Intervista con Emmanuele Aita: “Sogno di fare un film o una serie con mio fratello Dario”

“Antonio è un uomo scomodo ed è stato divertentissimo interpretarlo, mi ha dato l’opportunità di mostrare le sue due facce, quella più spavalda e quella più vile”. Emmanuele Aita è tra i protagonisti della serie tv “Maria Corleone”, in onda su Canale 5 il mercoledì sera, prodotta da Taodue, con la regia di Mauro Mancini, che vede al centro una donna determinata e allo stesso tempo controversa (interpretata da Rosa Diletta Rossi), tra forti passioni, legami di sangue e scelte da cui non si può tornare indietro.

Il talentuoso attore, che il pubblico ha potuto apprezzare in precedenza in “Suburra”, “L’allieva”, “La concessione del telefono – C’era una volta Vigata”, “Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa”, ma anche nel film “Il mio Godard”, “Zlatan”, “Esterno notte”, nella serie riveste il ruolo di Antonio, il marito di Sandra (Federica De Cola), che lavora nella clinica dei Corleone.

In questa piacevole chiacchierata Emmanuele Aita ci ha parlato del suo personaggio in “Maria Corleone”, dei prossimi progetti e del sogno di realizzare un film o una serie con suo fratello Dario.

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Emmanuele Aita e Federica De Cola – credit foto ufficio stampa

Emmanuele, nella serie “Maria Corleone” veste i panni di Antonio. Qual è il tratto di questo personaggio che più le è piaciuto interpretare?

“Antonio è molto lontano da me, non è affettivo verso la famiglia, che per me è invece al primo posto nella vita. Solitamente già dalla lettura della sceneggiatura entro dentro il personaggio, soprattutto quando è scritto bene, mi lascio trasportare senza uno studio profondo. Antonio è un uomo scomodo ed è stato divertentissimo interpretarlo, mi ha dato l’opportunità di mostrare le sue due facce, quella più spavalda, che se ne frega degli altri e fa quello che gli pare, e quella più vile nel momento in cui si trova in una situazione brutta, particolare”.

E’ un personaggio molto combattuto tra queste sue due anime…

“C’è una lotta interna in Antonio perchè essendo un arrivista compie delle azioni sbagliate ma poi si rende conto degli errori commessi sia perché si trova in contesti scomodi sia perché sbuca fuori per un attimo la sua coscienza”.

Come si è trovato sul set?

“Mi sono trovato benissimo, il regista Mauro Mancini è riuscito a creare un’alchimia enorme tra gli attori e il reparto tecnico, poi quando reciti in una serie le cui riprese durano mesi condividi tutto con gli altri ed è come stare in famiglia. Ho girato soprattutto con Federica De Cola che interpreta Sandra, la moglie di Antonio, ed è un’attrice meravigliosa, che stimo tanto, è stata una compagna di lavoro fantastica. Abbiamo trovato un’alchimia veramente forte, senza la quale non sarebbero venute così bene certe scene. Abbiamo anche un gruppo whatsapp dove commentiamo le puntate insieme, anche a distanza”.

In “Maria Corleone” ha ritrovato anche Rosa Diletta Rossi con cui aveva condiviso il set di “Suburra”…

“Un grandissimo set che ci ha accompagnato per tre stagioni. Il 14 novembre uscirà lo spin-off Suburraeterna. Con Rosa Diletta non ci siamo mai incrociati nelle storie di “Maria Corleone” ma ci siamo visti sul set ed è stato bello ritrovarci perchè c’è una stima reciproca. Ha fatto un grandissimo lavoro sul personaggio di Maria, affrontando il dialetto palermitano che non è il suo”.

Quali pensa siano i punti di forza della serie che vede al centro la storia di una donna, sullo sfondo di due mondi agli antipodi: l’alta moda e la criminalità mafiosa?

“I punti di forza sono il cast composto da attrici e attori molto bravi e la regia, in quanto Mauro Mancini proviene dal cinema e ha un taglio interessante, ed è riuscito a dare un ritmo serratissimo per cui non ti annoi. Poi mi ha fatto piacere che si sia usciti dai clichè della serie sulla mafia. Si parla di criminalità ma c’è questa visione del femminile, al centro della storia c’è una donna, ci sono i problemi interni nella famiglia stessa, i cedimenti, il figlio che è un po’ un Peppino Impastato dei tempi moderni. Sono temi che mi hanno colpito positivamente”.

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Emmanuele Aita ne “I Leoni di Sicilia” – foto Instagram Emmanuele Aita

In quali progetti la vedremo prossimamente?

