GRAPPOLI – ETNA: IL SUCCESSO DELLA SECONDA EDIZIONE TRA MASTERCLASS, BANCHI D’ASSAGGIO E ARTE

Il Parco Urbano di Belpasso “Peppino Impastato”, in provincia di Catania, ha fatto da cornice alla seconda edizione di Grappoli-Etna, manifestazione, tenutasi il 24 settembre, che rappresenta una grande festa dei vini del Versante Sud dell’Etna attraverso masterclass, degustazioni di vini e distillati, prodotti gastronomici, arte e musica dal vivo.

Grappoli – Etna 2023, evento orchestrato dall’associazione no profit Verde Basico, il cui presidente è Girolamo Laudani, si è svolta sotto l’egida del Comune di Belpasso, della Pro Loco Belpasso, del Club Alpino Italiano, della Confcommercio Catania e dall’Ais Catania.

I banchi di assaggio hanno visto la partecipazione di trenta produttori della zona, per una manifestazione che ha avuto anche gradevoli momenti musicali di jazz, funky e blues grazie agli Shameless, al Grace trio e alla jam session di alcuni musicisti del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania. L’installazione artistica di Salvatore Bonajuto ha proiettato, grazie alla sua “Sirena”, opera realizzata per sensibilizzare sulla violenza sulle donne, nel mondo dell’arte i presenti all’evento.

Tre sono state le masterclass che hanno caratterizzato l’evento: la prima, intitolata “Gli altri vini del vulcano”, la seconda dal titolo “I vini dei versanti dell’Etna” e, infine, “L’anima e la poesia dell’uva: la grappa”.

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GLI ALTRI VINI DEL VULCANO

La prima degustazione, guidata da Danilo Trapanotto, delegato di ONAV Catania, ha beneficiato dei contributi del sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, del vulcanologo Salvatore Caffo, del consigliere di sezione ONAV Catania Vincenzo Vasta e di Alfio Nicotra di Tenuta Stagliata. Quest’ultimo ha illustrato la storia antica di una zona produttiva che vuole valorizzare vitigni e realtà enoiche che nel tempo rischiavano di perdersi e dare spazio a produttori che ereditano un territorio che, in passato, aveva una maggiore centralità nell’attività vitivinicola.

Spumante Rosé Brut Mirantur – Serafica

Nerello Cappuccio 100%

E’ Giuseppe Borzì, esponente della quarta generazione di Serafica, assieme a Maria Ausilia, a descrivere un’azienda che dispone, a Nicolosi di quaranta ettari di uliveti, da cui si traggono quattro oli di pregio –  compresa una Dop e un biologico – e sedici di vigneti. Questi ultimi sono collocati, per la maggior parte in zona DOC, nei territori di Nicolosi, tra i 900 e i 950 metri s.l.m.

Questo vino rosé viene prodotto con il metodo charmat lungo – sei mesi – e con la tecnica di vinificazione saignée.

Il colore è un rosa tenue e si accompagna ad un perlage dalla grana fine ed elegante. Al naso mostra un bouquet ampio e si palesa fruttato – in particolar modo frutta rossa e fragole – con sentori floreali delicati. In bocca si avverte una buona armonia tra la componente acida e alcolica, rivelando buon corpo e persistenza.

Sedicidieci 2020 – Cantine Scudero

Sauvignon Blanc 50% e Catarratto 50%

Ci troviamo nei terreni tramandati, nel corso dei secoli dalla famiglia nobiliare dei Baroni Scudero a San Giovanni Montebello, nei pressi di Giarre, a 390 metri s.l.m. Nel 2016 Carlo e Martino Scudero hanno dato vita ad un processo di modernizzazione dell’attività vitivinicola di un vigneto che guarda verso Riposto e il Mar Jonio, su terreni composti da scheletro, sabbia, limo e argilla, con un suolo prevalentemente sedimentario–alluvionale.

Questo vino, che fa affinamento in acciaio per sei mesi, si caratterizza per un colore giallo dorato, leggermente scarico. All’olfazione si rivelano note floreali – soprattutto ginestra – e agrumate che si uniscono a leggeri sentori di frutta tropicale e frutti di bosco. All’esame gustativo si colgono interessanti freschezza, acidità e sapidità.

