Alle artiste e agli artisti della stagione 2023/24, il Piccolo ha chiesto quale libro, attraverso il linguaggio, lo stile, il lessico, ha maggiormente segnato il loro percorso teatrale, inducendo un cambio di passo, un simbolico voltar pagina. Ne è nata una biblioteca di circa 70 titoli, che il pubblico, nei prossimi mesi, potrà continuare a consultare liberamente nel foyer del teatro. Vuole essere un prologo che enuncia subito il filo conduttore della stagione: “Il corpo delle parole”. Il linguaggio, dunque, la parola, le sue molteplici forme e apparenze, ma soprattutto il suo potere di farsi corpo sulla scena, è il tema che, come un fiume carsico, attraversa l’intera programmazione.
Come consuetudine, la geografia della stagione è disegnata dagli intrecci tra produzioni e coproduzioni (27 di cui 15 prime nazionali), 33 spettacoli ospiti, collaborazioni, che stringono antichi legami e ne annodano di nuovi.
Si infittiscono le traiettorie delle progettualità europee intorno ai temi della sostenibilità e della relazione tra uomo e natura, drammaticamente attuale in questi giorni, e la galassia di appuntamenti di Oltre la scena. È una stagione densa di ricorrenze e molte saranno le occasioni per ricordare i grandi del teatro e della letteratura, e per riflettere sulla storia del nostro Paese.
Prioritaria rimane l’attenzione alla formazione, sulla scena e fuori, anche grazie a una stagione per bambini e ragazzi che si divide tra il teatro e le classi.
Sempre più vivace e strutturata è anche la proiezione del teatro all’esterno, in dialogo aperto con la città: con le tante iniziative che prolungano l’esperienza teatrale fuori dalle sale – non solo nei quartieri ma anche negli spazi naturali con inediti dispositivi artistici –, attraverso il nuovo esperimento delle scuole di quartiere nei municipi o i mille rivoli di una approfondita esplorazione delle nuove frontiere del pubblico. Un teatro in movimento, aperto, custode della memoria e in ascolto, attento, del presente.
Produzioni e coproduzioni_La nuova stagione si apre con un felice ritorno, dopo il grande successo di qualche mese fa, ancora nel segno del centenario di Italo Calvino: Il barone rampante (Grassi, 27 settembre-8 ottobre), con la regia di Riccardo Frati e un cast parzialmente rinnovato (Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Matteo Cecchi, Leonardo De Colle, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero).
È un ritorno anche quello di Marco Paolini, in una ricorrenza importante; a sessant’anni da quel tragico 9 ottobre 1963 che spezzò, in pochi secondi, la vita della valle attraversata dal torrente Vajont, l’autore riapre quel capitolo drammatico della storia del nostro Paese con due serate speciali.
La prima, VajontS 23. Narrazione per coro popolare (Strehler, 9 ottobre), è una creazione collettiva e partecipata con la quale il Piccolo si unisce a La Fabbrica del Mondo (comitato promotore del progetto) e ad altre istituzioni culturali e civili del Paese per un grande ricordo condiviso in forma di racconto e per riflettere sul tema dell’emergenza idrica e sul futuro delle nuove generazioni ai tempi della crisi climatica. Nella seconda serata (Strehler, 16 ottobre), verrà riproposto Il racconto del Vajont, l’orazione civile, composta da Paolini con Gabriele Vacis, che ha segnato la storia del teatro di narrazione italiano. Le due serate punteggiano, in due lunedì successivi, le rappresentazioni di Boomers (sempre allo Strehler, 11-22 ottobre), il nuovo spettacolo di Paolini, in stagione tra le ospitalità (così come Il racconto del Vajont).
In BAT_Bottega Amletica Testoriana, un altro regista caro al Piccolo, Antonio Latella, insieme a otto interpreti (Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Michele Eburnea, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti) onora il centenario testoriano ricreando una “bottega” teatrale. BAT è, infatti, un luogo aperto di studio e ricerca, che prende vita lungo sei diversi itinerari di lavoro condivisi col pubblico (per sei diverse serate al Grassi, dal 27 al 29 ottobre e dal 3 al 5 novembre), che esplorano tre diverse prospettive di Giovanni Testori su Amleto: una sceneggiatura scritta per il cinema e mai realizzata, L’Ambleto e Post-Hamlet. Lo spettacolo è un progetto AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali per Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, prodotto dal Piccolo e da stabilemobile, in collaborazione con Associazione Giovanni Testori.
Reduci dalla tournée che ha portato Le voci di Dante da Praga a Lisbona, da Parigi fino a Tokyo, Toni Servillo e Giuseppe Montesano ricompongono il trittico poetico Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci. Dopo le due settimane di tutto esaurito della scorsa stagione allo Studio, i fili della poesia occidentale si riannodano al Teatro Strehler (8-12 novembre).
Il sodalizio Servillo-Montesano si rinnova in primavera, nel segno dell’intimo legame tra poesia e musica, con Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me? (Strehler, 22-26 maggio). Il melologo, firmato dallo stesso Montesano, vedrà anche l’Orchestra Sinfonica di Milano (coproduttrice con il Piccolo), diretta da Gianna Fratta, accompagnare il pubblico, insieme a Servillo, in un viaggio nella musica del compositore, nell’anno del suo centenario.
A quasi tre lustri dal debutto con I pretendenti di Lagarce, Carmelo Rifici torna a mettere in scena una esilarante commedia degli equivoci di Georges Feydeau. Coprodotto dal LAC di Lugano con il Piccolo e interpretato da un cast di attori (Fausto Cabra, Alfonso De Vreese, Ugo Fiore, Tindaro Granata, Giulia Heathfield Di Renzi, Christian La Rosa, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi, Carlotta Viscovo), per la maggior parte formatisi alla Scuola di Teatro del Piccolo, La pulce nell’orecchio va in scena al Teatro Strehler dal 14 al 26 novembre.
Le pagine della letteratura si sfogliano sulla scena con Trilogia della città di K., “fiaba nera”, come la definisce Rosetta Loy, “su uno sfondo di fame e morte”. L’inferno familiare, insieme crudele e innocente, il raffinato gioco di sdoppiamenti costruito da Ágota Kristóf prende forma nell’arena dello Studio (23 novembre-21 dicembre) da un progetto di Federica Fracassi e Fanny & Alexander, con l’adattamento e la drammaturgia di Chiara Lagani e la regia di Luigi De Angelis. In scena, accanto alla stessa Fracassi, nel ruolo di Kristóf, Andrea Argentieri, Consuelo Battiston, Alessandro Berti, Lorenzo Glejieses (cast in via di definizione)
In apertura del nuovo anno (11 gennaio-11 febbraio 2024), va in scena al Teatro Grassi la prima produzione di Claudio Longhi, firmata come direttore del Piccolo: Ho paura torero di Pedro Lemebel (2001). L’edizione teatrale del romanzo (con la trasposizione di Alejandro Tantanian), gioiello della letteratura ispano-americana, segna una nuova tappa del sodalizio di Claudio Longhi e Lino Guanciale, in scena nei panni della Fata dell’angolo. Uno spettacolo in bilico tra sogno e storia – sullo sfondo, il Cile di Augusto Pinochet – che è anche un omaggio alla penna graffiante e visionaria di Lemebel (1952-2015). Accanto a Guanciale, Daniele Cavone Felicioni, Francesco Centorame, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Mario Pirrello, Arianna Scommegna, Giulia Trivero (cast in via di definizione).
