Intervista con Niccolò Ferrero, nel cast della nuova serie “Buongiorno, Mamma!”: “Sono un bravo ragazzo proprio come Piggi”

Niccolò Ferrero è nel cast della nuova serie “Buongiorno, Mamma!”, in onda il mercoledì sera su Canale 5, nel ruolo di Piggi, il classico bravo ragazzo di buona famiglia, neo farmacista, che vuole costruire una vita con la sua fidanzata Francesca Borghi (interpretata da Elena Funari),

L’attore, tra i giovani più interessanti del panorama italiano, ha mosso i primi passi nella recitazione fin da bambino studiando presso il Teatro Ragazzi di Torino e successivamente si è diplomato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È stato protagonista del cortometraggio Campari Red Moon, inserito nel progetto Campari Lab, presentato in occasione della Mostra del Cinema di Venezia nel 2019 e nello stesso anno ha debuttato in televisione, in prima serata su Rai 1, nella docu-fiction “Io ricordo, Piazza Fontana”.

Nel corso del 2021 sarà protagonista del film “E Buonanotte” con la regia di Massimo Cappelli e tra gli interpreti della serie “Blanca”.

In questa intervista Niccolò Ferrero ci ha parlato del suo personaggio, ma anche di come si è avvicinato alla recitazione e del sogno di lavorare con Gabriele Salvatores e Martin Scorsese.

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Niccolò, sei nel cast di “Buongiorno, Mamma!”, la nuova serie in onda il mercoledì su Canale 5. Puoi presentarci Piggi, il tuo personaggio?

“La partecipazione a “Buongiorno, Mamma!” nasce dal mio rapporto con Giulio Manfredonia, che ha vinto un David per Si può fare, con cui avevo collaborato per diversi cortometraggi e che un giorno mi ha chiamato per questo personaggio ricorrente che fa parte della linea più comica della serie. Piggi è un giovane neolaureato in farmacia che ha sempre vissuto a Bracciano ed è innamorato di Francesca, stanno insieme da sei anni, appena dopo che la mamma di lei è andata in coma e sogna una famiglia. Piggi le chiede di sposarlo e le regala una casetta dove andranno a vivere. Essendo neolaureato non riesce a trovare lavoro a Bracciano ma in una farmacia di Roma e non potendo occuparsi direttamente dei lavori di ristrutturazione dell’abitazione li affida a un suo grande amico, Armando (Erasmo Genzini), uno spirito libero, che farà breccia nel cuore di Francesca”.

Ci sono delle similitudini tra te e Piggi?

“Come Piggi sono un bravo ragazzo, anche un po’ buffo, ma spero di essere un po’ più attento, di accorgermi prima di alcune cose che sono evidenti ma a lui sfuggono”.

Questa serie affronta tematiche importanti quali il rapporto genitori-figli ma anche l’eutanasia…

“Buongiorno, mamma!” affronta diverse tematiche tra cui l’eutanasia che è molto attuale perché si discute spesso del testamento biologico, penso alle battaglie di Cappato e Dj Fabo, ed è importante portare sullo schermo questi argomenti, dei quali la serie non dà un punto di vista, ma si limita a parlarne”.

Com’è stato tornare sul set dopo il lockdown?

“Il primo giorno sul set mi hanno truccato ed è arrivata la ragazza della produzione dicendo che cinque minuti dopo avrei iniziato a girare, così ho fatto gli esercizi di rilassamento, ho ripassato le ultime battute. Poi è tornata per dirmi che mancavano due minuti, io ero nervoso ma preparato, è venuta di nuovo poco dopo comunicando che i carabinieri avevano chiuso il set per via del covid. Era il 4 marzo 2020. Siamo tornati a casa senza sapere quando avremmo ripreso e siamo tornati a girare tre mesi dopo, in estate. E’ stato particolare, eravamo tamponati, con le mascherine. Eravamo in una bolla e così potevamo concentrarci sulla recitazione e sul nostro lavoro. Sul set mi sono trovato molto bene sia con il regista che con il resto del cast e in particolare con Elena Funari che frequenta la Scuola Nazionale di cinema come me, anche se non siamo in classe insieme”.

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Come nasce la tua passione per la recitazione?

“Nasce dal fatto che i miei genitori fin da piccolo mi portavano al cinema e quando tornavo a casa reinterpretavo i personaggi che avevo visto, diventando un cowboy, uno 007, un indiano, ma soprattutto ho sempre avuto questa particolarità, essendo figlio unico, di giocare da solo con gli oggetti che trovo. Se sottomano ho un telecomando, un astuccio, uno stuzzicadenti, un bicchiere, una penna diventano protagonisti del mio film e faccio delle ricostruzioni di set inventandomi delle storie. Poi a 17 anni ho avuto la possibilità, grazie a una borsa di studio, di frequentare la UCLA di Los Angeles, in California, seguendo il corso di Neema Barnette, e quando sono tornato in Italia ho capito che per fare questo mestiere dovevo entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia ma avevo un grosso handicap, la erre moscia, che è una caratteristica ma anche un grande limite per un attore che vuole interpretare tanti personaggi diversi. Quindi mi hanno affidato a una logopedista, Rossella Chiaravalle che mi ha praticamente adottato e per mesi alle 6,30 ogni mattina ho fatto degli esercizi finché sono riuscito a correggere questo difetto di pronuncia e mi ha dato maggiore consapevolezza nella recitazione. Poi durante gli studi al Centro Sperimentale ho fatto le mie prime esperienze, ho girato “Non uccidere 2” a Torino con Michele Alhaique, poi ho interpretato Paolo Dendena nel film tv “Io ricordo, Piazza Fontana” con la regia di Francesco Miccichè. Essendo un personaggio realmente esistito è stato bello lavorare partendo dal materiale su questo uomo, che è uno dei figli di una vittima di Piazza Fontana, che insieme alla sorella ha portato avanti l’odissea giudiziaria per trenta anni per cercare i colpevoli della strage”.

In quali progetti ti vedremo prossimamente?

“A ottobre ho girato il mio primo film da protagonista diretto da Massimo Cappelli che si chiama “E buonanotte” prodotto dalla Lime, che arriverà al cinema prossimamente. Interpreto Luca, un giovane che ha perso la mamma a 11 anni e questo ha creato in lui una grande mancanza. Vive per il divertimento e non ha mai abbastanza tempo per fare altro. La soluzione secondo lui sarebbe non dormire e un giorno riesce finalmente a realizzare il suo intento e la sua vita diventa un’eterna giornata in cui può finalmente avere più tempo per fare quello che vuole. In autunno sarò invece su Rai 1 con la serie “Blanca”, sempre prodotta da Lux Vide, con la regia di Jan Michelini”.

C’è un attore o un regista a cui ti ispiri?

“Come attori ce ne sono tanti, anche meno conosciuti, da cui cerco di prendere qualcosa. C’è però un film che per me è un cardine, “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores. Mi piacerebbe essere diretto da lui”.

Un sogno nel cassetto…

“Sogno di lavorare con Martin Scorsese, che ammiro da sempre, in un film western”.

di Francesca Monti

Grazie ad Edoardo Maria Andrini

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