria, che non sono pronte. Se il nostro ambiente è ben corredato di professionisti è più semplice essere supportati. I signori di allora hanno fatto in modo che i Baglioni o gli Zero trovassero una loro strada e un modo di esprimersi. Un tempo avevamo una miriade di impresari, ora ne sono rimasti un paio. Sapete come ho scoperto la verdura io che non la mangio molto? Sul palco, quando mi tiravano i carciofi e le zucchine ai concerti. Quando c’è un blackout come quello che stiamo vivendo, in cui i politici amministrano malamente il futuro, ci si dimentica cosa significhi la persona. Una volta il difetto diventata la forza e il carattere dell’attore o dell’artista che ne faceva una prerogativa”.

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credit foto Roberto Rocco

L’incontro è stato anche l’occasione per una riflessione sul suo rapporto con la fede: “Se tu abbracci una fede in una certa condizione potrebbe nuocerti, il covid ha rimesso in discussione l’attenzione verso questo argomento e ho sentito il bisogno personale di addentrarmi in esso. Così ho chiesto l’aiuto di Travaglio, Buttafuoco, Veltroni, Lella Costa e altri amici e a tutti ho mandato un passaggio di Atto di fede e loro hanno scritto un pensiero. Lavorandoci e avendo bei rimbalzi da queste persone che hanno composto cose straordinarie ho superato il covid in maniera egregia. C’è stato anche un giovane conduttore televisivo il cui rifiuto mi ha ferito. Probabilmente ha una coscienza così elevata che la mia sparisce in confronto”.

Renato Zero ha poi parlato del mestiere di cantante: “Nella bellezza di essere così amato, ti crea anche tanta solitudine. Il mondo non ha sempre le luci accese e a volte non è in grado di ascoltarti. Non voglio essere un cantante ma un interprete di vita, di sentimenti, di disagi e amicizia. La mia, però, è una solitudine attiva, che mi fa lavorare e che probabilmente ha anche un sindacato tutto suo”.

Infine l’artista ha chiosato raccontando della sua amicizia con Loredana Berté: “Non ho mai smesso di amarla ma quando l’incompatibilità si manifesta bisogna agire. Da quando non la frequento più come prima è migliorata tanto. Evidentemente dobbiamo continuare ad amarci a distanza e a mantenere fede alla promessa di non lasciarci mai, perché il cuore sa dove andare”.

I biglietti per il tour sono disponibili in prevendita su renatozero.com, vivaticket.com e in tutti i punti vendita Vivaticket.

di Francesca Monti

credit foto Roberto Rocco

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