Tenuta della Dianara, orange 2021 – Cantoneri

Catarratto 50% e Carricante 50%

Cantoneri nasce nel 1997, quando Carmelo e Rosa acquisirono a Solicchiata, versante Nord etneo, circa 650 metri s.l.m., una villa rustica attorniata da terreni su cui si trovava un vecchio vigneto conosciuto con il nome di “Tenuta della Dainara”. Cantoneri deriva dalle Tenute Assennato di Ciancitto Rosa e ha proposto a Grappoli un orange, adottando quindi per i vini bianchi la stessa tecnica usata per vinificare i vini rossi Tenuta della Dianara fa macerazione per tre mesi in vasca, affinamento in barrique per nove mesi, proseguendo un ulteriore anno in bottiglia.

Il colore è aranciato vivo. Al naso emergono note di gelsomino, violetta, pesca gialla molto matura e lime, per un vino complesso e dinamico. Al sorso l’acidità è ben presente, manifestando buon corpo e struttura e una leggera nota tannica.

Nerello Cappuccio Rosato 2021 – Tenuta Stagliata

Nerello Cappuccio 100%

L’azienda Agricola Agata Santangelo possiede Tenuta Stagliata, realtà enoica che vuole rinverdire i fasti della tenuta da cui ricalca il nome. Essa fu, nel sedicesimo secolo, il fulcro della produzione dell’omonimo feudo della Contea di Paternò. Tenuta Stagliata è collocata sul versante Sud dell’Etna, nel territorio di Belpasso, tra i 450 e i 480 m s.l.m. Si estende per ventidue ettari, di cui otto vitati con nerello cappuccio, nerello mascalese, carricante e grecanico dorato. Agata Santangelo, il marito Alfio Nicotra e il figlio Francesco, portano avanti un’azienda che insiste su terreni dai suoli vulcanici, puntando in particolar modo sulla produzione di Nerello Cappuccio.

Il colore di questo vino, che affina in acciaio per dodici mesi, è rosa carico, tendente al cerasuolo. Si avvertono svariati descrittori olfattivi, tra cui sentori di frutta rossa giovane (fragole e ribes, in particolar modo), di fiori (glicine, violetta e rosa) e spezie.

Al naso si dimostra fine ed elegante, riprendendo il floreale colto all’olfatto, mostrando, inoltre, un’acidità importante.

Contrada Vignagrande 2022 – Etna Urban Winery

Nerello Mascalese 80% e Nerello Cappuccio 20%

Nicola Purrello, nel 2016, assieme ai suoi sette cugini, ha fondato l’azienda, che ha il suo centro nel palmento restaurato del 1790. I suoi vigneti  sono situati nei pressi del Bosco di Vignagrande, a Contrada Petralonga, nel territorio di San Gregorio di Catania, versante Sud dell’Etna, a 340 metri s.l.m. I terreni dell’azienda, su cui si trova un’antica “cuba”, facevano parte di una fiorente realtà enoica presente in quella zona e in quelle vicine(Viagrande  e San Giovanni La Punta),poste a ridosso di quello che un tempo fu un grande bosco, ossia quello di Catania. Sono dieci gli ettari vitati.

Questo vino mostra un colore rosso pronunciato. Al naso emerge il fruttato, soprattutto fragola e piccoli frutti rossi. Si avvertono sentori balsamici e note di noce moscata. In bocca è ancora giovane. Il tannino appare in evoluzione e si percepisce una discreta corrispondenza naso-bocca.

Cantonè 2020 – Le Due Tenute

Nerello Mascalese 80% e Nerello Cappuccio 20%

Ci troviamo a Biancavilla, Versante Sud-Ovest, 900-950 metri s.l.m., dove due giovani ragazzi, Raffaele Neri e Giuseppe Tommasello, hanno deciso di dare vita ad una nuova azienda enoica, in contrada Vallone Rosso, unendo i loro piccoli appezzamenti di terreno, contraddistinti dalla presenza di nerello mascalese (vitigno prevalente), nerello cappuccio e carricante.