Continua il percorso come artista associato al Piccolo di Liv Ferracchiati: dopo avere sorvolato l’universo algido di Hedda Gabler, porta in scena un testo originale che attraversa Il gabbiano di Čechov. Come tremano le cose riflesse nell’acqua (čajka) (Studio, 27 gennaio-25 febbraio) è il titolo (ancora provvisorio) di questa nuova libera ispirazione con, in scena, Giovanni Cannata, Roberto Latini, Laura Marinoni, Petra Valentini (cast in via di definizione).
Scritto, diretto e interpretato da Francesco Alberici (visto in questa stagione, al Piccolo, in HEDDA GABLER. come una pistola carica e premio Ubu 2021 come miglior attore/performer), Bidibibodibiboo (Grassi, 20 febbraio-3 marzo) è un ritratto al vetriolo del mondo del lavoro ai giorni nostri. Lo spettacolo – una produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione con Piccolo, CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano – nasce dal testo, creato nell’ambito dell’École des Maîtres 2020/21 e finalista alla 56a edizione del Premio Riccione, e vede in scena, accanto allo stesso Alberici, Daniele Turconi, Salvatore Aronica, Elisabetta De Vito (cast in definizione).
Al Teatro Studio Melato, dal 27 febbraio al 3 marzo, torna Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo l’opera-dibattito sulla legalità, con cui Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, dal 2011, incontrano i pubblici di tutt’Italia.

Per il suo nuovo lavoro Massimo Popolizio sceglie il testo di Gor’kij che inaugurò il Piccolo nel 1947, L’albergo dei poveri. Lo spettacolo, coprodotto con il Teatro di Roma e con la riduzione teatrale di Emanuele Trevi, arriva allo Strehler dal 7 al 28 marzo, dopo una prima italiana al Teatro Argentina. Come ormai lo stile del regista ci ha abituato, la scena è abitata da una numerosissima compagnia che allo stesso Popolizio affianca Giovanni Battaglia, Gabriele Brunelli, Luca Carbone, Martin Chishimba, Giampiero Cicciò, Carolina Ellero, Raffaele Esposito, Diamara Ferrero, Francesco Giordano, Marco Mavaracchio, Michele Nani, Aldo Ottobrino, Silvia Pietta, Sandra Toffolatti, Zoe Zolferino.
Con un apologo sull’ottusità del potere, Emma Dante conclude, dopo La scortecata e Pupo di zucchero, il suo itinerario attraverso Lo cunto de li cunti di Basile. Re Chicchinella (Studio, 8-28 marzo) è il titolo del suo nuovo spettacolo, con Carmine Maringola e un cast ancora in via di definizione, coprodotto da Piccolo, Atto Unico/Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro di Napoli, Teatro Stabile del Veneto, Carnezzeria, Célestins Théâtre de Lyon, Châteauvallon-Liberté Scène Nationale, Cité du Théâtre-Domaine d’O-Montpellier/Printemps des Comédiens.
Mentre Prima è ancora in scena per qualche giorno, Durante, secondo testo del trittico pensato da Pascal Rambert (artista associato) per il Piccolo, prosegue l’esplorazione del flusso di emozioni e passioni che possiede una compagnia di attori. In questo secondo capitolo – ancora al Grassi, dal 6 aprile al 5 maggio 2024 e sempre coprodotto con structure production e Compagnia Lombardi Tiezzi – seguiamo Anna Bonaiuto, Anna Della Rosa, Marco Foschi, Leda Kreider, Sandro Lombardi nel momento in cui va in scena lo spettacolo al quale stanno lavorando insieme, incentrato sulla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello.
A settantun anni dalla pubblicazione del capolavoro di Bradbury, Fahrenheit 451, e a cinquantotto dall’uscita nelle sale dell’omonimo film di François Truffaut, Sotterraneo, collettivo teatrale associato al Piccolo, avvia la scrittura di un lavoro originale, liberamente ispirato al romanzo, che si configura come una nuova indagine sulle possibili derive totalitarie del nostro presente. Il fuoco era la cura (titolo provvisorio), in scena allo Studio dal 21 al 26 maggio, è una coproduzione con il Metastasio di Prato, Sotterraneo, ERT Emilia Romagna Teatro.
Al Teatro Grassi, il 24 luglio 2024 (nel giorno del debutto di 77 anni fa), arriva il nuovo Arlecchino, ricreato da Stefano de Luca, con Enrico Bonavera e un cast di giovani attori, formato dagli allievi diplomati della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano. «Arlecchino è sempre rinato dalle sue ceneri, mai identico, sempre in movimento, sempre alla ricerca di un “modo” di rappresentarsi che non fosse la copia esatta del vecchio, ma la traccia del nuovo»: così Giorgio Strehler, nel 1990, salutava l’ottava edizione del Servitore di due padroni, ribattezzata “Arlecchino del Buongiorno” perché affidata ai giovani diplomati del primo corso della Scuola del Piccolo, in scena accanto a Ferruccio Soleri. Ed è a quell’ideale passaggio di testimone tra interpreti “storici” e attori esordienti che Stefano de Luca si è ispirato per ripensare e ricreare lo spettacolo.
Nella prossima stagione sono quattro le produzioni del Piccolo che nascono in seno a progetti europei e con la curatela degli artisti associati. Marco D’Agostin, con la complicità di Chiara Bersani e altri artisti della scena della danza italiana, ricrea Jérôme Bel (Studio, 17-21 aprile), opera dell’omonimo coreografo francese, tra le personalità più incisive del teatro contemporaneo mondiale.
Lo spettacolo, tappa del progetto europeo STAGES, nasce dall’idea della regista inglese Katie Mitchell e dello stesso Bel di mettere in discussione i modi di produzione e circuitazione artistica: la sfida è di non far più viaggiare gli spettacoli ma le idee che ne sono alla base, affidandole ad altri artisti che li riallestiscano di città in città (come era già accaduto al Piccolo con lacasadargilla per Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione).
Nella cornice di UNLOCK THE CITY! – progetto vincitore di Creative Europe – del quale il Piccolo è per la prima volta capofila, prendono forma due nuovi produzioni, entrambe immaginate fuori dalle sale teatrali. Il 18 e 19 novembre 2023, al Parco Cassinis, Bucolica di Marta Cuscunà – paesaggio con fischiatori, pecore e umani, con un gregge di giganti bergamasche e la gentile collaborazione di Giuseppe Salvi, pastore – è uno zoo capovolto, in cui gli umani, dai “recinti” in cui erano confinati, osservano gli animali, liberi nel paesaggio. Dal 9 all’11 maggio, all’area Nosedo Porto di Mare, prenderà vita Limited Edition di Davide Carnevali, spettacolo site-specific e museo nel verde, per comprendere che il pianeta che abitiamo è un’edizione limitata non replicabile.
