Dal 14 al 18 giugno a Milano si è tenuta la 73a edizione del Prix Italia, il concorso internazionale organizzato dalla Rai per programmi di qualità radio, tv e web. Cinque giorni di anteprime, incontri, dibattiti, in presenza e online, per ripartire proprio dalla Cultura, al centro della kermesse dal tema: “Rebuilding Culture and Entertainment Media’s Role for a New Start”.
In particolare si è svolta presso la Sala Leonardo della Fondazione Stelline, il dibattito introdotto e moderato da Monica Maggioni dal titolo “La cooperazione internazionale è il futuro delle produzioni multimediali?” a cui hanno partecipato Claudio Cappon, segretario Generale Copeam; Noel Curran, direttore Generale European Broadcasting Union (Ebu); Henrik Hartmann, segretario Generale Nordvision; Simona Martorelli, Direttrice Relazioni Internazionali e Affari Europei della Rai. Nell’incontro si è parlato di quanto nell’era digitale le coproduzioni abbiano assunto un’importanza decisiva sia per i broadcaster che per le loro associazioni. Questa è la strategia per essere competitivi nel panorama globale dei media, dove le OTT detengono un potere economico immenso. Nel panel sono state presentate alcune modalità di coproduzione che hanno avuto più successo, come le serie tv Il Commissario Montalbano o L’amica geniale, e discusse le strategie per realizzarle in Europa, Asia e altri Paesi.
A margine dell’incontro abbiamo scambiato qualche impressione con Monica Maggioni, giornalista e conduttrice del programma Settestorie su Rai 1:
Il Prix Italia in presenza a Milano è un segnale di ripartenza dopo un periodo complicato come quello che abbiamo vissuto…
“Il fatto di riuscire a ricominciare a fare dei discorsi in presenza e a confrontarsi con le persone è un valore assoluto. Abbiamo capito in questi mesi di pandemia che esiste anche una possibilità enorme che ci viene data dal digitale ed essere qui a discuterne è molto bello”.
Nel panel si parlava della cooperazione internazionale che rappresenta il futuro delle produzioni multimediali…
“I cambiamenti stanno avvenendo velocemente, il futuro è oggi, come Rai possiamo fare tante cose ed è importante collaborare e cooperare con altre parti europee come sta già accadendo per alcuni progetti, ad esempio le serie tv. E’ una questione di innovazione”.
In questi mesi l’abbiamo vista su Rai 1 alla conduzione di “Settestorie” in cui ha realizzato servizi e interviste molto interessanti, l’ultima delle quali in Africa sui cacciatori di virus…
“Siamo riusciti a trovare la chiave di racconto che cercavamo, abbiamo realizzato una serie di puntate riuscendo a portare in primo piano anche storie meno conosciute agli spettatori ma molto interessanti. Siamo felici del risultato ottenuto”.
di Francesca Monti
credit foto ufficio stampa Rai