Il vino in esame fa affinamento in acciaio per dodici mesi ed è alla sua prima annata di produzione. Il colore è rosso rubino. Al naso emergono sentori di fruttato e floreale, in particolar modo violetta e rosa. Si avverte anche un discreto aroma balsamico. In bocca si mostra giovane con una nota tannica dominate, regalando, inoltre, buona acidità e alcolicità.

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I VINI DEI VERSANTI DELL’ETNA

Sette vini sono stati sette protagonisti della seconda masterclass, condotta dalla giornalista Valeria Lopis, coadiuvata dalla sommelier Vice-Presidente AIS Sicilia Mariagrazia Barbagallo, dai sommelier AIS Sergio Bellissimo, Maria Cannavò (che è anche la produttrice di Cannavò Vini) e Giorgia Giubaldo.

TDVR Bianco 2022 – Tenuta del Vallone Rosso

Carricante 60% e Catarratto 40%

L’azienda nasce nel 2021 ad opera di Gianluca Furnari che dona nuova vita ai possedimenti di famiglia, da tempo non più utilizzati, collocati in Contrada Vallone Rosso ed in Contrada Montalto a Biancavilla, nel versante Sud dell’Etna, tra gli 780 e 1050 metri s.l.m. Sui terreni di origine vulcanica dell’azienda sono presenti vari vitigni, dal nerello mascalese a quello cappuccio, dall’alicante al granache, dal carricante al catarratto e alla minnella bianca.

Questo vino, che affina in acciaio per sei mesi, palesa un colore giallo brillante con riflessi verdolini. Al naso si schiudono freschezza e vivacità e una sorta di croccantezza. Al contempo si manifesta un vivido sentore floreale. Al sorso è piacevole sapido, confermando la freschezza colta all’olfazione.

DOC Etna Bianco, Gagà 2021 -Tenuta Foti Randazzese

Tenute Foti Randazzese è una realtà enoica nata su impulso di Nuccio ed Agata e dei loro figli Giacomo e Fabrizio. I vigneti sono collocati a Nicolosi, versante Sud, e a Biancavilla, versante Sud- Ovest. Nel primo caso i terreni vitati sono collocati sui due coni piroclastici di Monpileri e dei Monti Rossi, tra i 700 e i 900 metri s.l.m. e sono dedicati a vitigni di nerello mascalese e di carricante di oltre 85 anni. Dalle uve delle viti di dodici anni piantate a Biancavilla deriva il carricante in degustazione.  Questo vino affina in acciaio, sostando sui lieviti per circa 6 mesi.

Alla vista questo vino accoglie con un colore giallo, con tenue nuance verdoline. Al naso si stagliano aromi agrumati, di frutta gialla, gelsomino e ginestra, che si accostano a note di erba della macchia mediterranea. All’approccio gustativo si esprime con freschezza, sapidità e buona persistenza, mostrandosi coerente a quanto percepito al naso

DOC Etna Bianco 2020 – Travaglianti

Carricante 100%

A Contrada Cavaliere, nel comune di Santa Maria Di Licodia, versante Sud-Ovest etneo, i due cugini Claudio ed Enrico Travaglianti hanno realizzato un’azienda che produce vino su terreni collocati tra gli 800 e i 900 metri s.l.m., con viti che hanno un’età tra i 25 e gli 80 anni. Contrada Mancusi, tra i 600 e 700 mt s.l.m, ospita gli uliveti secolari da cui deriva l’olio bio da cultivar nocellara dell’Etna prodotto da Tavaglianti.

Questo vino che sosta otto mesi in acciao e, per successivi dodici mesi, in bottiglia, evidenzia un colore giallo tenue. Al naso si evidenzia una nota quasi canforata, con aromi di mango, mela e melone. In bocca ha un ingresso importante ed è persistente nelle sue sapidità e freschezza.

DOC Etna Bianco, Tenuta San Michele 2021 – Murgo

Caricante 70%, Catarratto 25% ed altre uve 5 %

Murgo costituisce una delle cantine storiche dell’Etna e la realtà enoica che ha saputo rilanciare la spumantizzazione dei vini sul vulcano attivo più alto d’Europa, a partire dagli anni’80 dello scorso secolo.

