Attrice, regista, sceneggiatrice, un’artista versatile con una splendida carriera alle spalle, capace di spaziare da ruoli leggeri ad altri più intensi. Paola Tiziana Cruciani torna nella sua casa del cuore per eccellenza, il teatro, con uno spettacolo nuovo, “Ormonella”, scritto insieme a Tiziana Martini, e dedicato alla capacità di rimettersi in gioco sentimentalmente a 60 anni, in scena al Teatro Golden di Roma dal 22 febbraio al 5 marzo.
La storia vede protagonista Cinzietta, che a 60 anni viene iscritta dal figlio a un sito d’incontri online. Ce la farà ad incontrare l’uomo che le farà scattare di nuovo l’ormonella? Attraverso i ricordi del passato, le riflessioni sul presente e le aspettative sul futuro, lo spettacolo è un viaggio in cui al centro c’è sempre la relazione uomo-donna nella sua espressione più universale, dove ognuno potrà ritrovare un pezzetto del proprio vissuto e “giocarci” con un pizzico di ironia.
Paola Tiziana, è in scena dal 22 febbraio al Teatro Golden di Roma con “Ormonella”, da lei scritto insieme a Tiziana Martini. Ci racconta com’è nata l’idea di questo spettacolo?
“L’idea nasce dal fatto che ho superato i 60 anni e che la vita degli over 60 si indirizza non tanto alla ricerca del tempo ma dell’ormone perduto. Con Tiziana abbiamo chiacchierato a lungo, facendo delle riflessioni e abbiamo pensato di mettere al centro della storia questa donna, che viene iscritta dal figlio ad un sito di incontri perché lui non vuole vederla da sola e la costringe ad andare a questi appuntamenti al buio al ristorante. Ma il problema è che è difficile smuovere la chimica, che io chiamo ormonella”.
E’ uno spettacolo incentrato anche sulle relazioni uomo-donna, raccontate in chiave ironica…
“Certamente, ovviamente non sono io che parlo direttamente in scena ma il personaggio che interpreto, Cinzietta. Non è uno spettacolo autobiografico, ma una commedia con stand up”.
Cosa vorrebbe arrivasse al pubblico attraverso “Ormonella”?
“Vorrei che arrivassero tante considerazioni sul rapporto uomo-donna e su quanto sia importante l’ormone nelle relazioni, a qualsiasi età. Spesso l’ormonella ci fa fare cose belle ma anche una serie di cavolate, quando la ascoltiamo troppo (sorride)”.
Dopo le date a Roma ci sarà una tournée?
“Quest’anno faremo solo la presentazione dello spettacolo al Teatro Golden per due settimane, probabilmente il prossimo anno lo porteremo in tournée”.
Come vede il futuro del teatro dopo questi anni difficili legati alla pandemia?
“La gente è tornata con molto amore a teatro perchè lo spettacolo dal vivo è irripetibile, unico, a differenza dei film che puoi guardare sul megaschermo a casa. Il cinema invece ha pagato a caro prezzo la pandemia. C’è però il problema legato ai costi dei biglietti degli spettacoli teatrali, ma e anche vero che l’umanità spende un sacco di soldi per andare a mangiare al ristorante, per una volta penso possa rinunciare ad una cena e decidere di passare una serata a teatro”.
Cosa si potrebbe fare per avvicinare i giovani al teatro?
“Abituarli al teatro fin da bambini, non portandoli a vedere spettacoli tristi e pesanti come accade con le scolaresche, ma avvicinandoli ad opere più leggere e divertenti. Inoltre si dovrebbe insegnare recitazione nelle scuole. In molti paesi del mondo alle superiori esiste una materia che si chiama drama, in quelle ore i ragazzi fanno teatro, non per creare gli attori del domani ma perchè fa bene alla formazione della persona”.
credit foto Gloria Fegiz
Lei ha frequentato la scuola del Maestro Gigi Proietti, con cui poi ha anche avuto modo di lavorare. Qual è l’insegnamento più prezioso che le ha trasmesso?
“Avere avuto un maestro come Proietti è stato determinante e ringrazio Dio per avermi fatto questo dono. Lui mi ha insegnato l’amore per il teatro e soprattutto diceva sempre “sul palcoscenico si gioca ma non si scherza”. Il mestiere dell’attore è difficile, per farlo bisogna studiare e lavorare a lungo, va preso sul serio anche se giochi e fai ridere il pubblico, devi avere un approccio disciplinato, rigoroso”.
Che ricordo conserva del suo debutto al cinema?
“E’ stato ne “I pompieri” di Neri Parenti in cui interpretavo la moglie di Paolo Villaggio. Ho un ricordo molto bello e al contempo confuso perchè era la prima volta sul set ed ero emozionata, stavo in mezzo ad un gruppo di attori affermati mentre io ero una giovane esordiente”.
Recentemente è stata alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare due film che la vedono tra i protagonisti, “Siccità” di Paolo Virzì e “Chiara” di Susanna Nicchiarelli. Che esperienze sono state?
“Sono state due esperienze bellissime. E’ un piacere lavorare con grandi registi come Paolo Virzì e Susanna Nicchiarelli sia perchè hanno una grande attenzione verso gli attori e la recitazione sia perchè senti di stare dentro un progetto del quale loro hanno una precisa visione”.
C’è un regista o una regista in particolare da cui le piacerebbe essere diretta?
“In generale il mio regista preferito è quello che mi fa lavorare (ride). Ce ne sono tanti da cui mi piacerebbe essere diretta, sia italiani che stranieri. In questo ultimo anno ho avuto la fortuna di girare con quattro registe donne, Susanna Nicchiarelli in “Chiara”, Paola Randi in “Beata te”, Michela Andreozzi in “Genitori vs Influencer”, Monica Vullo nella quarta stagione de “I Bastardi di Pizzofalcone”. Mi piacerebbe continuare su questa strada”.
Qual è l’aspetto della direzione femminile che le piace di più?
“La cura del dettaglio che le donne hanno nella regia, così come nella vita, mentre gli uomini spesso affidano alcuni aspetti ai reparti preposti”.
Lei è anche un’autrice teatrale. C’è una storia in particolare che vorrebbe mettere in scena?
“Io il teatro lo scrivo, lo dirigo, lo interpreto e man mano che ho delle idee le porto in scena, quindi al momento non c’è una storia in particolare. Mi piacciono anche i testi classici, da La Lupa di Verga ad Anna Cappelli di Annibale Ruccello”.
Roma è la protagonista dei suoi spettacoli. Qual è il suo luogo del cuore della Capitale?
“Il mio luogo del cuore è il Parco della Caffarella. Improvvisamente sembra di essere in campagna nonostante ti trovi al centro della città. E’ bellissimo ed immenso, arriva fino ai Castelli Romani. Ci sono le pecore, le volpi, gli aironi, i conigli, i ruscelli e mi piace molto stare a contatto con la natura”.
In quali progetti sarà prossimamente impegnata?
“Sarò nella quarta stagione della serie “I Bastardi di Pizzofalcone” e poi ci sono dei progetti per il teatro e per il cinema di cui non posso ancora parlare”.
di Francesca Monti
Grazie a Giorgia Fortunato e Federica Rinaudo