Infine, nell’ambito del progetto europeo Performing Landscape, l’8 e il 9, il 15 e il 16 giugno, in una location all’aperto in via di definizione, Paesaggi condivisi (produzione locale ZONA K e Piccolo Teatro di Milano) invita a lasciare il teatro e trascorrere una giornata nella natura: camminando ed esplorando campi e foreste, gli spettatori scopriranno sette proposte artistiche, sette variazioni sul tema paesaggio. Stefan Kaegi, del collettivo Rimini Protokoll, e Caroline Barneaud, curatrice del Théâtre Vidy-Lausanne, hanno invitato dieci artisti europei – oltre allo stesso Kaegi (Gremania, Svizzera): Chiara Bersani e Marco D’Agostin (Italia), El Conde de Torrefiel (Spagna), Sofia Dias e Vítor Roriz (Portogallo), Begüm Erciyas e Daniel Kötter (Turchia, Belgio, Germania), Ari Benjamin Meyers (Stati Uniti, Germania), Émilie Rousset (Francia) – a condividere le loro visioni sul rapporto con il territorio. Paesaggi condivisi ha debuttato il 14 maggio 2023 a Chalet-à-Gobet con il Théâtre Vidy-Lausanne, e viene attualmente adattato e rappresentato nei diversi luoghi coinvolti: Avignone, Berlino, Milano, Lubiana, St. Pölten, la regione di Girona e la regione di Lisbona.
In una stagione particolarmente ricca di ricorrenze, il Piccolo Teatro, oltre agli spettacoli (sia produzioni sia ospitalità) legati ai centenari di Calvino, Testori, Puccini, dedica una serata speciale al 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni. Con Spartiti manzoniani (Grassi, 20 novembre), si aggiunge al fitto palinsesto delle celebrazioni una serata antologica di letture, realizzata in collaborazione con Casa Manzoni e con la consulenza scientifica del suo presidente, professor Angelo Stella. Laura Marinoni e Roberto Latini leggeranno pagine manzoniane (tra le altre, da Fermo e Lucia, I promessi sposi, Inni sacri e Adelchi) a evidenziare il continuo intrecciarsi di virtù laica, virtù cristiana e universo della passione, all’interno di un’esperienza artistico-culturale che costituisce l’ideale sintesi, in ambito italiano, di Illuminismo, Neoclassicismo e Romanticismo.
Un’altra dedica verrà tributata a tre figure le cui esistenze si sono fittamente intrecciate alla storia dello stabile milanese: l’attrice Valentina Cortese, nata a Milano il 1° gennaio del 1923, lo scenografo Luciano Damiani, anche lui classe 1923, essendo nato a Bologna il 14 luglio di quello stesso anno, e l’attore Franco Graziosi – scomparso nel 2021 – che settant’anni fa, il 12 ottobre del 1953, diretto da Giorgio Strehler nella goldoniana Vedova scaltra, debuttava sul palcoscenico di via Rovello, dove si sarebbe esibito per oltre mezzo secolo.
Minimo comun denominatore artistico tra le tre personalità è uno spettacolo, Il giardino dei ciliegi di Čechov, che Strehler portò in scena il 21 maggio del 1974 al Piccolo Teatro, con le scene di Luciano Damiani, un’indimenticabile Valentina Cortese nel ruolo di Ljubov’ Andreevna Ranevskaja e Franco Graziosi nel ruolo del villain Ermolaj Alekseevič Lopachin.
L’omaggio del Piccolo ai tre artisti si apre il 13 ottobre, con l’inaugurazione, nel foyer del Teatro Grassi, di un’installazione a loro dedicata, realizzata con materiali provenienti dall’Archivio storico dello stabile milanese. L’intervento introduttivo di Maurizio Porro e la visita all’installazione saranno seguiti dalla proiezione integrale de Il giardino dei ciliegi, al Chiostro Nina Vinchi.
Il Chiostro ospiterà anche le tre successive date, in cui, a dialogare sempre con Maurizio Porro, saranno Giulia Lazzarini e Gian Luca Bauzano, nell’incontro del 18 ottobre, dedicato al centenario della nascita di Valentina Cortese; Vittoria Crespi Morbio e Renata Bulgheroni, nell’analoga celebrazione che si terrà il 20 ottobre per Luciano Damiani; Stefano de Luca e Laura Pasetti, il 25 ottobre, per ricordare il 70° anniversario del debutto al Piccolo di Franco Graziosi.
Alla doppia ricorrenza di Carlo Emilio Gadda (130 anni dalla nascita e 50 dalla scomparsa), celebrata da Fabrizio Gifuni con un’unica eccezionale rappresentazione di Galline Autolesioniste Declamano Dubitazioni Amletiche (Grassi, 10 novembre), si aggiunge un’ulteriore iniziativa per ricordare i dieci anni dall’addio a Patrice Chéreau.
Il teatro tiene banco_ Ideato e avviato nella stagione 2022/23, realizzato con il prezioso sostegno di Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Il teatro tiene banco è un palinsesto di spettacoli e di attività dedicate alle diverse fasce di pubblico in età scolare.
La scrittura di Davide Carnevali fa da perno scenico anche alle proposte per la stagione 2023/24, che prevedono, oltre ai molti appuntamenti di approfondimento e alle attività laboratoriali per docenti e studenti, l’allestimento di tre spettacoli. La meravigliosa avventura di Ciàula nella caverna (Scatola Magica, 4-17 marzo) in cui, per i più piccoli della scuola elementare, giocando con il teatro d’ombre, si rilegge in modo semplice e divertente il mito della caverna di Platone, attraverso il filtro di una delle più celebri novelle di Pirandello (Ciàula scopre la luna); Guida pratica per orientarsi nella selva oscura (Grassi, 22 febbraio-2 marzo) è il titolo per le medie inferiori: una divertente introduzione ai primi due canti della Divina commedia per non smarrirsi nell’interpretazione dell’Inferno dantesco; Sei personaggi in cerca di followers, allestito nelle classi (18-23 marzo, 8-13 aprile) – come già era accaduto per Antigone in cattedra – utilizza invece il dispositivo metateatrale architettato da Pirandello per aiutare ragazzi e ragazze delle superiori a riflettere sulle finzioni che fanno parte della loro quotidianità. Oltre alle tre nuove proposte, la stagione prevede anche la ripresa, nei licei, di Antigone in cattedra (20 novembre-2 dicembre).
Un nuovo calendario di appuntamenti, destinati sia ai ragazzi delle scuole sia, nei fine settimana, alle famiglie, attende anche Benvenuti al Piccolo! Nel paese di Teatro (da ottobre a febbraio), la nuova edizione della tradizionale visita guidata degli spazi del Piccolo Teatro, curata da Michele Dell’Utri. In compagnia di due giovani attori, il percorso attraverso i luoghi più suggestivi normalmente nascosti alla vista del pubblico (sartoria, attrezzeria, magazzino costumi…) diventa l’occasione per ripercorrere la storia dell’istituzione attraverso alcuni suoi spettacoli simbolo, a partire da La storia della bambola abbandonata, celeberrima regia di Strehler per il pubblico più giovane.
Infine, La magica scatola di Arlecchino, laboratorio sostenibile per la scuola primaria (Scatola Magica, 8 – 21 aprile), è un’avvincente esplorazione delle maschere della Commedia dell’Arte e dell’Arlecchino servitore di due padroni.
Festival_ A distanza di due anni, si rinnova l’appuntamento con il festival internazionale Presente indicativo (paesaggi teatrali): 730 giorni da interrogare, in cui la cronaca è diventata Storia, alcune riflessioni sono sedimentate mentre altre sono rimaste mobili e incandescenti, influenzando – in entrambi i casi – il nostro vivere, il nostro modo di fare e guardare all’arte, al teatro.
