Video intervista con Paolo Ruffini, protagonista di “Quasi amici”, al Teatro Manzoni di Milano dal 16 al 28 gennaio

Dal 16 al 28 gennaio 2024 Paolo Ruffini insieme a Massimo Ghini sarà protagonista di “Quasi amici”, in scena al Teatro Manzoni di Milano e tratto dall’omonimo film francese del 2011 Intouchables di Eric Toledano e Olivier Nakache.

Lo spettacolo, con l’adattamento e la regia di Alberto Ferrari, è costruito sull’amicizia tra due uomini molto diversi per carattere ed estrazione sociale, ma che insieme troveranno il modo di cambiare le loro vite e di aiutarsi davvero.

La brillante coppia composta da Massimo Ghini e Paolo Ruffini e l’ambientazione made in Italy faranno rivivere con brio ed emozione una vicenda che ha segnato l’immaginario, cambiando molti stereotipi sulla diversità.

Paolo, in “Quasi amici” interpreti Driss, quanto l’esperienza con lo spettacolo “Up&Down” ti è servita per entrare nel personaggio?

“Mi è servita perchè la disabilità è un tema interessante e che mi piace affrontare. Sono due forme di disabilità diverse quelle di “Quasi amici”, uno è disabile ad accogliere la bellezza e l’altro è un disabile motorio. Sono due complementari culturali ed è stato entusiasmante recitare in questo spettacolo che mi ha aiutato ad essere spietato, cosa che nel mondo della disabilità è importante. La pietà è una delle distanze peggiori, più ipocrite e vili che si possa avere nei confronti di una persona disabile che secondo me più che poverino ha voglia di sentirsi dire tu vali quanto me”.

Quanto le arti possono essere importanti per abbattere gli stereotipi e i pregiudizi legati alla diversità e alla disabilità che ancora esistono?

“Le arti in generale penso siano importanti soprattutto per la loro scorrettezza, infatti devono essere politicamente scorrette. Quelle politicamente corrette si fanno durante le dittature, oggi grazie a Dio ci dovrebbe essere più libertà anche se siamo tutti vittime di quest’epoca così social e così poco sociale e dobbiamo sottostare a quello che Giannina da Frosinone e Roberto da Udine vogliono, altrimenti si sentono offesi e quindi pensiamo di voler accontentare i loro gusti. Bisogna invece difendere la libertà di espressione, di creatività e del prodotto artistico”.

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In scena insieme a te c’è Massimo Ghini che hai recentemente diretto nel film “Ragazzaccio”… 

“E sono molto felice di averlo ritrovato, abbiamo fatto anche L’agenzia dei bugiardi e dei film di Natale insieme. Ci manca solo la cresima ma ci stiamo attrezzando (scherza)”.

di Francesca Monti

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