Nella fattispecie Tenuta San Michele, fulcro produttivo di Murgo, è collocata a 500 metri s.l.m., prospiciente il mar Jonio, sulle pendici orientali della “Muntagna”, con terreni costituiti da sabbie di origine vulcanica.

Questo vino fa assemblaggio e affinamento in acciaio e barriques per almeno 7 mesi e in bottiglia per ulteriori tre mesi prima di essere immesso sul mercato.

Tenuta San Michele, la cui prima produzione risale al 2010, mostra un colore giallo paglierino tenue. All’esame olfattivo palesa aromi floreali, soprattutto fiori di ginestra, di frutta verde e tropicale. In bocca è minerale e fresco, rivelando buona acidità e persistenza.

DOC Etna Rosato, Santo Spirito 2022 – Azienda Agricola Irene Badalà

Nerello Mascalese 100%

Dalla metà dell’800, di generazione in generazione, il vigneto di famiglia di Contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, versante Nord dell’Etna, a circa 750 metri s.l.m., viene coltivato con passione e competenza. Irene Badalà, assieme al marito, si occupa della viticoltura degli appezzamenti che annoverano 13.000 viti.

E’ la stessa Irene Badalà a spiegare la genesi di questo vino, che nasce da una scommessa fatta con un importatore, volendo dare la produttrice uno stile personale al suo rosé.

Questo vino fa affinamento in acciaio per circa sei mesi, mantenendo le fecce fini in sospensione, permanendo in bottiglia per ulteriori due mesi. Il colore è rosa antico brillante. Al naso si avvertono note floreali e fruttate, con la fragolina etnea selvatica a risaltare. Poi si percepis.cono sentori di pietra bagnata e di leggera speziatura. In bocca promanano sapidità, armonia ed equilibrio

DOC Etna Rosato 2022 – Cannavò

Nerello Mascalese 100%

L’azienda nasce negli anni ’50 ad opera di Fortunato Cannavò, padre dell’attuale proprietario, Lucio che, a partire dal 2003, ha gestito la cantina in maniera imprenditoriale, grazie anche al supporto della moglie e delle figlie Maria e Graziana, riuscendo ad acquisire nuovi vigneti. La cantina ha la sua sede ad AciCatena . I terreni dell’azienda ammontano a circa otto ettari e sono adibiti alla coltura di vitigni autoctoni. L’azienda ha i suoi possedimenti sul versante nord dell’Etna, a 700 mt s.l.m. in Contrada Porcheria, frazione di Passopisciaro, e a Contrada Montedolce a 900 mt s.l.m.  Dai vigneti impiantati in questi luoghi originano i vini DOC Etna Rosso e Rosato. Dal 2016, sui terreni misti-calcarei di Contrada Strada, in provincia di Caltanissetta, la famiglia Cannavò si è dedicata alla produzione delle DOC Sicilia Nero d’Avola e Grillo. Nell’azienda ha un ruolo cardine Maria Cannavò, enologo della cantina e sommelier AIS, che ha attinto dalla passione del padre per la vitivinicoltura per dare ulteriore stimolo produttivo a questa interessante realtà enoica.

Questo vino trae origine dai vigneti di Contrada Porcheria, Passopisciaro, versante Nord dell’Etna. I terreni sono vulcanici e sabbiosi, con presenza di scheletro. La vinificazione viene fatta in barrique per due mesi e l’affinamento viene compiuto in acciaio per quattro mesi e in bottiglia per almeno un mese.

 Questo vino, che fa un leggero passaggio in legno, regala all’osservazione un colore rosa carico luminoso. La frutta rossa, in particolare la melagrana, accoglie l’approccio olfattivo che coglie anche sentori floreali e balsamici. In bocca entra dritto con importanti mineralità e sapidità.

DOC Etna Rosso, Lysios 2018 – Tenuta Papale

Nerello Mascalese 90% e Nerello Cappuccio 10%

Anche in questo caso i legami familiari hanno permesso di veicolare una grande passione per la viticoltura, espressasi intorno agli anni ‘50 con nonno e nonna Papale e proseguita fino all’attuale terza generazione, con la gestione aziendale che, dal 2014, è svolta da Giuseppe, con la collaborazione della sorella Maria Giovanna.