«Se il paesaggio», ricorda Claudio Longhi, «si identifica col giro dell’orizzonte, con qualcosa che si sposta insieme all’osservatore, non resta che modificare continuamente la linea di approdo, reagendo alla mutevole complessità dei tempi». E così continua a fare il Piccolo Teatro che, dal 4 al 19 maggio, nel mese del suo compleanno, accoglierà alcuni dei principali protagonisti della scena europea (e non solo), a costruire un festival che è, e vuol essere, anche una festa di prospettive. Spettacoli, perfomance, incontri, persone e parole: un crocevia di estetiche, linguaggi e geografie per “sismografare” il tempo in cui viviamo a partire dal teatro, tentando di tracciare, ancora una volta, le coordinate della scena contemporanea.
Ospitalità: Stefano Massini, artista associato al Piccolo, torna a incontrare il pubblico milanese che ogni anno gli tributa un plauso straordinario, con L’interpretazione dei sogni (Studio, 10-22 ottobre), e mette il suo estro di narratore al servizio di uno spettacolo liberamente ispirato e tratto da Freud.
Boomers (Strehler, 11-22 ottobre) è memoria e gioco, mescolanza di virtuale e reale, ballata ribelle al destino e al “così va il mondo”, narrata e cantata a due voci: un Album concerto su cinquant’anni di storia italiana nel bar della Jole, con Marco Paolini e Patrizia Laquidara;
I Promessi sposi alla prova (Grassi, 12-22 ottobre), lo storico spettacolo di Andrée Ruth Shammah, a quasi trent’anni di distanza dal debutto, è per la prima volta al Piccolo, in occasione delle celebrazioni di Manzoni e Testori. In scena, tra gli altri, Federica Fracassi e Giovanni Crippa;
a undici anni da Natale in casa Cupiello, prodotto dal Piccolo, Fausto Russo Alesi torna a Eduardo con L’arte della commedia (Strehler, 24 ottobre-5 novembre), facendo rivivere in scena, insieme a un gruppo di attori strepitosi, generazioni a confronto, la grande magia del teatro;
con Ottantanove (Studio, 25-29 ottobre) Elvira Frosini e Daniele Timpano, anche loro per la prima volta al Piccolo, affiancati in scena da Marco Cavalcoli, indagano le conseguenze della Rivoluzione francese, a due secoli di distanza, con una scrittura affilata e spietatamente ironica;
due spettacoli sono ospitati al Grassi, nell’ambito di NEXT, Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo: Taxi Light Vigil (8 novembre) scritto da Darren Donohue e messo in scena da Compagnia Lumen e Tycoons (11 novembre), un testo di Michele Segreto, allestito da servomutoTeatro;
Vita immaginaria di Antonio Neiwiller 1948 > 1993 > ∞ (Grassi, 9 novembre), nel trentennale della scomparsa, è una serata di ricordo e di racconto sulle tracce di un artista multicentrico e poco conosciuto in vita;
magnifica ossessione di Fabrizio Gifuni è il mondo di Carlo Emilio Gadda, un’officina di lavoro sempre aperta che, nell’anno in cui si celebrano i 130 anni dalla nascita e i 50 dalla scomparsa, propone, per un’unica speciale serata in prima assoluta (Grassi, 10 novembre), Galline Autolesioniste Declamano Dubitazioni Amletiche;
Nanni Moretti, al suo debutto nella regia teatrale, porta in scena due commedie di Natalia Ginzburg, Fragola e Panna e Dialogo, riunite nel titolo Diari d’amore (Grassi, 14-26 novembre), con Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi;
Gabriele Lavia non manca all’appuntamento con il pubblico del Piccolo, portando in scena la commedia degli equivoci che Carlo Goldoni scrisse ispirandosi a un “un fatto vero, verissimo, accaduto in Olanda”: Un curioso accidente (Strehler, 28 novembre-6 dicembre);
Glauco Mauri e Roberto Sturno, guidati da Andrea Baracco, affrontano per la prima volta Thomas Bernhard in uno spettacolo che riunisce sotto il titolo Interno Bernhard due lavori, Il Riformatore del Mondo e Minetti, ritratto di un artista da vecchio (Grassi, 29 novembre-6 dicembre);
dopo il successo di Anatomia di un suicidio, lacasadargilla, artisti associati al Piccolo, portano al Grassi Il Ministero della Solitudine (12-17 dicembre), scrittura originale di, con e per cinque attori – Caterina Carpio, Tania Garribba, Emiliano Masala, Giulia Mazzarino, Francesco Villano – strutturata per incontri, incidenti, partiture fisiche sull’orlo di una danza;
nel periodo natalizio, sul palcoscenico dello Strehler tornano a volteggiare, come tradizione vuole, gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala con Lo schiaccianoci (13–21 dicembre) su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, con la coreografia di Frédéric Olivieri, appuntamento attesissimo che si prolunga nello spettacolo istituzionale di primavera (26-28 aprile);
con L’asino e il bue. Greccio 2023 (Strehler, 23 dicembre), nell’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe di San Francesco, Ascanio Celestini dedica uno dei suoi racconti a Francesco, il santo che nel 1223, a Greccio, creò il presepe. Dopo l’anteprima al Piccolo, le recite proseguono al Teatro Carcano, dal 24 al 28 gennaio;
poetico, universale, senza tempo: per Natale torna anche SLAVA’S SNOWSHOW (Strehler, 28 dicembre-14 gennaio), lo spettacolo con i numeri più belli e famosi del repertorio di Slava Polunin, il clown russo che si ispira a Marcel Marceau, Charlie Chaplin e al nostro Totò;
la seconda metà della Stagione è incorniciata, come sempre, dalle meraviglie della Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli: a Natale e inizio d’anno, una nuova produzione, Il canto di Natale da Charles Dickens (Studio, 28 dicembre-7 gennaio), e, nel periodo estivo, il ritorno della Tempesta di Shakespeare (Grassi, 18-30 giugno);
dopo Pour un oui ou pour un non – al Grassi nel 2022 – Umberto Orsini e Franco Branciaroli, I ragazzi irresistibili del teatro italiano, portano allo Strehler (16-28 gennaio) la commedia di Neil Simon diretta da Massimo Popolizio;
in un nuovo allestimento firmato da Giuseppe Dipasquale, torna in scena La concessione del telefono (Strehler, 30 gennaio-4 febbraio), l’originale testo teatrale scritto da Andrea Camilleri e dallo stesso Dipasquale, tratto dall’omonimo romanzo dell’autore siciliano;
moglie furiosa e madre straziata, Isabella Ragonese è la tragica regina di Micene nell’ultimo spettacolo di Roberto Andò, Clitennestra (Strehler, 6-11 febbraio) tratto dal romanzo con cui Colm Tóibín ha riletto il mito classico come dramma di passioni e debolezze terribilmente umane;
tra indagine, poesia e denuncia, in Dentro. Una storia vera, se volete (Grassi, 14-18 febbraio), Giuliana Musso, per la prima volta al Piccolo, racconta l’occultamento di una violenza nel contesto familiare;
dopo otto anni e dieci spettacoli, la ricerca artistica di Armando Punzo, Leone d’oro alla carriera alla Biennale 2023, con la sua Compagnia della Fortezza giunge a una forma definitiva con Naturae (Strehler, 17-18 febbraio);
diretta da Antonio Latella, Sonia Bergamasco è Mirandolina in La locandiera (Strehler, 20 febbraio-3 marzo), il testo che, secondo il regista, «dà inizio al teatro contemporaneo», e con il quale vuole anche rendere omaggio a Massimo Castri, «che con Goldoni ha saputo riscrivere parte della storia teatrale italiana»;
