“Ho trovato interessante l’idea di portare nei teatri uno spettacolo dove gli ingredienti sono la musica live, il ballo e una storia da raccontare”. Samuel Peron, grande maestro di ballo, amatissimo dal pubblico, è tra i protagonisti di “Historia, Tango Nuevo ai confini del jazz”, spettacolo in scena all’EcoTeatro di Milano sabato 15 aprile alle ore 20.45 e domenica 16 aprile alle ore 16.00. Insieme a lui sul palco ci sono la ballerina Veera Kinnunen, la straordinaria voce di Stefania Caracciolo e cinque musicisti professionisti, quasi tutti protagonisti dell’orchestra di Ballando con le Stelle: Daniele Bocchini (trombone), Marco Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo Proietti (pianoforte), Graziano Brufani (contrabbasso) e Leonardo Ramadori (percussioni).
Liberamente ispirato alla figura di Azucena Maizani, una delle prime donne drag performer a cantare tango negli anni Trenta del Novecento, lo spettacolo, ideato da Daniele Bocchini e prodotto da TGC Eventi, valorizza il talento e la passione per la musica quali strumenti di emancipazione e di sopravvivenza in una società fortemente maschilista e pregiudizievole nei confronti della libertà e della dignità della donna.
Sulle note del tango in chiave jazz, il programma musicale di Historia passa per il son cubano di Miguel Metamoroso, Osvaldo Farrès, Isolina Carrillo fino al pop internazionale di Sting, Amy Winehouse, Cher e Pino Daniele, attraverso l’eleganza del Tango, del Bolero latino e del Tango Flamenco. Gli arrangiamenti in chiave jazzistica vogliono richiamare la provocazione stilistica introdotta negli anni ‘60 da Astor Piazzolla, con elementi musicali innovativi, capaci di esaltare e ampliare la potenza espressiva del tango moderno, cui il sestetto di musicisti e la coppia di ballerini, intercalandosi alla voce narrante, aggiungeranno pathos ed erotica emozione.
In questa intervista Samuel Peron ci ha parlato di “Historia, Tango Nuevo ai confini del jazz”, ma anche della funzione inclusiva della danza, di “Ballando con le stelle”, di musica e dei prossimi progetti.
Samuel, sei in scena all’EcoTeatro di Milano con “Historia, Tango Nuevo ai confini del jazz”. Com’è nata la tua partecipazione allo spettacolo?
“Tutto è nato da Daniele Bocchini, uno degli elementi portanti della Paolo Belli Big Band. Ci conosciamo da una vita, da quando ho esordito a Ballando con le Stelle, e durante il lockdown mi ha proposto questo progetto. Io ho accettato in maniera molto entusiasta perché ho trovato interessante l’idea di portare uno spettacolo nei teatri dove gli ingredienti sono la musica live, il ballo e una storia da raccontare. E’ un sogno farne parte”.
Quali stili porterai sul palco con Veera Kinnunen?
“Lo spettacolo è improntato sulla storia di una donna siciliana che fugge dalla sua terra e da una realtà oppressiva e sbarca in Argentina, dove trova un mondo altrettanto opprimente, perchè ai tempi le donne non avevano la stessa libertà di vivere la vita quotidiana degli uomini. Quindi la nostra protagonista si traveste da uomo per uscire di notte, per andare nei locali, per vivere l’Argentina. Durante questo viaggio soffre per non poter mostrare la propria femminilità, dovendosi fasciare il seno, non potendosi mettere il rossetto, finché poi finalmente riuscirà ad esprimerla. In “Historia, Tango Nuevo ai confini del jazz” sono presenti brani, rivisitati in stile bossa nova, come “Sway”, “Moliendo Cafè”, “Back to black”, “Amado mio”. Io e Veera abbiamo creato delle coreografie per rappresentare i vari pezzi con la rumba, la salsa, il samba, il tango. E’ uno spettacolo variegato, che dall’inizio alla fine ha una grande eleganza”.
Lo spettacolo valorizza il talento e la passione per la musica come strumenti di emancipazione della donna e di sopravvivenza in una società fortemente maschilista. Oggi la condizione femminile è sicuramente migliorata ma c’è ancora tanto da fare…
“La donna oggigiorno penso sia più inclusa ed emancipata dell’uomo, anche se purtroppo ci sono tante dinamiche che ancora devono essere superate. E’ vero che in certi contesti la presenza maschile è superiore a quella femminile, ma ad esempio nella conduzione televisiva, nel giornalismo, anche nell’imprenditoria le donne rivestono incarichi importanti e sicuramente sono stati fatti passi in avanti rispetto al passato. Sono contento che ci sia stata questa emancipazione perché non ci devono essere disuguaglianze. Poi, come in tutti i percorsi, ci sono tanti aspetti da migliorare e ci vorrà del tempo”.
Quanto la danza può contribuire all’inclusione nella società odierna?