“Il 25 ottobre arriva su Disney + “I leoni di Sicilia”, un progetto bellissimo che non vedo l’ora di condividere con il pubblico. Inoltre è in post produzione un film che si chiama Tre regole infallibili con la regia di Marco Gianfreda, un piccolo gioiellino e anche lì il mio personaggio si chiama Antonio. Infine ho terminato di girare una serie per la BBC che uscirà in Italia prossimamente. Si tratta del mio terzo progetto internazionale”.

I primi due sono stati “Il mio Godard” con la regia del Premio Oscar Michel Hazanavicius e “Zlatan” di Jens Sjögren in cui ha interpretato il ruolo di Mino Raiola...

“Lavorare con un Premio Oscar come Hazanavicius è stato bellissimo, sul set c’era un ritmo lento, pacato, non si aveva fretta di finire, ho recitato con Louis Garrel, Stacey Martin, è stata la mia prima esperienza all’estero e la porto nel cuore. Ricordo che avevo una paura incredibile, non sapevo come comportarmi, anche perchè non parlo francese. E’ stata una sfida importante ed è andata benissimo. Per quanto riguarda “Zlatan” c’è un aneddoto che racconto sempre. Due anni prima di fare il provino per interpretare Mino Raiola avevo registrato un audio-libro sulla sua vita quindi ero preparatissimo, poi c’è stata la possibilità di fare il provino per questo film e mi hanno preso. Girare quelle scene in cui sapevo già cosa sarebbe successo è stato incredibile. Spero di non fermarmi perchè l’estero mi cattura molto”.

E’ un appassionato di calcio?

“Sono stato per nove anni un abbonato del Palermo e andavo allo stadio con qualsiasi condizione meteorologica. Poi ad un certo punto mi sono trasferito a Genova a studiare recitazione e non avevo materialmente il tempo di seguire il calcio perchè lavoravo, studiavo e piano piano ho perso l’interesse. Ogni tanto guardo qualche partita del Palermo e della Nazionale ma se mi chiedi ora le formazioni delle squadre non le conosco. Preferisco dedicare il tempo libero ai miei figli e alla mia famiglia”.

Ha avuto modo di incontrare Mino Raiola durante la lavorazione del film?

“Purtroppo no, avevo chiesto alla produzione ma non è stato possibile incontrarci. Quando poi è venuto a mancare ho ricevuto delle telefonate da parte di diverse persone che mi chiedevano cosa fosse accaduto, come se fossi un suo parente”.

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Emmanuele Aita con il cast di Perfetti sconosciuti- credit Instagram Emmanuele Aita

Ha preso parte ad alcune repliche dello spettacolo teatrale “Perfetti sconosciuti”. Che esperienza è stata?

“Ho avuto la fortuna di sostituire Massimo De Lorenzo in alcune repliche, è stata un’esperienza bellissima e mi ha dato una continuità con Paolo Genovese con cui ho girato I leoni di Sicilia. E’ uno spettacolo che sembra scritto per il teatro. Il film ha avuto un successo mondiale, con tanti remake, eppure alla gente che lo ha visto a teatro è piaciuto quasi più della pellicola perché comunque è una sceneggiatura teatrale, con un luogo, tanti avvenimenti, colpi di scena. Mi sono ritrovato in questo cast di grandissimi professionisti e sono stato molto contento. Abbiamo provato velocemente per la sostituzione, mi sono divertito, mi hanno accolto tutti a braccia aperte. Ora “Perfetti sconosciuti” comincerà una nuova tournée e speriamo di rivederci”.

Questo spettacolo ha segnato il suo ritorno in scena…

“Il teatro è il mio primo amore e Perfetti sconosciuti mi è rimasto nel cuore perchè mi ha dato la possibilità di tornare in scena dopo tanti anni. Infatti nel 2020 eravamo pronti con mio fratello Dario e Vanessa Scalera a portare in giro per l’Italia lo spettacolo “Uno sguardo dal ponte” ma è arrivata la pandemia e ha bloccato tutto, lasciandoci a bocca asciutta”.

Le piacerebbe lavorare nuovamente con suo fratello Dario?

“Lavorare con Dario è fantastico. Finora abbiamo avuto poche possibilità di condividere il set, eccetto uno spettacolo anni fa a teatro e la serie L’Allieva dove abbiamo girato due scene insieme perché avevamo delle linee narrative parallele con Arthur e Paolone che non si incrociavano praticamente mai. Il sogno sarebbe fare un film o una serie dove interpretiamo due fratelli e spero che accada presto”.

di Francesca Monti

credit foto copertina Federica Pierpaoli (@federicapierpaoliphoto)

Si ringrazia Federica Rosellini – Linkart Srl

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