Theodoros Terzopoulos, fra i grandi maestri della ricerca teatrale, dirige un cast d’eccezione nella sua personale lettura del misterioso capolavoro di Samuel Beckett: in scena, Aspettando Godot (Grassi, 5-10 marzo), Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano;
ancora Beckett per Massimiliano Civica, tre volte vincitore del Premio Ubu per la miglior regia, che dirige Monica Demuru e Roberto Abbiati in Giorni felici, nella stessa sala (Grassi, 12-17 marzo) che vide nei panni di Winnie, Giulia Lazzarini, diretta da Strehler;
tra teatro, arte e performance, il duo RezzaMastrella, Leone d’oro alla Biennale di Venezia e per la prima volta in stagione al Piccolo, porta sul palcoscenico dello Strehler (4-7 aprile) Fotofinish, “storico” spettacolo del 2003, surreale, corrosivo, travolgente;
Valerio Binasco, il principale interprete del teatro di Jon Fosse in Italia, dirige La ragazza sul divano (Strehler, 9-14 aprile): con lui in scena, Pamela Villoresi, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano e Giovanna Mezzogiorno;
rimpianti, amori infelici ed esistenze mai pienamente vissute: con Zio Vanja (Strehler, 16-21 aprile) Leonardo Lidi continua il suo viaggio nel teatro di Anton Čechov, dopo Il gabbiano da tutto esaurito presentato nella stagione in corso;
Filippo Nigro è interprete – e regista con Fabrizio Arcuri – della versione italiana di Every Brilliant Thing (Studio, 27 maggio-1° giugno), gioiosa autobiografia scandita dalla lista delle “cose per cui vale la pena vivere”, scritta nel 2013 da Macmillan e Donahoe e presentata, con grande successo, al Festival di Edimburgo;
Lluís Pasqual dirige Lina Sastri, tra teatro, danza e musica, in Nozze di sangue (Strehler, 28 maggio-1° giugno), lo struggente dramma di García Lorca, al quale il regista è da sempre legato e del quale per il Piccolo firmò, nel 1986, El publico e, nel 2010, Donna Rosita nubile;
Valter Malosti e Anna Della Rosa interpretano i due straripanti protagonisti di Antonio e Cleopatra (Strehler, 4-9 giugno), il capolavoro di Shakespeare che gioca con l’alto e il basso, la storia, l’eros e il potere.
Collaborazioni_La Stagione 2022/2023 è impreziosita, come sempre, da collaborazioni storiche e dall’annodarsi di nuovi legami.
La diciassettesima edizione di MITO SettembreMusica è un lungo viaggio nei luoghi che sono stati propulsori di nuove pagine musicali. Nei quattro appuntamenti allo Studio ci si muoverà da Cambridge e dal coro maschile della sua celebre università (12 settembre) all’inatteso legame che unisce la Vienna di Haydn e Mozart con l’Australia contemporanea (13 settembre). Con una deviazione in compagnia di quattro sassofoni (15 settembre), si arriverà, poi, alla New York che tanti compositori ha ispirato (17 settembre). La scoperta di un paese i cui abitanti hanno deciso di comunicare solo attraverso note, pause e accordi è, invece, quella che il pubblico potrà fare al Teatro Strehler in compagnia delle attrici Licia Maglietta e Laura Curino, le voci di Dorothy nella città dei ragazzi e Dorothy nella città dei bambini (10 e 16 settembre, a partire dai 6 anni).
In veste autunnale (28 settembre-1° ottobre), torna il MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer, alla sua 37° stagione, sempre ospitato allo Strehler, da oltre quindici anni casa della rassegna, con un ricco programma di eventi cinematografici, culturali e teatrali all’insegna del nuovo claim #StayOpen e sotto la nuova direzione artistica di Paolo Armelli, Pierpaolo Astolfi e Priscilla Robledo.
LaFil, Filarmonica di Milano, torna allo Studio il 27 novembre per la chiusura della sua seconda residenza artistica al Museo Mudec, con il nuovo progetto dedicato alla mostra sull’impressionismo e il Giappone. In programma il Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy, il concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Ravel, il Requiem per archi di Toru Takemitsu e, per finire, un’altra composizione di Ravel, Le tombeau de Couperin.
È sempre lo Studio ad accogliere anche l’Orchestra Sinfonica di Milano che compie trent’anni e rinnova un legame, quello con il Piccolo, che ha attraversato gli ultimi vent’anni del teatro, dal Così fan tutte diretto da Strehler, nel 1998, all’Opera da tre soldi, con la regia di Damiano Michieletto, nel 2016, fino a Concerto per Amleto con Fabrizio Gifuni, nel 2018. Nella prossima stagione l’Orchestra di casa all’Auditorium di Milano, oltre alla partecipazione e coproduzione di Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me? presenta, nella sala di via Rivoli, una rassegna in due concerti (18 dicembre e 29 aprile), dedicata ai compositori contemporanei e ai linguaggi d’avanguardia.
Al Grassi, dal 21 al 25 maggio 2024, giunge alla ventunesima edizione Milano per Gaber, che annualmente ripropone al pubblico degli appassionati e alle nuove generazioni il vastissimo repertorio musicale e teatrale del Signor G., affiancando le proposte teatrali a un ricco calendario di lezioni-spettacolo nelle scuole.
Dal 25 al 30 giugno 2024 torna Milano Flamenco Festival, giunto alla sua 17° edizione, una finestra aperta sulla vibrante scena di un’arte che, dall’Andalusia è arrivata a essere iscritta al Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. Sul palcoscenico dello Strehler, le icone mondiali del flamenco tradizionale e gli artisti emergenti più innovativi e all’avanguardia.
Nuovi pubblici_La naturale evoluzione dei processi artistici, dentro e fuori la scena, la trasformazione del gusto e del modo di fruire la cultura, i drastici cambiamenti prodotti dalla pandemia nelle abitudini e nei comportamenti degli spettatori, sono solo alcuni degli elementi che vanno disegnando una nuova immagine di pubblico. Sempre più eterogenee e frastagliate, le platee si fanno plurali, imprevedibili, inafferrabili: una nuova frontiera di interlocutori che il Piccolo si propone di esplorare e interrogare, sollecitare e coinvolgere attraverso varie linee progettuali.
Sempre viva, del resto, è la promessa di Paolo Grassi e del suo Teatro d’Arte per Tutti: «recluteremo i nostri spettatori, per quanto più è possibile, tra i lavoratori e tra i giovani, nelle officine, negli uffici, nelle scuole…».
Con Absolute beginners | C’è sempre una prima volta (in platea) il Piccolo apre le sue porte proprio a una nuova comunità di spettatori, che non hanno mai avuto l’occasione o la possibilità di entrarvi. Il progetto – nato nel solco di Primeira Vez del Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona – è rivolto infatti a tutti i cittadini senza distinzioni di età o provenienza che non sono mai stati a teatro, e darà la possibilità di vedere tre diversi spettacoli, di scoprire gli spazi del teatro – dal backstage alla sartoria – e di incontrare dal vivo i protagonisti della scena. Gli Incontri teatrali del terzo tipo si configurano invece come un ciclo di serate speciali, con conversazioni informali post spettacolo tra pubblico e artisti in un contesto conviviale. Una proposta nata per avvicinare e coinvolgere una nuova comunità di giovani spettatori under 35 (universitari, studenti di master e accademie, giovani lavoratori).