“Come tutte le arti la danza è un mezzo di inclusione. Per molto tempo però è stata concepita come una disciplina rivolta solo alle donne. Io stesso, per il semplice fatto di voler ballare e di essere un ballerino, in passato sono stato preso in giro, bullizzato, etichettato. Grazie a programmi come Ballando con le stelle e Amici l’uomo ha iniziato ad essere visto nel mondo della danza in modo differente ed è stato possibile superare il pregiudizio e la discriminazione. Io stesso ho utilizzato il ballo come mezzo di integrazione e comunicazione all’interno degli istituti scolastici, alle medie e alle superiori, ed abbiamo ottenuto dei grandissimi risultati nella relazione tra ragazzi e ragazze, con i maschi che hanno preso maggiore consapevolezza e hanno imparato ad avere rispetto nei confronti delle femmine, nella collaborazione con il gruppo per raggiungere un obiettivo e nell’inclusione di persone down e autistiche che hanno ballato in un palazzetto pieno di spettatori”.
Proporresti al Ministro dell’istruzione di introdurre le arti coreutiche a scuola?
“Sì. Siamo una nazione che ha un’importante tradizione artistica e musicale, e non capisco perchè le arti coreutiche, la musica, la recitazione, non siano introdotte a scuola come materie di studio”.
Samuel Peron con Iva Zanicchi a Ballando con le stelle 2022 – credit foto Assunta Servello
Sei tra i maestri di ballo di “Ballando con le stelle” dalla seconda edizione del programma. Cosa ti porta a rimetterti in gioco ogni anno in gara con un nuovo personaggio?
“E’ un programma vero perchè ti ritrovi ad interagire con una persona, con le sue difficoltà e le sue avversità, ti confronti con quella situazione e devi trovare una soluzione. Ogni anno è come se facessi una nuova avventura in quanto ogni personaggio ha una sua identità, una sua caratteristica sulla quale lavorare, cercando di tirare fuori il meglio. Poi come ho sempre detto a Milly Carlucci, per me che vorrei lavorare nel mondo televisivo e crescere, è formativo osservare i suoi movimenti, come lavora la regia, le dinamiche che si creano all’interno dello studio”.
Danza e musica sono strettamente collegate. Che genere ti piace ascoltare?
“In questo spettacolo c’è la musica che amo ascoltare, il jazz, la bossa nova, ma anche il funky, il periodo black. Mi piacciono le canzoni degli anni Sessanta-Settanta di Aretha Franklin, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, che hanno delle ritmicità incredibili e ogni volta che le ascolto mi fanno sognare. Adoro i Queen e Ludovico Einaudi, la musica cubana e brasiliana, la afro, il rock, la classica e anche la disco music che è perfetta per far ballare la gente. Spazio molto dal punto di vista musicale”.
Lo scorso anno ti abbiamo visto in veste di inviato nelle trasmissioni “Camper” e “Weekly”. Che esperienza è stata?
“E’ stata una bellissima esperienza, la mia ambizione è avere la possibilità di condurre un programma, in futuro. Fare l’inviato è stato formativo, in quanto c’è una preparazione dietro ad ogni servizio, bisogna leggere, informarsi, aggiornarsi e diventa stimolante”.
A quali progetti stai lavorando?
“Sto lavorando con Eleonora Abbagnato alla realizzazione delle coreografie del musical “Strictly Gershwin”, con protagonista il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, che andrà in scena a luglio alle Terme di Caracalla. Poi dovrò capire durante il periodo estivo se nasceranno dei progetti nuovi, magari farò l’inviato come lo scorso anno, oppure al di là degli eventi e delle lezioni, mi prenderò un periodo di vacanze, visto che non stacco da un po’, per passare del tempo con mio figlio Leonardo (nato lo scorso ottobre, avuto dalla compagna Tania Bambaci, ndr), che in questo periodo mi manca tanto, perché sono sempre in viaggio”.
Da grande maestro di ballo quale sei, che consiglio ti sentiresti di dare ad un ragazzo o ad una ragazza che vuole iniziare a ballare?
“A tutti coloro che hanno intenzione di ballare consiglio di buttarsi, di superare l’imbarazzo, di fregarsene dei giudizi e delle considerazioni altrui perchè ognuno è libero di fare quello che vuole. A chi invece vuole arrivare a livelli professionali alti dico che deve avere tanta fame, studiare e non limitarsi ad uno stile ma assaporarne diversi. Il ballo è come la lettura, se leggi un solo libri ti focalizzi su quello, mentre se spazi tra letture differenti, dalla saggistica ai romanzi agli horror, hai una visione più ampia. La danza è una medicina che aiuta il corpo e la mente perchè ti tiene in movimento, ti diverti, elimini lo stress, ti rilassi, stai in compagnia, socializzi”.
di Francesca Monti
Si ringrazia Francesca Rossi – TGC Eventi