L’azienda produce olio e vino in tre zone differenti. In Contrada Palmento bianco​, a circa 800 metri s.l.m., si trovano le viti di nerello mascalese, nerello cappuccio e carricante, da cui vengono tratti i vini DOC Etna dell’azienda. A Valcorrente, a circa 550 metri s.l.m., si trova un altro appezzamento dedicato alla viticultura. In zona Misericordia, a circa 600 metri s.l.m., sono impiantati gli uliveti della varietà nocellara etnea.

Questo vino, che fermenta in acciaio per sei mesi, affina per sei mesi in botte e poi almeno un anno in bottiglia. Il colore è carminio pieno. Al naso si vira dal floreale al fruttato, a note speziate vegetali, con il terziario ben presente. In bocca si rivela ben strutturato e vivace, con possibilità di evolversi in maniera più compiuta.

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L’ANIMA E LA POESIA DELL’UVA: LA GRAPPA.

La terza masterclass è stata condotta dalla giornalista Rita Patanè ed ha avuto per focus uno dei distillati italiani più apprezzati anche a livello internazionale: la grappa

La Patanè ha così spiegato:” la grappa chiude il ciclo vitale dell’uva e, in qualche modo, costituisce lo spirito e l’anima dell’uva, perché viene ricavata dalla distillazione delle vinacce. La cantina protagonista di questa degustazione guidata è Distilleria Russo, conosciuta anche con i marchi, Distilleria Dell’Etna e Russo Siciliano (con quest’ultima denominazione presente sui distillati assaporati all’evento). Essa dispone di un impianto di distillazione continuo, che assicura che la distillazione prosegua per tutto il processo produttivo. Esso è composto da un disalcolatore a da un impianto di distillazione. Il disalcolatore produce un liquido, la flemma, che si ottiene facendo passare dalle vinacce un vapore acqueo. Il liquido che si ricava, di 15-20 gradi, viene poi fatto distillare attraverso l’impianto di distillazione. Quello di Russo Siciliano contiene delle colonne d’acciaio e una, tuttora, di rame.”

Nel corso della masterclass sono state assaggiate cinque grappe.

La prima degustazione ha avuto al suo centro la Grappa dell’Etna, etichettata come “Equilibrata”, che è la più antica della distilleria, risalendo al 1947, ed è la prima grappa prodotta in autonomia nel secondo dopo guerra, ottenuta dalla distillazione di tre vitigni nerello mascalese, nerello cappuccio e nero d’Avola.

La seconda grappa sorseggiata è stata quella da nerello mascalese, denominata “Vivace”.

La terza grappa della batteria viene realizzata utilizzando come vitigno il nero d’Avola, ed è definita la “Forte”. Questi ultimi due distillati hanno ottenuto, lo scorso anno, rilevanti encomi al 39° Concorso nazionale Alambicco d’Oro ANAG, nella categoria “Grappe Giovani”: ”Vivace” ha ricevuto la medaglia d’argento e “Forte” quella d’oro.

Spingendoci oltre l’Etna, più precisamente dirigendoci alle Eolie, abbiamo gustato la grappa “Elegante”, una grappa di Malvasia, vitigno a bacca bianca tipico delle isole Eolie

La conclusione della degustazione è avvenuta con la grappa barricata, ossia la “Delicata”, che nasce  dalla grappa dell’Etna, invecchiata in barrique di rovere per un anno.

CANTINE PRESENTI

Tenuta Stagliata

Mecori

Tenuta Papale

Re Ruggero

Serafica

Travaglianti

Le due tenute

Tenuta del vallone rosso

Vita nova

Emilio Sciacca

Vini Cannavò

Gumina

Tenuta Ferrata

Battiato

Scudero

Tenuta Foti Randazzese

Turi

Stanza Terrena

Cantoneri

Irene Badalà

Distefano

Cantine Murgo

Pietrardita

Distilleria Russo Siciliano

di Gianmaria Tesei

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