Sempre agli studenti, ma anche al pubblico organizzato, è dedicato Teatro aperto | visite guidate agli spazi teatrali e percorsi sensoriali, un viaggio dietro le quinte per scoprire segreti, aneddoti e mestieri legati alla storia del teatro. In particolare, attraverso l’esperienza del touch tour lo spazio scenico, i costumi, gli elementi di attrezzeria, si trasformano in formidabili strumenti di un racconto dedicato al pubblico non vedente e ipovedente. Ask me anything, il formato ideato dall’associazione culturale On Air per valorizzare il ruolo delle scienze (pure, umane e sociali), prevede una serie di incontri tesi ad approfondire i temi di alcuni spettacoli di produzione con un approccio diretto e coinvolgente. Con il Circolo degli spettatori, invece, il Piccolo accompagna gruppi di lettori e di spettatori in un percorso tra teatro e letteratura che si articolerà in letture integrali, incontri di approfondimento a confronto con artisti e autori, tra gli spazi del Teatro e le biblioteche milanesi.
Tra editoria e formazione si muove invece STORMI, il magazine curato dalla redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrali e realizzato dagli studenti dell’Università degli Studi di Milano, per raccontare il teatro e la sua comunità, tra artisti, contaminazioni e nuovi pubblici. Infine, poiché il teatro vive di passaparola, proseguono gli appuntamenti pensati insieme a Perimetro: per ciascun episodio di PASSAPAROLA | Il teatro portato fuori, un ospite trascorre una sera a teatro e decide chi invitare allo spettacolo successivo. Ogni puntata è raccontata da vicino attraverso un’intervista e un reportage fotografico affidato a un autore sempre diverso, in una tessitura di immagini e parole.
Non 20121_ Il Piccolo Teatro ribadisce anche nella prossima stagione la necessità, per il teatro, di uscire, non solo metaforicamente, dalle proprie sedi, e raggiungere i cittadini anche nei luoghi della loro quotidianità. In quanto rito collettivo per eccellenza, il teatro può e deve avere un ruolo cruciale nel ricostruire un’idea di comunità e nel ricucire gli sfrangiamenti e le dispersioni del tessuto metropolitano che la pandemia e la crisi energetica hanno contribuito ad allargare. Una visione che, fin dalla scorsa stagione, il Piccolo condivide con IMMERSIONI. laboratorio di linguaggi performativi nei quartieri, diretto da Andrea Capaldi, di nuovo negli spazi del Piccolo, dal 6 al 10 settembre. Colonna vertebrale del festival è Indagine Milano, una mappatura artistica della città con focus specifico su altri cinque quartieri meno centrali. Gli artisti selezionati per il 2023 sono: Carolina Balucani e Arianna Lodeserto, che lavoreranno a Quarto Oggiaro; FanniBanni’s, che lavoreranno ad Affori; Claudio Larena, che lavorerà a Lambrate/Ortica; Xlee, che lavorerà a Garibaldi/Chinatown, Dogyorke/Yuri S. D’Ostuni e Sara Leghissa che lavoreranno in Via Padova/Viale Monza/Loreto, vincitori questi ultimi della call nell’ambito della nuova collaborazione con il MiX Festival di Cinema LGBTQ. Di questi artisti verranno restituiti gli studi performativi frutto di due mesi di residenza nei territori. Questa seconda edizione del Festival si aprirà con El nost Milan – Una festa di comunità, una lezione aperta performativa di Serena Sinigaglia per raccontare il lungo percorso di arte partecipata e di costruzione di comunità che ATIR svolge da più di vent’anni sul territorio di Milano.
Da non perdere lo spettacolo di e con Concita De Gregorio, Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale con le musiche di Erica Mou e la regia di Teresa Ludovico.
Con i video di #ITALIANSTORIES, 24 nuove voci racconteranno l’Italia per il Teatro italiano nel mondo. Non mancheranno inoltre gli appuntamenti con le premiazioni e i reading dei testi premiati del Premio Carlo Annoni e del conTEST Amleta.
IMMERSIONI si concluderà il sabato sera con una festa sul Sagrato del Teatro Strehler e un workshop di Chiara Taviani per la creazione di ENDLESS, atto performativo partecipato di lunga durata, una camminata coreografata che si svolgerà nella giornata di domenica 10 settembre nello spazio pubblico in prossimità del Teatro Studio Melato, in concomitanza con la maratona che ripercorrerà le performance di Indagine Milano 2022 / 2023 in programma per tutto il pomeriggio/sera all’interno del teatro.
Nuovo prolungamento del Piccolo nei quartieri sarà, nella prossima stagione, anche l’iniziativa Teatro dietro l’angolo. Scuola di teatro nei municipi, un ciclo di lezioni-laboratorio, tra pratica e teoria, che si dispiega nei quartieri della città, a innescare un dialogo diretto tra scena e persone.
Il percorso di formazione coinvolge operatrici e operatori, attrici e attori del Piccolo Teatro, e lo stesso direttore, Claudio Longhi.
Palcoscenici in formazione_ L’impegno del Piccolo Teatro sul fronte della formazione dei giovani artisti prosegue quest’anno sia rinnovando la collaborazione con l’École des Maîtres, sia con un palinsesto di prove aperte che vedono impegnati gli allievi della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo.
Scuola di Teatro “Luca Ronconi”
Nel mese di settembre 2023 prende avvio il terzo anno del corso dedicato a Claudia Giannotti, che conclude il ciclo di studi di questo triennio della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo, diretta da Carmelo Rifici.
A partire dal mese di dicembre 2023 e con cadenza mensile, la Scuola presenterà al pubblico le prove aperte dei percorsi che gli allievi e le allieve hanno compiuto guidati da Alessio Maria Romano in un percorso di studio finalizzato alla creazione di “Pezzi in movimento solo”, Mauro Avogadro (studio su Casa di bambola di Ibsen), Antonio Latella (che svolgerà il tutoraggio sui versanti drammaturgico, registico e interpretativo nell’ambito di “Favolosamente”, un progetto triennale ispirato alle Fiabe dei Fratelli Grimm), Lisa Ferlazzo Natoli, Fabio Condemi e Giacomo Bisordi (che seguiranno un progetto sul Teatro dell’Assurdo), Giovanni Crippa e Serena Sinigaglia (programma in definizione). A conclusione del triennio formativo, inoltre, il direttore Carmelo Rifici, insieme a Livia Rossi, già allieva della Scuola del Piccolo Teatro, sta lavorando al testo del saggio di fine corso, che sarà incentrato sul tema della ribellione. Nell’ambito, infine, della ordinaria programmazione didattica, accanto alle normali lezioni tenute dai docenti di ruolo, saranno previsti alcuni seminari tenuti dal collettivo belga FC Bergman – Leone d’argento alla Biennale di Venezia, in scena al Teatro Strehler con The Sheep Song, nell’ambito della prima edizione del festival Presente indicativo – e dell’artista associato Marco D’Agostin, insieme a Chiara Bersani.
École des Maîtres
Il Piccolo prende parte per il secondo anno consecutivo all’École des Maîtres, master internazionale di alta formazione, strutturato in forma itinerante nei Paesi europei che aderiscono al progetto.
