Intervista con Carmen Alessandrello: “Al Centro Esatto Di Una Nuvola è per me l’inizio di una nuova vita all’insegna della musica”

di Francesca Monti

“Al centro esatto di una nuvola” (Fonoprint/Artist First) è il disco d’esordio della giovane cantante siciliana Carmen Alessandrello.

L’album è composto da 12 tracce e racchiude la passione di Carmen per gli anni ’60 italiani, il rock melodico e la musica nera, e contiene anche il riarrangiamento di “Un Giorno Dopo l’Altro”, brano di Luigi Tenco.

Nel 2016 la talentuosa cantante siciliana, scoperta dalla Fonoprint, è stata tra i vincitori di Area Sanremo partecipando alla trasmissione “Sarà Sanremo” in diretta su Rai1.

Ecco cosa ci ha raccontato Carmen Alessandrello riguardo il suo disco d’esordio.

Carmen Alessandrello_cover

Ciao Carmen, è uscito finalmente il tuo disco d’esordio “Al centro esatto di una nuvola”. Ci racconti com’è nato e come mai hai scelto questo titolo? 

“L’album nasce dalla preziosa collaborazione con grandi autori del calibro di Carlo Marrale, Valerio Carboni e Maria Giua. È un album che dice un po’ chi sono. Lo racconta nelle musicalità e nei testi; ogni brano ha una sua personalità che tende a configurarsi come un mio alter ego. “Al Centro Esatto Di Una Nuvola” è per me l’inizio di una nuova vita all’insegna della musica e la scelta del titolo non è casuale, infatti fluttuo fra le nuvole piena di felicità e di orgoglio”.

Possiamo dire che il filo conduttore che lega le tracce del disco è l’amore…

“Sì, l’amore è ciò che collega tutto e non solo le mie tracce. Credo sia una legge universale”.

Carmen Alessandrello_ph. Nino Saetti (3)

Nell’album ci sono sonorità rock, suoni che rimandano al cantautorato italiano e alla musica nera. Quali sono le influenze musicali che hanno ispirato questo disco?

“Sono proprio le influenze di cui parli sopra. È sostanzialmente la musica che mi accompagna da quando sono piccola: il cantautorato italiano, con l’intramontabile poesia che solo la lingua italiana dà; la musica nera, con la sua libertà espressiva; le sonorità degli anni ’60 italiani e il rock che, con la sua grinta, permette di far uscire ciò che ci portiamo dentro e vogliamo buttar fuori. In tutto ciò, si aggiunge anche un pizzico di jazz che dà un tocco ad alcuni brani come la cover di “Angelo Custode” scritta da Carlo Marrale”.

Tra le tracce presenti nel disco c’è anche  la rivisitazione di “Un Giorno Dopo l’Altro”, brano di Luigi Tenco. Come mai hai scelto questo pezzo?

“Un giorno dopo l’altro” è stato scelto perché appartiene a quella parte di musica italiana che sento molto vicino a me e oltretutto, quest’anno ricorrono cinquanta anni dalla morte di Luigi Tenco: è stato anche un modo per celebrare un artista per cui nutro profonda stima. “Un giorno dopo l’altro” è il primo lavoro fatto con Fonoprint: pubblicato lo scorso novembre e arrangiato da Bruno Mariani, oggi è anche parte dell’album in una versione arrangiata da Beppe D’Onghia”.

“Solo un volo” il primo singolo estratto è una metafora della vita come un viaggio, un invito al carpe diem…

“Esatto. “Solo Un Volo” è la nostra vita, è un viaggio in cui dovremmo affrontare ogni situazione con la leggerezza necessaria per vivere bene, per sentirci auriga di un carro unicamente nostro.  Per questo la metafora della seduzione: prendere una situazione in mano e portarla avanti secondo i propri obiettivi”.

Restando in tema, c’è un viaggio che hai fatto che ti è rimasto nel cuore?

“Quando morirò, potrò pensare che il viaggio più bello sarà stato la vita. Una volta, al liceo, feci la stessa domanda alla mia insegnante di inglese e lei, senza pensarci due volte, rispose: “Il viaggio più bello? La vita”. Una donna davvero straordinaria, iperattiva e piena di cultura”.

Come sarà la tua estate?

“La mia estate sarà sempre in viaggio: tra aerei per tornare un po’ nella mia splendida Sicilia e treni per raggiungere quanti più posti possibile e portare così ovunque la mia musica e quindi la mia anima. Ed infine,  la mia estate sarà come quella di tutti: caldissima!”.

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