Ideato nel 1990 dal critico teatrale Franco Quadri e giunto alla trentunesima edizione, il percorso si pone l’obiettivo di innescare una relazione tra giovani attrici e attori – formatisi nelle accademie d’arte drammatica e nelle scuole di teatro d’Europa e già attivi come professionisti – e rinomati registi della scena internazionale, per dare vita a un’esperienza di lavoro finalizzata al confronto e allo scambio di competenze sui metodi e le pratiche di messinscena, partendo da testi, lingue e linguaggi artistici differenti. L’École des Maîtres è progettata e promossa da un’ampia rete di istituzioni internazionali, a partire dai sette partner di progetto e direzione artistica: CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa (Italia) , CREPA-Centre de Recherche et d’Expérimentation en Pédagogie Artistique (CFWB/Belgio) , Teatro Nacional D. Maria II, TAGV-Teatro Académico de Gil Vicente (Portogallo), Comédie de Caen-Centre Dramatique National de Normandie, Comédie, Centre dramatique national de Reims (Francia). Il Maestro di questa edizione è l’attore e regista franco-argentino Marcial Di Fonzo Bo, che collaborerà con la drammaturga e traduttrice Marianne Ségol-Samoy.
«Lavoreremo in diverse lingue – spiega – e a partire da differenti traduzioni del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Nel Sogno, la convivenza tra la notte – spazio dei fantasmi e del disordine – e il giorno – spazio della realtà e dell’ordine – non è estranea a un’incredibile serie di incisioni di Francisco Goya che mi perseguita fin dall’infanzia: Los Disparates. Essa riunisce le tematiche care al pittore spagnolo: l’accusa alla Chiesa cattolica, la denuncia della guerra, la critica a una società conservatrice e moralista, come quella dell’Inghilterra shakespeariana. Marianne Ségol-Samoy, traduttrice e drammaturga, accompagnerà il lavoro attraverso diverse versioni del testo, a partire dalla nuovissima traduzione francese del poeta Olivier Cadiot e dall’originale inglese».
I partecipanti saranno sedici, quattro attrici e attori ammessi per ciascun Paese partner. Il corso inizierà a Caen il 28 agosto, quindi sarà a Liegi (9 – 12 settembre), Milano (13 – 16 settembre), Udine (17 – 26 settembre), Coimbra (27 settembre – 1° ottobre), Lisbona (2 – 4 ottobre), Reims (5 – 7 ottobre).
Oltre la scena / per le scuole_Il denso programma di attività formative dedicato al mondo della scuola, pensato per avvicinare le giovani spettatrici e i giovani spettatori ai linguaggi e alle forme della scena, si compone di molteplici format. Dalle lezioni spettacolo (Blitz come delle vere e proprie incursioni didattiche), a scuola o in digitale, che coinvolgono le classi in azioni teatrali e in momenti di confronto con gli artisti, ai Laboratori di visione, incontri digitali e in presenza rivolti alle scuole secondarie di primo e secondo grado e dedicati agli spettacoli di produzione; dai Quaderni didattici, approfondimenti digitali per studenti e docenti, ai PCTO, i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, che si modellano sui temi offerti dalle stagioni teatrali e sui mestieri della scena. Quattro sono le proposte per la stagione 2023-2024. Storie dall’Albergo dei poveri: in attesa dello spettacolo diretto da Massimo Popolizio, un laboratorio di drammaturgia dedicato alla forma del teatro documento; in Alla scoperta della fabbrica del teatro la macchina teatrale si svela attraverso i mestieri che rendono possibile la nascita di uno spettacolo (la sartoria, l’attrezzeria, il palcoscenico diventano i luoghi del racconto, coinvolgendo i professionisti della scena); infine, due cantieri di regia: Il barone rampante | Ho paura torero: gli studenti saranno accompagnati nell’ideazione e nella presentazione di progetti inediti di allestimento teatrale dalla forma romanzo, per ripercorrere e approfondire tutte le fasi che costituiscono il processo creativo di trasposizione teatrale, dall’analisi del testo alla drammaturgia, dalla concezione scenografica e dei costumi alla formazione di una ipotetica compagnia che interpreti i personaggi del racconto.
Oltre la scena | Parole in atto: Al centro della riflessione che si affaccia oltre la scena, correndo parallela alla programmazione ordinaria, il linguaggio, inteso nelle sue molteplici declinazioni: dal rapporto tra scena e letteratura alla dimensione fisica e spaziale della parola, dalle trasformazioni della lingua ai suoi nuovi utilizzi, fino alle sue diverse implicazioni politico-sociali.
Per questo, insieme agli incontri e alle conversazioni con gli artisti (Parole in pubblico, Chi è di scena) il Piccolo ha ideato Presa di parola, un ciclo di appuntamenti incentrato sui testi che hanno fatto da “serbatoio” poetico e immaginario ai registi e alle compagnie durante il processo di creazione. Non mancheranno gli incontri dedicati al mondo dell’editoria (Segnalibro) con letture e presentazioni di libri insieme agli autori, né le rassegne cinematografiche (Sguardi paralleli) diffuse in diverse sale-partner nella città. Ad attraversare la città saranno anche le camminate teatrali e le visite-spettacolo (Walk_Talk), che porteranno gli spettatori in alcuni luoghi simbolo di Milano, dove far risuonare, insieme alle attrici e agli attori delle compagnie, i contenuti degli spettacoli.
Infine, per chi avesse voglia di sperimentare in prima persona le pratiche della scena, saranno organizzati atelier (Teatro in platea) e, per la prima volta, nei quartieri della città, un corso-laboratorio di introduzione al teatro, tra pratica, storia e teoria (Teatro dietro l’angolo. Scuola di teatro nei municipi). Nell’ambito di PiccoloSmart, sul sito e sui social del Piccolo saranno pubblicati podcast, video e altri contenuti digitali. formati diversissimi che mirano a garantire una vitalità e una molteplicità del ragionare teatrale anche fuori dalla scena.
Progetti europei | Co-progettare l’Europa_ Incisa nel suo nome e nella storia dei suoi protagonisti, la vocazione europea del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa si traduce oggi più che mai nella necessità di immaginare una progettazione internazionale condivisa. In una parola: co-progettare.
Co-progettare, insieme all’Europa, l’Europa stessa. Sono quattro le reti progettuali che vedranno il Piccolo impegnato nei prossimi mesi: UNLOCK THE CITY!, STAGES, Future Laboratory, Performing landscape, quattro programmi internazionali che fanno del teatro lo strumento per interrogarsi sulla sostenibilità, la città post pandemica, l’inclusione sociale, il paesaggio e la formazione di nuovi talenti, e che sviluppano le loro operatività tra la creazione di spettacoli, workshop e laboratori didattici, una ricerca integrata che coniughi arte e scienza, e un sistema di residenze artistiche.
Per la prima volta capofila di un progetto vincitore di Creative Europe, il Piccolo Teatro ha dato il via a UNLOCK THE CITY!, programma triennale realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano e con altri cinque partner internazionali (Teatre Lliure, Teatrul Tineretului, Toneelhuis, Østfold University College & Norwegian Theater Academy, The Academy of Performing Arts – AMU), per riflettere sul teatro come strumento per ripensare, attraverso il paesaggio, la città post pandemica e, in particolare, come affrontare il concetto “limite” nella dimensione urbana. In campo, per il Piccolo, oltre a una ricca gamma di attività di ricerca, formazione e di attivazione del territorio che interesserà la zona sud di Milano, anche la realizzazione delle performance di tre artisti associati: Marta Cuscunà (novembre 2023), Davide Carnevali (maggio 2024) e Sotterraneo (stagione 2024/25).
Con Future Laboratory il Piccolo partecipa a un network di 12 partner europei per dare vita a un progetto pilota: quindici artisti emergenti sono stati selezionati per condurre un progetto di ricerca sul tema dell’inclusione sociale. Durante tre residenze, che si terranno in tre diverse città europee, gli artisti potranno beneficiare di un sostegno da parte dei teatri ospitanti che include tutoraggio, masterclass e accompagnamento all’elaborazione di un concept per una possibile futura produzione. Dopo le due residenze della scorsa stagione – che hanno visto protagonisti Odete (Portogallo) e Maurin Ollès (Francia) –, ad essere ospiti del Piccolo nella stagione 2023/24 saranno Ruxandra Simion (Romania) e Mateja Stanislava Rot (Slovenia), mentre Giulia Sangiorgio continuerà, come giovane artista del Piccolo Teatro, il suo percorso di ricerca in Lussemburgo e allo Staatstheater Mainz. Tutti gli artisti coinvolti avranno la possibilità di presentare il proprio progetto durante un evento internazionale e plenario presso i Théâtres de la Ville de Luxembourg (novembre 2024).
STAGES – Sustainable Theatre Alliance for a Green Environmental Shift è un programma sperimentale che mette al centro il modo in cui il settore culturale affronta il concetto di sostenibilità. Dal 2022 al 2025, 14 importanti enti teatrali, tra cui il Piccolo Teatro, “girano” l’Europa arrivando fino a Taiwan con alcuni spettacoli focalizzati sulla crisi climatica. Nell’ottica di un maggior risparmio energetico, però, né persone né oggetti si sposteranno: gli spettacoli all’origine del progetto (creati da Katie Mitchell e Jérôme Bel per il Théâtre Vidy-Lausanne) saranno infatti rimessi in scena utilizzando cast e set locali, e utilizzando persino elettricità generata dal vivo sul palco.
L’adattamento italiano è stato affidato a lacasadargilla con Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione (Teatro Studio Melato, marzo 2022), mentre sarà invece Marco d’Agostin con Chiara Bersani a portare in scena Jérôme Bel (Teatro Studio Melato, 17-21 aprile 2024). Insieme agli spettacoli, STAGES prevede eventi e workshop partecipativi, che riuniscono artisti, studiosi e pubblico per ideare insieme scenari di “futuri desiderabili”, nonché un laboratorio di autoanalisi a cui tutti i partner si sottopongono al fine di identificare i cambiamenti necessari su temi quali la progettazione degli edifici, gli spostamenti degli spettatori e l’equilibrio fra lavoro e vita privata.
Performing landscape è un progetto europeo di cui il Piccolo è partner associato, che mira a essere una risposta teatrale, performativa ed effimera, alla land-art. Al suo interno, sotto il nome di Paesaggi condivisi – una produzione Rimini Apparat (Germania) e Théâtre Vidy-Lausanne (Svizzera), produzione locale ZONA K e Piccolo Teatro di Milano, coproduzione consorzio europeo Performing Landscape (Bunker e Mladi Levi Festival/Slovenia, Culturgest/Portogallo, Festival d’Avignon/Francia, Tangente St. Pölten-Festival für Gegenwartskultur/Austria, Temporada Alta/Spagna, ZONA K e Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa/Italia) e Berliner Festspiele (Germania) – prendono vita 7 pièce, create da 10 artisti internazionali (Chiara Bersani e Marco D’Agostin, El Conde de Torrefiel, Sofia Dias e Vítor Roriz, Begüm Erciyas e Daniel Kötter, Stefan Kaegi, Ari Benjamin Meyers, Émilie Rousset).
Interventi performativi e coreografici, creazioni sonore e multimediali e affondi filosofici: ogni creazione consiste in una “variazione sul tema del paesaggio” che invita lo spettatore a riflettere sulla relazione con la natura. Il progetto ha debuttato il 14 maggio 2023 a Chalet-à-Gobet con il Teatro Vidy-Lausanne e verrà ricreato nei diversi luoghi coinvolti: Avignone, Berlino, Milano (coproduzione Zona K – Piccolo Teatro di Milano), Lubiana, St. Pölten, la regione di Girona e la regione di Lisbona.
Le edizioni: Si rinnova per un secondo biennio la collaborazione tra il Piccolo Teatro e la casa editrice milanese il Saggiatore. Avviata nella stagione 2021/22 e proseguita nella successiva 22/23, la collana editoriale è nata allo scopo di proporre ai lettori una selezione di titoli di scritture per la scena, italiane e internazionali, inedite nel nostro paese, prevedendo inoltre una serie dedicata agli scritti di Giorgio Strehler.
Comprendendo i due titoli strehleriani, Lettere agli italiani, raccolta di scritti politici e civili del fondatore del Piccolo Teatro, e Shakespeare Goldoni Brecht, selezione di testi critici dedicati a tre autori cardine della sua produzione, i titoli pubblicati sono sinora 12, ovvero: Big Data B&B, testo dello spettacolo di Laura Curino, prodotto dal Piccolo e dal Politecnico di Milano, intorno al tema dei dati sensibili (prefazione di Roberta Carpani); Abbecedario per il mondo nuovo, raccolta di ventisei microdrammaturgie di autori e autrici under 35 (prefazione di Gerardo Guccini), diffuse dal Piccolo sui canali social, in forma di podcast, nell’ambito del progetto PiccoloSmart; Carbonio di Pier Lorenzo Pisano, vincitore del 56° Premio Riccione per il Teatro, dove si racconta la storia di un incontro ravvicinato tra un uomo e un alieno (prefazione di Mario Tozzi); Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, invito dell’americana Miranda Rose Hall a riflettere sul tema dell’esaurimento delle risorse planetarie (prefazione di Telmo Pievani); Zoo di Sergio Blanco (prefazione di Roberto Marchesini), dedicato all’insolito legame amoroso venutosi a creare tra uno scrittore e un gorilla; in occasione del festival internazionale Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali) sono poi stati pubblicati: Due amici (prefazione di Chiara Elefante), dove Pascal Rambert racconta la relazione tra due attori, mescolando teatro e vita vissuta; Trilogia delle identità in cui Marcus Lindeen esplora nell’arco di tre testi i temi della fluidità di genere e dell’evoluzione stessa del concetto nella società contemporanea (prefazione di Jonathan Bazzi); Teatro (prefazione di Yves Daccord) che attraverso tre testi, Catarina e la bellezza d’ammazzar fascisti, Coro degli amanti e Nella misura dell’impossibile illustra il lavoro di Tiago Rodrigues; HEDDA.GABLER. come una pistola carica (prefazione di Vera Gheno), elaborazione originale di Liv Ferracchiati, a partire da Hedda Gabler di Henrik Ibsen; Anatomia di un suicidio di Alice Birch (prefazione di Concita De Gregorio), tra gli esempi più alti della qualità della drammaturgia inglese contemporanea.
La stagione 2023/24 vedrà comparire un ulteriore titolo strehleriano – legato alla messa in scena della nuova edizione di Arlecchino e al prezioso lavoro di Strehler sul testo originale di Goldoni –; la pubblicazione di un secondo testo di Liv Ferracchiati, una nuova drammaturgia questa volta a partire da Čechov; la messa in pagina di Bidibibodibiboo di Francesco Alberici e di alcune drammaturgie originali di Davide Carnevali, nate nell’ambito del progetto Il teatro tiene banco, oltre ad altri titoli in definizione.